Parlare di Meccanica dell'Architettura significa ri-unire due ambiti da sempre collegati e inscindibili sino a poco più di un secolo fa, cercando di ristabilire il rapporto - complesso - di conoscenze multiple necessarie per affrontare in maniera contemporanea il problema della progettazione di spazi sostenibili. Questo non significa operazioni di retroguardia e di recupero di tecniche antiche, sorpassate, bensì stabilire nuove regole attraverso un nuovo paradigma costruttivo e quindi lavorare sulla ri-scrittura del codice costruttivo appropriato che viene ricomposto attraverso l'attualizzazione e la razionalizzazione di prassi e tecniche che derivano dal passato ma che trovano un'applicabilità e un spinta notevole e innovativa dai prodotti industriali oggi presenti sul mercato. La Costruzione Stratificata a Secco e in generale la progettazione di architettura mediante la Tecnologia Stratificata a Secco ci consentono di proporre per il nuovo secolo metodologie costruttive, processi edilizi, prodotti e progetti più vicini agli attuali fabbisogni. L'utilizzo di nuovi materiali, semilavorati e componenti, assieme alla possibilità di reperire sul mercato elementi lineari industrializzati per costituire telai (in acciaio o legno) creano oggi tutti i presupposti per poter affrontare il progetto in modo diverso rispetto al passato, recuperando il vero ruolo di regista impersonato dal progettista che, purtroppo, il sistema di specializzazione formativa dell'ultimo secolo aveva cancellato. I dati di mercato segnalano crescite continue dell'applicazione delle tecnologie di costruzione stratificata a secco e i recenti requisiti di risparmio energetico mostrano che anche per il comparto residenziale ci sono ragionevoli segnali circa un aumento nell'applicazione di tecniche Struttura/Rivestimento (S/R come definito da Zambelli, Vanoncini e Imperadori più di un decennio fa) proprio perché appropriate a risolvere diversi tipi di problemi progettuali. La tettonica dei sistemi S/R segue un processo meccanico: gli elementi costruttivi esistono già, sono stati prodotti per la quasi totalità industrialmente e in cantiere essi devono essere connessi gli uni agli altri a secco, seguendo il progetto architettonico-tecnologico. La libertà formale e prestazionale è quindi totale e potenzialmente infinita. Gli obbiettivi del presente volume sono quindi sia culturali che pratici e vengono sostenuti mostrando realizzazioni e definendo precise regole costruttive attraverso una selezione di prodotti e stratificazioni prestazionali. Questa nuova edizione, ampiamente riveduta ed attualizzata, risponde all'interesse sempre crescente rivolto ai temi trattati, con una veste grafica che consente una più facile lettura visto anche il taglio pratico e manualistico di molti paragrafi.

La meccanica dell’architettura. La progettazione con tecnologia stratificata a secco

IMPERADORI, MARCO
2010-01-01

Abstract

Parlare di Meccanica dell'Architettura significa ri-unire due ambiti da sempre collegati e inscindibili sino a poco più di un secolo fa, cercando di ristabilire il rapporto - complesso - di conoscenze multiple necessarie per affrontare in maniera contemporanea il problema della progettazione di spazi sostenibili. Questo non significa operazioni di retroguardia e di recupero di tecniche antiche, sorpassate, bensì stabilire nuove regole attraverso un nuovo paradigma costruttivo e quindi lavorare sulla ri-scrittura del codice costruttivo appropriato che viene ricomposto attraverso l'attualizzazione e la razionalizzazione di prassi e tecniche che derivano dal passato ma che trovano un'applicabilità e un spinta notevole e innovativa dai prodotti industriali oggi presenti sul mercato. La Costruzione Stratificata a Secco e in generale la progettazione di architettura mediante la Tecnologia Stratificata a Secco ci consentono di proporre per il nuovo secolo metodologie costruttive, processi edilizi, prodotti e progetti più vicini agli attuali fabbisogni. L'utilizzo di nuovi materiali, semilavorati e componenti, assieme alla possibilità di reperire sul mercato elementi lineari industrializzati per costituire telai (in acciaio o legno) creano oggi tutti i presupposti per poter affrontare il progetto in modo diverso rispetto al passato, recuperando il vero ruolo di regista impersonato dal progettista che, purtroppo, il sistema di specializzazione formativa dell'ultimo secolo aveva cancellato. I dati di mercato segnalano crescite continue dell'applicazione delle tecnologie di costruzione stratificata a secco e i recenti requisiti di risparmio energetico mostrano che anche per il comparto residenziale ci sono ragionevoli segnali circa un aumento nell'applicazione di tecniche Struttura/Rivestimento (S/R come definito da Zambelli, Vanoncini e Imperadori più di un decennio fa) proprio perché appropriate a risolvere diversi tipi di problemi progettuali. La tettonica dei sistemi S/R segue un processo meccanico: gli elementi costruttivi esistono già, sono stati prodotti per la quasi totalità industrialmente e in cantiere essi devono essere connessi gli uni agli altri a secco, seguendo il progetto architettonico-tecnologico. La libertà formale e prestazionale è quindi totale e potenzialmente infinita. Gli obbiettivi del presente volume sono quindi sia culturali che pratici e vengono sostenuti mostrando realizzazioni e definendo precise regole costruttive attraverso una selezione di prodotti e stratificazioni prestazionali. Questa nuova edizione, ampiamente riveduta ed attualizzata, risponde all'interesse sempre crescente rivolto ai temi trattati, con una veste grafica che consente una più facile lettura visto anche il taglio pratico e manualistico di molti paragrafi.
2010
Il Sole 24 Ore
9788832477818
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
203_250_MECCANICA_ARCHITETTURA.pdf

Accesso riservato

: Altro materiale allegato
Dimensione 7.67 MB
Formato Adobe PDF
7.67 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/578916
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact