Pur in assenza di un quadro legislativo nazionale esaustivo e consolidato, a seguito della riforma del titolo V della Costituzione si è registrato un significativo rinnovamento delle leggi regionali in materia di governo del territorio. Questo processo di revisione delle discipline urbanistiche regionali ha apportato importanti modifiche alla prassi pianificatoria tradizionale sotto molteplici profili: l’affermazione di una visione processuale della pianificazione; l’applicazione dei principi di sussidiarietà verticale e orizzontale; il ricorso sempre più frequente a forme di pianificazione per accordi; l’introduzione diffusa dello strumento della perequazione urbanistica e territoriale combinata con dispositivi compensativi e premiali. A questo livello diversi sono i modelli sviluppati nell’ambito delle singole esperienze di pianificazione comunale alla luce dei principi definiti dalla legislazione regionale di riferimento con l’obiettivo di perseguire l’equa distribuzione dei vantaggi e dei costi della pianificazione fisica, svincolando, da un lato, il valore di un’area dalle scelte discrezionali della pubblica amministrazione con il superamento della pratica dell’azzonamento, e, dall’altro, la realizzazione della città pubblica dalla onerosa e conflittuale procedura dell’esproprio. Oltre alla perequazione, gli strumenti che consentono di rendere operativo questo nuovo approccio equitativo sono la compensazione, intesa come minima discriminazione della proprietà sottoposta a vincolo di espropriazione, e l’incentivazione, ossia l’attribuzione di maggiorazioni nei diritti edificatori rispetto alle previsioni di piano per premiare caratteristiche dei progetti/piani attuativi che promuovano il riequilibrio equitativo della pianificazione, la realizzazione della città pubblica, nonché, come si può desumere dalle più recenti Leggi urbanistiche regionali, la coerenza con i criteri di sostenibilità e di prevenzione dei rischi. Alla luce dell’esigenza di ricostruire un quadro unitario sulla base della molteplicità ed eterogeneità delle leggi ed esperienze nell’ambito delle quali i diversi modelli perequativi sono stati adottati, il presente volume, insieme agli altri cinque della stessa collana, intende restituire un’ampia disamina dei contenuti fondamentali riguardanti il principio perequativo nelle Leggi regionali, nel tentativo di fornire uno strumento utile per comprendere le reali modalità di applicazione di questo istituto giuridico. La restituzione del significato che ciascuna regione ha attribuito all’uso della perequazione è integrata dall’analisi di alcuni piani selezionati al fine di mettere in luce le implicazioni e le potenzialità operative dei nuovi dispositivi di legge, nonché eventuali innovazioni in essi contenute rispetto alle indicazioni degli impianti normativi regionali. La concezione proposta nel testo è particolarmente innovativa all’interno del panorama della letteratura esistente in materia di perequazione urbanistica, poiché propone un rapporto completo sullo stato di fatto della legislazione in materia di governo del territorio e del recepimento degli strumenti equitativi in tutte le regioni italiane. Altro aspetto innovativo riguarda la scelta di riportare la selezione degli articolati sulla perequazione urbanistica nella loro completezza, per permettere al lettore di integrare la descrizione degli aspetti salienti dei piani contenuta nel testo con le pratiche (e le relative formulazioni) effettivamente vigenti sul territorio. La duplice articolazione in disciplina legislativa e casi di studio, inoltre, è comune ai sei volumi proposti, che si distinguono evidentemente solo per i contesti regionali analizzati. In merito alla disciplina normativa, si riportano all’interno del testo gli articolati riguardanti la perequazione urbanistica solamente per i casi in cui è sancita direttamente dalla legge regionale, altrimenti i riferimenti legislativi più significativi sono riportati in nota. Per quel che riguarda i casi di studio, vengono analizzati gli aspetti principali di ogni piano comunale (del quale si riporta la normativa tecnica), evidenziando gli elementi direttamente riconducibili alla legge regionale vigente, nonché le componenti più significative e innovative, fornendo una sintesi schematica di vantaggi e svantaggi offerti da ogni modello. In particolare, il presente volume prende in considerazione le seguenti realtà regionali: Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria.

Forme e pratiche della Perequazione urbanistica in Italia, volume I

MATTIA, SERGIO;OPPIO, ALESSANDRA;PANDOLFI, ALESSANDRA MARIA
2010-01-01

Abstract

Pur in assenza di un quadro legislativo nazionale esaustivo e consolidato, a seguito della riforma del titolo V della Costituzione si è registrato un significativo rinnovamento delle leggi regionali in materia di governo del territorio. Questo processo di revisione delle discipline urbanistiche regionali ha apportato importanti modifiche alla prassi pianificatoria tradizionale sotto molteplici profili: l’affermazione di una visione processuale della pianificazione; l’applicazione dei principi di sussidiarietà verticale e orizzontale; il ricorso sempre più frequente a forme di pianificazione per accordi; l’introduzione diffusa dello strumento della perequazione urbanistica e territoriale combinata con dispositivi compensativi e premiali. A questo livello diversi sono i modelli sviluppati nell’ambito delle singole esperienze di pianificazione comunale alla luce dei principi definiti dalla legislazione regionale di riferimento con l’obiettivo di perseguire l’equa distribuzione dei vantaggi e dei costi della pianificazione fisica, svincolando, da un lato, il valore di un’area dalle scelte discrezionali della pubblica amministrazione con il superamento della pratica dell’azzonamento, e, dall’altro, la realizzazione della città pubblica dalla onerosa e conflittuale procedura dell’esproprio. Oltre alla perequazione, gli strumenti che consentono di rendere operativo questo nuovo approccio equitativo sono la compensazione, intesa come minima discriminazione della proprietà sottoposta a vincolo di espropriazione, e l’incentivazione, ossia l’attribuzione di maggiorazioni nei diritti edificatori rispetto alle previsioni di piano per premiare caratteristiche dei progetti/piani attuativi che promuovano il riequilibrio equitativo della pianificazione, la realizzazione della città pubblica, nonché, come si può desumere dalle più recenti Leggi urbanistiche regionali, la coerenza con i criteri di sostenibilità e di prevenzione dei rischi. Alla luce dell’esigenza di ricostruire un quadro unitario sulla base della molteplicità ed eterogeneità delle leggi ed esperienze nell’ambito delle quali i diversi modelli perequativi sono stati adottati, il presente volume, insieme agli altri cinque della stessa collana, intende restituire un’ampia disamina dei contenuti fondamentali riguardanti il principio perequativo nelle Leggi regionali, nel tentativo di fornire uno strumento utile per comprendere le reali modalità di applicazione di questo istituto giuridico. La restituzione del significato che ciascuna regione ha attribuito all’uso della perequazione è integrata dall’analisi di alcuni piani selezionati al fine di mettere in luce le implicazioni e le potenzialità operative dei nuovi dispositivi di legge, nonché eventuali innovazioni in essi contenute rispetto alle indicazioni degli impianti normativi regionali. La concezione proposta nel testo è particolarmente innovativa all’interno del panorama della letteratura esistente in materia di perequazione urbanistica, poiché propone un rapporto completo sullo stato di fatto della legislazione in materia di governo del territorio e del recepimento degli strumenti equitativi in tutte le regioni italiane. Altro aspetto innovativo riguarda la scelta di riportare la selezione degli articolati sulla perequazione urbanistica nella loro completezza, per permettere al lettore di integrare la descrizione degli aspetti salienti dei piani contenuta nel testo con le pratiche (e le relative formulazioni) effettivamente vigenti sul territorio. La duplice articolazione in disciplina legislativa e casi di studio, inoltre, è comune ai sei volumi proposti, che si distinguono evidentemente solo per i contesti regionali analizzati. In merito alla disciplina normativa, si riportano all’interno del testo gli articolati riguardanti la perequazione urbanistica solamente per i casi in cui è sancita direttamente dalla legge regionale, altrimenti i riferimenti legislativi più significativi sono riportati in nota. Per quel che riguarda i casi di studio, vengono analizzati gli aspetti principali di ogni piano comunale (del quale si riporta la normativa tecnica), evidenziando gli elementi direttamente riconducibili alla legge regionale vigente, nonché le componenti più significative e innovative, fornendo una sintesi schematica di vantaggi e svantaggi offerti da ogni modello. In particolare, il presente volume prende in considerazione le seguenti realtà regionali: Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria.
2010
Franco Angeli
9788856834239
perequazione urbanistica; applicazione dei principi perequativi; attuazione di strumenti equitativi; discipline legislative regionali; casi studio; innovazione nelle pratiche urbanistiche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/574456
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