Uno dei problemi fondamentali che deve affrontare chi si occupa di conservazione é quello della compatibilità tra i materiali. Un intervento, infatti, può avere efficacia solo se rispettoso dell'esistente, ossia se i materiali utilizzati sono compatibili fisicamente, chimicamente e meccanicamente con quelli originali. Inoltre è sempre consigliato il ricorso a tecniche e a materiali il più possibile vicini a quelli originali. Anche se non sarà quasi mai possibile utilizzare materiali uguali a quelli originali, neppure nel caso in cui l’intervento preveda l’utilizzo di pietre di cui si conosce la provenienza, poiché anche dalla stessa cava è possibile estrarre materiali diversi. Per quanto riguarda la compatibilità chimico-fisica, affinché l'intervento abbia la massima efficacia è necessario che il sistema finale (vecchio più nuovo) risulti come un unico materiale con proprietà omogenee, evitando la creazione di tensioni, che possono causare degrado. L'uso di tecniche e materiali “moderni” dovrebbe avvenire solo dopo opportune ricerche sperimentali relative alla loro compatibilità, durabilità e alla loro influenza sull'assetto statico della struttura, con riferimento anche all'ambiente circostante, in quanto i materiali sono soggetti a processi di alterazione dipendenti dal tempo, e dal tipo di ambiente nel quale è collocato l'edificio. Purtroppo, non sempre oggi esiste in chi lavora nel campo del restauro, una appropriata informazione sul dibattito tecnico e teorico, e soprattutto, la sensibilità di operare nel rispetto delle esistenze.

Malte a base di calce aerea con aggiunte di pozzolane naturali e cocciopesto

TEDESCHI, CRISTINA
2010-01-01

Abstract

Uno dei problemi fondamentali che deve affrontare chi si occupa di conservazione é quello della compatibilità tra i materiali. Un intervento, infatti, può avere efficacia solo se rispettoso dell'esistente, ossia se i materiali utilizzati sono compatibili fisicamente, chimicamente e meccanicamente con quelli originali. Inoltre è sempre consigliato il ricorso a tecniche e a materiali il più possibile vicini a quelli originali. Anche se non sarà quasi mai possibile utilizzare materiali uguali a quelli originali, neppure nel caso in cui l’intervento preveda l’utilizzo di pietre di cui si conosce la provenienza, poiché anche dalla stessa cava è possibile estrarre materiali diversi. Per quanto riguarda la compatibilità chimico-fisica, affinché l'intervento abbia la massima efficacia è necessario che il sistema finale (vecchio più nuovo) risulti come un unico materiale con proprietà omogenee, evitando la creazione di tensioni, che possono causare degrado. L'uso di tecniche e materiali “moderni” dovrebbe avvenire solo dopo opportune ricerche sperimentali relative alla loro compatibilità, durabilità e alla loro influenza sull'assetto statico della struttura, con riferimento anche all'ambiente circostante, in quanto i materiali sono soggetti a processi di alterazione dipendenti dal tempo, e dal tipo di ambiente nel quale è collocato l'edificio. Purtroppo, non sempre oggi esiste in chi lavora nel campo del restauro, una appropriata informazione sul dibattito tecnico e teorico, e soprattutto, la sensibilità di operare nel rispetto delle esistenze.
2010
malta; pozzolana; cocciopesto
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