Il paper propone alcune riflessioni sul rapporto tra povertà urbana e variabili spaziali. La tesi sostenuta è quella che, pur al di fuori di qualsiasi determinismo ambientale, lo spazio sia un fattore determinante (per quanto non deterministico) in riferimento al tema della povertà urbana. Nella prima parte del testo vengono presentate alcune ipotesi teoriche sul rapporto spazio-povertà. In particolare si argomenta la connessione causale tra i due termini, individuando quattro categorie micro-geografiche di concausazione della povertà urbana. Nella seconda parte del testo tali ipotesi sono messe in relazione al contesto milanese, che viene analizzato sulla base di indici da queste dedotti. La suddivisione territoriale di riferimento è quella degli 88 NIL (nuclei di identità locale) definiti dal recente Piano di Governo del Territorio; sempre dal PGT provengono i dati in riferimento alla maggior parte delle variabili spaziali utilizzate per comporre gli indici. Ciò che si ricava dall’analisi di Milano è un quadro descrittivo del disagio urbano, articolato sulla base di precise categorie spaziali, che si contrappone alla semplicistica misurazione del reddito medio dichiarato, ancorché normalizzato per il numero di componenti equivalenti.
La struttura spaziale della povertà urbana: il caso milanese
CHIODELLI, FRANCESCO;
2010-01-01
Abstract
Il paper propone alcune riflessioni sul rapporto tra povertà urbana e variabili spaziali. La tesi sostenuta è quella che, pur al di fuori di qualsiasi determinismo ambientale, lo spazio sia un fattore determinante (per quanto non deterministico) in riferimento al tema della povertà urbana. Nella prima parte del testo vengono presentate alcune ipotesi teoriche sul rapporto spazio-povertà. In particolare si argomenta la connessione causale tra i due termini, individuando quattro categorie micro-geografiche di concausazione della povertà urbana. Nella seconda parte del testo tali ipotesi sono messe in relazione al contesto milanese, che viene analizzato sulla base di indici da queste dedotti. La suddivisione territoriale di riferimento è quella degli 88 NIL (nuclei di identità locale) definiti dal recente Piano di Governo del Territorio; sempre dal PGT provengono i dati in riferimento alla maggior parte delle variabili spaziali utilizzate per comporre gli indici. Ciò che si ricava dall’analisi di Milano è un quadro descrittivo del disagio urbano, articolato sulla base di precise categorie spaziali, che si contrappone alla semplicistica misurazione del reddito medio dichiarato, ancorché normalizzato per il numero di componenti equivalenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.