La pressione sulle risorse idriche legata alle attività industriali, agricole ed all’urbanizzazione del territorio è sempre più un problema comune nei paesi europei. I cambiamenti climatici verificatisi nell’ultimo decennio stanno determinando una variazione nella disponibilità delle risorse idriche sotterranee e superficiali. Contemporaneamente, la richiesta da parte delle diverse utenze, particolarmente nel campo agricolo e di produzione dell’energia elettrica, determinano la nascita di controversie riguardanti il diritto all’uso della risorsa anche in regioni come la Lombardia, storicamente ricche d’acqua. Di fronte ad una prospettiva di ridotta disponibilità di acqua e di un uso competitivo della stessa, la Geologia Applicata, ed in particolare l’Idrogeologia, diviene un settore disciplinare sempre più importante per l’attuazione di politiche che consentano il raggiungimento di un uso sostenibile delle risorse (EEA report 1/2007) e l’individuazione di strumenti di gestione in grado di controllare le oscillazioni piezometriche delle falde. Tra questi ultimi rientra la gestione integrata delle risorse idriche sotterranee e superficiali che recentemente sta assumendo una progressiva importanza ed un ruolo chiave nella definizione delle future politiche ambientali e sociali. Al fine di mitigare gli effetti negativi legati agli ipotizzati mutamenti climatici, il Gruppo di Geologia Applicata del Politecnico di Milano (DIIAR), in collaborazione con la Provincia di Milano e il Consorzio di Bonifica Est Villoresi, è impegnato dal 2006 nella valutazione degli effetti indotti dell’applicazione di un uso integrato delle risorse idriche mediante una nuova gestione della rete irrigua esistente. L’area circostante la città di Milano costituisce una porzione della provincia in forte espansione urbanistica. Tale condizione ha due effetti negativi sulla circolazione idrica sotterranea: sottraendo aree alle pratiche irrigue, vengono ridotte le superfici disponibili per l’infiltrazione meteorica, ed i quantitativi di acqua immessi nel sottosuolo mediante le pratiche irrigue a scorrimento; l’incremento della popolazione e delle attività produttive e commerciali comporta una maggiore richiesta idrica, e quindi maggiori estrazioni di acqua mediante pozzi. Tali fenomeni sono ben presenti nell’area di studio oggetto del presente articolo, corrispondente al settore est della provincia posto a ridosso della città di Milano. Al suo interno si trova il lago dell’Idroscalo i cui livelli idrici dal 2000 hanno subito variazioni (-2.45 m rispetto allo zero idrometrico) di entità tale da impedire, in alcune stagioni particolarmente siccitose, la sua fruizione dal punto di vista ludico e sportivo. Per tali motivi nell’area, da parte del Politecnico di Milano su incarico della Provincia, è stato ideato, studiato ed in parte attuato un intervento di gestione integrata delle risorse: questo prevede l’utilizzo dei canali irrigui anche nel periodo invernale (irrigazione iemale), per favorire la ricarica della falda freatica ed il conseguente innalzamento dei livelli di falda e del lago (E. e D. Zampierolo, 2006). L’Idroscalo difatti rappresenta un ampio affioramento della falda freatica, ottenuto dalla congiunzione di più cave realizzata a cavallo degli anni ‘30 (superficie complessiva pari a 815.000 m2). La progettazione degli interventi per l’Idroscalo era stata attuata mediante un’accurata modellazione numerica del flusso in grado di stimare gli elementi del bilancio idrico e i rapporti tra acque sotterranee e superficiali. Tuttavia non era stato possibile approfondire le conoscenze relative alla permeabilità del fondo dei canali irrigui ed alla loro reale capacità di disperdere le acque nel sottosuolo. In letteratura su questi aspetti sono disponibili pochissimi dati sia a scala dell’area di studio sia a livello di casi di studio internazionali. Per tale ragione e vista l’importanza di questi parametri per una completa valutazione delle potenzialità di un intervento di gestione integrata, il presente articolo riporta i primi risultati relativi all’attività di ricerca compiuta dal Politecnico di Milano-DIIAR relativamente alle suddette tematiche. Scelta un’area pilota ricadente nel settore di pianura circostante l’Idroscalo, sui canali di sua competenza (appartenenti alla Roggia Volpina) sono state compiute misure di campo di permeabilità e portata che verranno poi utilizzate in seguito per implementare e tarare un modello di flusso locale in grado di rappresentare il reticolato irriguo dell’area di studio.

La gestione integrata delle risorse idriche lombarde: valutazione del contributo alla ricarica da parte della rete irrigua

ALBERTI, LUCA;FRANCANI, VINCENZO;INNOCENTI, ILARIA
2008-01-01

Abstract

La pressione sulle risorse idriche legata alle attività industriali, agricole ed all’urbanizzazione del territorio è sempre più un problema comune nei paesi europei. I cambiamenti climatici verificatisi nell’ultimo decennio stanno determinando una variazione nella disponibilità delle risorse idriche sotterranee e superficiali. Contemporaneamente, la richiesta da parte delle diverse utenze, particolarmente nel campo agricolo e di produzione dell’energia elettrica, determinano la nascita di controversie riguardanti il diritto all’uso della risorsa anche in regioni come la Lombardia, storicamente ricche d’acqua. Di fronte ad una prospettiva di ridotta disponibilità di acqua e di un uso competitivo della stessa, la Geologia Applicata, ed in particolare l’Idrogeologia, diviene un settore disciplinare sempre più importante per l’attuazione di politiche che consentano il raggiungimento di un uso sostenibile delle risorse (EEA report 1/2007) e l’individuazione di strumenti di gestione in grado di controllare le oscillazioni piezometriche delle falde. Tra questi ultimi rientra la gestione integrata delle risorse idriche sotterranee e superficiali che recentemente sta assumendo una progressiva importanza ed un ruolo chiave nella definizione delle future politiche ambientali e sociali. Al fine di mitigare gli effetti negativi legati agli ipotizzati mutamenti climatici, il Gruppo di Geologia Applicata del Politecnico di Milano (DIIAR), in collaborazione con la Provincia di Milano e il Consorzio di Bonifica Est Villoresi, è impegnato dal 2006 nella valutazione degli effetti indotti dell’applicazione di un uso integrato delle risorse idriche mediante una nuova gestione della rete irrigua esistente. L’area circostante la città di Milano costituisce una porzione della provincia in forte espansione urbanistica. Tale condizione ha due effetti negativi sulla circolazione idrica sotterranea: sottraendo aree alle pratiche irrigue, vengono ridotte le superfici disponibili per l’infiltrazione meteorica, ed i quantitativi di acqua immessi nel sottosuolo mediante le pratiche irrigue a scorrimento; l’incremento della popolazione e delle attività produttive e commerciali comporta una maggiore richiesta idrica, e quindi maggiori estrazioni di acqua mediante pozzi. Tali fenomeni sono ben presenti nell’area di studio oggetto del presente articolo, corrispondente al settore est della provincia posto a ridosso della città di Milano. Al suo interno si trova il lago dell’Idroscalo i cui livelli idrici dal 2000 hanno subito variazioni (-2.45 m rispetto allo zero idrometrico) di entità tale da impedire, in alcune stagioni particolarmente siccitose, la sua fruizione dal punto di vista ludico e sportivo. Per tali motivi nell’area, da parte del Politecnico di Milano su incarico della Provincia, è stato ideato, studiato ed in parte attuato un intervento di gestione integrata delle risorse: questo prevede l’utilizzo dei canali irrigui anche nel periodo invernale (irrigazione iemale), per favorire la ricarica della falda freatica ed il conseguente innalzamento dei livelli di falda e del lago (E. e D. Zampierolo, 2006). L’Idroscalo difatti rappresenta un ampio affioramento della falda freatica, ottenuto dalla congiunzione di più cave realizzata a cavallo degli anni ‘30 (superficie complessiva pari a 815.000 m2). La progettazione degli interventi per l’Idroscalo era stata attuata mediante un’accurata modellazione numerica del flusso in grado di stimare gli elementi del bilancio idrico e i rapporti tra acque sotterranee e superficiali. Tuttavia non era stato possibile approfondire le conoscenze relative alla permeabilità del fondo dei canali irrigui ed alla loro reale capacità di disperdere le acque nel sottosuolo. In letteratura su questi aspetti sono disponibili pochissimi dati sia a scala dell’area di studio sia a livello di casi di studio internazionali. Per tale ragione e vista l’importanza di questi parametri per una completa valutazione delle potenzialità di un intervento di gestione integrata, il presente articolo riporta i primi risultati relativi all’attività di ricerca compiuta dal Politecnico di Milano-DIIAR relativamente alle suddette tematiche. Scelta un’area pilota ricadente nel settore di pianura circostante l’Idroscalo, sui canali di sua competenza (appartenenti alla Roggia Volpina) sono state compiute misure di campo di permeabilità e portata che verranno poi utilizzate in seguito per implementare e tarare un modello di flusso locale in grado di rappresentare il reticolato irriguo dell’area di studio.
2008
Una nuova geologia per la Lombardia
gestione integrata; irrigazione; rogge; cambiamenti climatici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/570692
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