L'articolo esamina la definizione morfo-tipologica e costruttiva dei sistemi e dei volumi di facciata elaborati per la struttura aeroportuale Cargo City (Malpensa), progettata da Arnaboldi & Partners. La composizione architettonica si delinea nella ricerca poetica di Mario A. Arnaboldi rivolta a configurare, nella articolazione dei sistemi di involucro, un linguaggio espressivo caratterizzato dalla percezione a scala territoriale, organizzata attraverso la giustapposizione di pochi elementi di chiusura, semplici nel disegno e capaci di alimentare la dinamicità della volumetria edilizia. Questa, nella sua purezza geometrica e nella visualizzazione delle diverse proporzioni compositive, "intreccia", mediante i componenti di chiusura in vetro intelaiati da profilerie in alluminio, la serialità degli elementi di facciata prefabbricati in c. a. e la dinamicità della pensilina continua, i "segni fluidi e liberi" determinati dalle possibilità e dai vincoli della tecnologia costruttiva contemporanea. Le chiusure verticali degli spazi destinati a uffici sono composte da tamponamenti in vetri strutturali autoportanti: Arnaboldi trasfigura nel progetto di Cargo City sia le suggestioni del linguaggio proprio dell'architettura industriale, "restituendo ai prismi edilizi, con le strutture di acciaio, potenza e vitalità", sia le immagini colte nei dipinti di Léger, sviluppando l'ibridazione compositiva, la "convivenza tra natura e acciaio".

L'equilibrio compositivo di Cargo City

NASTRI, MASSIMILIANO
2003-01-01

Abstract

L'articolo esamina la definizione morfo-tipologica e costruttiva dei sistemi e dei volumi di facciata elaborati per la struttura aeroportuale Cargo City (Malpensa), progettata da Arnaboldi & Partners. La composizione architettonica si delinea nella ricerca poetica di Mario A. Arnaboldi rivolta a configurare, nella articolazione dei sistemi di involucro, un linguaggio espressivo caratterizzato dalla percezione a scala territoriale, organizzata attraverso la giustapposizione di pochi elementi di chiusura, semplici nel disegno e capaci di alimentare la dinamicità della volumetria edilizia. Questa, nella sua purezza geometrica e nella visualizzazione delle diverse proporzioni compositive, "intreccia", mediante i componenti di chiusura in vetro intelaiati da profilerie in alluminio, la serialità degli elementi di facciata prefabbricati in c. a. e la dinamicità della pensilina continua, i "segni fluidi e liberi" determinati dalle possibilità e dai vincoli della tecnologia costruttiva contemporanea. Le chiusure verticali degli spazi destinati a uffici sono composte da tamponamenti in vetri strutturali autoportanti: Arnaboldi trasfigura nel progetto di Cargo City sia le suggestioni del linguaggio proprio dell'architettura industriale, "restituendo ai prismi edilizi, con le strutture di acciaio, potenza e vitalità", sia le immagini colte nei dipinti di Léger, sviluppando l'ibridazione compositiva, la "convivenza tra natura e acciaio".
2003
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