L'articolo esamina l'elaborazione dei paradigmi espressivi e percettivi nella forma "immateriale" e "digitale" della Torre Agbar a Barcellona progettata da Jean Nouvel. La torre cilindrica (a destinazione terziaria, direzionale e commerciale), prospiciente la rotonda Las Glorias e sull'asse della Diagonal di Barcellona, è composta secondo le modalità percettive esterne, nella forma di una "massa fluida" ottenuta attraverso il trattamento superficiale e l'applicazione della membrana di rivestimento traslucida e sfumata, secondo le diverse intensità della luce naturale e i punti di osservazione. La poetica di Jean Nouvel si rivolge all'esplorazione dei limiti della verticalità, attraverso la graduale "dematerializzazione" dell'involucro della torre, culminante nella tenue struttura evanescente con una tensione aerea concettualmente infinita, come già nel caso dei progetti della "Torre senza fine" a Parigi (1989) e della "Dentsu Tower" a Tokyo (2003). La "dematerializzazione", conseguente alla indeterminatezza relativa alle modalità di generazione formale dell'involucro, come anche alla studiata esposizione a diversi gradi di illuminazione, si esplicita all'interno di un'architettura "vibrante" e "mutevole", configurata come un'entità sensibile con cui interagire, un oggetto che si adatta al reale vissuto urbano. La torre Agbar si inserisce nella sperimentazione contemporanea sulla "immaterial architecture", nuovo ambito progettuale e tecnologico attraversato dalla "luce dell'informazione", rispetto al quale Nouvel esplora la capacità della rappresentazione nel generare "visioni architettoniche" in cui si mette in scena l'"inaspettato", lo "sconosciuto" e il "sorprendente": attraverso le mutevoli e immateriali immagini della torre Agbar si determina un rinnovato contributo creativo del progetto rispetto alla costruzione materica, intesa come "laboratorio virtuale", luogo e momento di possibilità di interrelazione, contaminazione, sovrapposizione e ibridazione di idee, dati, misure e informazioni.

Visioni architettoniche

NASTRI, MASSIMILIANO
2004-01-01

Abstract

L'articolo esamina l'elaborazione dei paradigmi espressivi e percettivi nella forma "immateriale" e "digitale" della Torre Agbar a Barcellona progettata da Jean Nouvel. La torre cilindrica (a destinazione terziaria, direzionale e commerciale), prospiciente la rotonda Las Glorias e sull'asse della Diagonal di Barcellona, è composta secondo le modalità percettive esterne, nella forma di una "massa fluida" ottenuta attraverso il trattamento superficiale e l'applicazione della membrana di rivestimento traslucida e sfumata, secondo le diverse intensità della luce naturale e i punti di osservazione. La poetica di Jean Nouvel si rivolge all'esplorazione dei limiti della verticalità, attraverso la graduale "dematerializzazione" dell'involucro della torre, culminante nella tenue struttura evanescente con una tensione aerea concettualmente infinita, come già nel caso dei progetti della "Torre senza fine" a Parigi (1989) e della "Dentsu Tower" a Tokyo (2003). La "dematerializzazione", conseguente alla indeterminatezza relativa alle modalità di generazione formale dell'involucro, come anche alla studiata esposizione a diversi gradi di illuminazione, si esplicita all'interno di un'architettura "vibrante" e "mutevole", configurata come un'entità sensibile con cui interagire, un oggetto che si adatta al reale vissuto urbano. La torre Agbar si inserisce nella sperimentazione contemporanea sulla "immaterial architecture", nuovo ambito progettuale e tecnologico attraversato dalla "luce dell'informazione", rispetto al quale Nouvel esplora la capacità della rappresentazione nel generare "visioni architettoniche" in cui si mette in scena l'"inaspettato", lo "sconosciuto" e il "sorprendente": attraverso le mutevoli e immateriali immagini della torre Agbar si determina un rinnovato contributo creativo del progetto rispetto alla costruzione materica, intesa come "laboratorio virtuale", luogo e momento di possibilità di interrelazione, contaminazione, sovrapposizione e ibridazione di idee, dati, misure e informazioni.
2004
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