Innestandosi sulla lunga tradizione italiana di studi sulla morfologia urbana, con un'attenzione sostanziale alla metamorfosi nel corso del tempo, l’antologia raccoglie un primo gruppo di testi attraverso i quali gli autori hanno cercato di leggere la forma della città di Mantova e delle sue parti. L'approccio è al contempo multidisciplinare e diacronico. Si tratta, intenzionalmente, di punti di vista molto diversi, perché la forma della città non si esaurisce facilmente. Il delicato processo di produzione della forma in architettura, frutto di un raffinato equilibrio tra molteplici contenuti e di oculate mediazioni fra saperi tecnici e saperi umanistici, si è oggi ridotto ad un bipolarismo insanabile: da un lato la produzione di massa di oggetti intenzionalmente privi di contenuti culturali, dall’altro la produzione di forme clamorose, alle quali i contenuti si adeguano più o meno faticosamente. In questo testo per forma si intende non la figura pura e semplice, ma il sistema complesso delle variabili che definiscono l’organizzazione dello spazio e i suoi mutamenti. Noi vi è una sola forma descrivibile in modo univoco e semplice, ma un complesso intreccio di strutture formali, ciascuna delle quali evidenzia aspetti rilevanti. Gli autori hanno punti di vista molto precisi sulla città e le sue dinamiche, hanno anche precise posizioni e competenze sul progetto e sono intenzionati a non perdere, nelle pieghe della superficialità e del dogmatismo, alcune risorse fondamentali che qualificano la ricchezza di ogni insediamento umano. Nel processo progettuale, lo studio della forma degli insediamenti, delle relazioni, gerarchie, ripetizioni, che si instaurano fra il tutto e le parti, può rappresentare un prezioso strumento di comprensione del senso delle cose così come si presentano all’esperienza, del perché gli uomini hanno formato in un dato modo il loro spazio vitale Chi ha scritto queste pagine non è preoccupato di salvare dei documenti o semplicemente utilizzare dei documenti per spiegare come la città si è formata. Gli autori sono piuttosto preoccupati di sapere che cosa andrà perduto, che cosa verrà cambiato dopo la loro azione progettuale e costruttiva, in che modo questa azione si colloca nel flusso della storia. Sta dunque alla responsabilità morale e tecnica dei progettisti (quegli stessi che smettono i panni degli studiosi e dei critici, per impugnare il compasso e la matita) saper utilizzare ciò che è emerso dalle indagini e che è stato messo in evidenza.
MORFOLOGIA URBANA. MANTOVA. Vol I
B. Bogoni;E. Bersani
2007-01-01
Abstract
Innestandosi sulla lunga tradizione italiana di studi sulla morfologia urbana, con un'attenzione sostanziale alla metamorfosi nel corso del tempo, l’antologia raccoglie un primo gruppo di testi attraverso i quali gli autori hanno cercato di leggere la forma della città di Mantova e delle sue parti. L'approccio è al contempo multidisciplinare e diacronico. Si tratta, intenzionalmente, di punti di vista molto diversi, perché la forma della città non si esaurisce facilmente. Il delicato processo di produzione della forma in architettura, frutto di un raffinato equilibrio tra molteplici contenuti e di oculate mediazioni fra saperi tecnici e saperi umanistici, si è oggi ridotto ad un bipolarismo insanabile: da un lato la produzione di massa di oggetti intenzionalmente privi di contenuti culturali, dall’altro la produzione di forme clamorose, alle quali i contenuti si adeguano più o meno faticosamente. In questo testo per forma si intende non la figura pura e semplice, ma il sistema complesso delle variabili che definiscono l’organizzazione dello spazio e i suoi mutamenti. Noi vi è una sola forma descrivibile in modo univoco e semplice, ma un complesso intreccio di strutture formali, ciascuna delle quali evidenzia aspetti rilevanti. Gli autori hanno punti di vista molto precisi sulla città e le sue dinamiche, hanno anche precise posizioni e competenze sul progetto e sono intenzionati a non perdere, nelle pieghe della superficialità e del dogmatismo, alcune risorse fondamentali che qualificano la ricchezza di ogni insediamento umano. Nel processo progettuale, lo studio della forma degli insediamenti, delle relazioni, gerarchie, ripetizioni, che si instaurano fra il tutto e le parti, può rappresentare un prezioso strumento di comprensione del senso delle cose così come si presentano all’esperienza, del perché gli uomini hanno formato in un dato modo il loro spazio vitale Chi ha scritto queste pagine non è preoccupato di salvare dei documenti o semplicemente utilizzare dei documenti per spiegare come la città si è formata. Gli autori sono piuttosto preoccupati di sapere che cosa andrà perduto, che cosa verrà cambiato dopo la loro azione progettuale e costruttiva, in che modo questa azione si colloca nel flusso della storia. Sta dunque alla responsabilità morale e tecnica dei progettisti (quegli stessi che smettono i panni degli studiosi e dei critici, per impugnare il compasso e la matita) saper utilizzare ciò che è emerso dalle indagini e che è stato messo in evidenza.File | Dimensione | Formato | |
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