Il complesso della Manifattura Tabacchi è parte di un sistema urbano pensato per le esigenze legate allo sviluppo economico, che nei primi decenni del ’900 si era identificato nell’ipotesi di una specie di “città lineare” da Milano a Sesto San Giovanni, pensata nello stretto rapporto tra infrastrutture di trasporto, strutture produttive, residenze popolari. Dopo la realizzazione nel 1929 di due grandi edifici speculari a L, denominati “depositi greggi”, nell’arco di circa trent’anni, tra il 1939 e il 1957 vengono costruiti altri nove corpi di fabbrica tra i quali quello a corte del Monopolio, e l’edificio di direzione e quello dei servizi che, disposti in linea e collegati da due ali a formare una corte rettangolare, completano il comparto centrale d’ingresso. Il complesso si identifica in un vero e proprio documento di architettura del lavoro il cui valore non risiede unicamente nel suo apporto alla connotazione del paesaggio urbano, ma anche nelle peculiarità spaziali e costruttive di alcune sue parti, in specie quelle dei grandi contenitori per lo stoccaggio delle materie prime, la lavorazione e il confezionamento del prodotto finito. L’analisi della consistenza architettonica degli edifici della Manifattura consente, nella specificità del caso, di confermare i manufatti di maggiore rilievo sulla base di alcune evidenti note distintive che possono rapportarsi al loro recupero, cioè alla conservazione motivata di una loro integrità architettonica sostanziale e alla parallela verifica di una rispondenza a nuove possibili utilizzazioni conseguenti il processo di generale rifunzionalizzazione dell’area secondo criteri di minimo intervento. La costruzione di un’ipotesi attendibile e aperta per la creazione a Milano di un Centro di documentazione e archivi, dedicato anche all’architettura e al progetto, assume criticamente le soluzioni formulate dalla Regione Lombardia nel documento programmatico “Milano Novecento” e nell’“accordo di programma”, relazionandole a due iniziative rilevanti: la “dichiarazione di interesse storico-artistico” per il complesso dell’ex Manifattura Tabacchi; il progetto scientifico “Guida alle fonti documentarie dell’architettura del ’900 in Lombardia”, finanziato dalla Regione Lombardia. Sulla base delle valenze urbane del luogo e delle caratteristiche architettoniche dei manufatti, la sperimentazione progettuale individua un piano di intervento morfo-funzionale che considera gli aspetti strategici indotti dalla vicina sede dell’Università Milano-Bicocca. Le attività immesse nel processo di rifunzionalizzazione delineano quattro caratterizzazioni fondamentali: la costituzione del Centro di documentazione e archivi del ’900; la formazione del polo di cinematografia; l’organizzazione di un decentramento universitario; l’inserimento di attività terziarie (spazi commerciali, uffici e servizi privati) che può sostenere la fattibilità economica dell’intero intervento. La condizione di attuabilità di queste compresenze segue la ricerca di schemi di base per l’organizzazione interna di ogni comparto funzionale, verificando l’attendibilità di un riuso dei manufatti esistenti di maggior pregio per le stesse finalità in modo che recupero degli edifici e parziale inserimento di nuova architettura possano trovare ampie convergenze nei confronti di una generale ricomposizione dell’area. Il Centro di documentazione e archivi risulta costituito dall’insieme dei due ex “depositi greggi”, recuperati a depositi archivistici, e dal nuovo corpo dei servizi per il pubblico che collega entrambi. Il progetto sperimenta una verifica indirizzata a tre parametri differenti: funzionale urbano; organizzativo, rivolto all’innovazione del concetto di servizio culturale per la conservazione, consultazione e divulgazione dei materiali archiviati; formale, in rapporto alle esigenze di inserimento di nuova architettura e di organizzazione spaziale identitaria della propria destinazione.

Centro di documentazione e archivi del Novecento in Lombardia. Recupero dell'ex Manifattura Tabacchi a Milano

GALLIANI, PIERFRANCO
2005-01-01

Abstract

Il complesso della Manifattura Tabacchi è parte di un sistema urbano pensato per le esigenze legate allo sviluppo economico, che nei primi decenni del ’900 si era identificato nell’ipotesi di una specie di “città lineare” da Milano a Sesto San Giovanni, pensata nello stretto rapporto tra infrastrutture di trasporto, strutture produttive, residenze popolari. Dopo la realizzazione nel 1929 di due grandi edifici speculari a L, denominati “depositi greggi”, nell’arco di circa trent’anni, tra il 1939 e il 1957 vengono costruiti altri nove corpi di fabbrica tra i quali quello a corte del Monopolio, e l’edificio di direzione e quello dei servizi che, disposti in linea e collegati da due ali a formare una corte rettangolare, completano il comparto centrale d’ingresso. Il complesso si identifica in un vero e proprio documento di architettura del lavoro il cui valore non risiede unicamente nel suo apporto alla connotazione del paesaggio urbano, ma anche nelle peculiarità spaziali e costruttive di alcune sue parti, in specie quelle dei grandi contenitori per lo stoccaggio delle materie prime, la lavorazione e il confezionamento del prodotto finito. L’analisi della consistenza architettonica degli edifici della Manifattura consente, nella specificità del caso, di confermare i manufatti di maggiore rilievo sulla base di alcune evidenti note distintive che possono rapportarsi al loro recupero, cioè alla conservazione motivata di una loro integrità architettonica sostanziale e alla parallela verifica di una rispondenza a nuove possibili utilizzazioni conseguenti il processo di generale rifunzionalizzazione dell’area secondo criteri di minimo intervento. La costruzione di un’ipotesi attendibile e aperta per la creazione a Milano di un Centro di documentazione e archivi, dedicato anche all’architettura e al progetto, assume criticamente le soluzioni formulate dalla Regione Lombardia nel documento programmatico “Milano Novecento” e nell’“accordo di programma”, relazionandole a due iniziative rilevanti: la “dichiarazione di interesse storico-artistico” per il complesso dell’ex Manifattura Tabacchi; il progetto scientifico “Guida alle fonti documentarie dell’architettura del ’900 in Lombardia”, finanziato dalla Regione Lombardia. Sulla base delle valenze urbane del luogo e delle caratteristiche architettoniche dei manufatti, la sperimentazione progettuale individua un piano di intervento morfo-funzionale che considera gli aspetti strategici indotti dalla vicina sede dell’Università Milano-Bicocca. Le attività immesse nel processo di rifunzionalizzazione delineano quattro caratterizzazioni fondamentali: la costituzione del Centro di documentazione e archivi del ’900; la formazione del polo di cinematografia; l’organizzazione di un decentramento universitario; l’inserimento di attività terziarie (spazi commerciali, uffici e servizi privati) che può sostenere la fattibilità economica dell’intero intervento. La condizione di attuabilità di queste compresenze segue la ricerca di schemi di base per l’organizzazione interna di ogni comparto funzionale, verificando l’attendibilità di un riuso dei manufatti esistenti di maggior pregio per le stesse finalità in modo che recupero degli edifici e parziale inserimento di nuova architettura possano trovare ampie convergenze nei confronti di una generale ricomposizione dell’area. Il Centro di documentazione e archivi risulta costituito dall’insieme dei due ex “depositi greggi”, recuperati a depositi archivistici, e dal nuovo corpo dei servizi per il pubblico che collega entrambi. Il progetto sperimenta una verifica indirizzata a tre parametri differenti: funzionale urbano; organizzativo, rivolto all’innovazione del concetto di servizio culturale per la conservazione, consultazione e divulgazione dei materiali archiviati; formale, in rapporto alle esigenze di inserimento di nuova architettura e di organizzazione spaziale identitaria della propria destinazione.
2005
Gli archivi del progetto
9788882230760
Milano; ex Manifattura Tabacchi; architettura del lavoro; recupero architettonico; rifunzionalizzazione; identità urbana; architetture del XX secolo; Milano Novecento; archivio di architettura; fonti documentarie; centro di documentazione; servizi per la cultura; centro di cinematografia; strutture universitarie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/569603
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