Il saggio indaga la vicenda intellettuale e progettuale di Fabrizio Carini Motta, caratterizzata da diversi incarichi relativi alla scenografia e alla progettazione di teatri, e che approda, infine, alla carica di architetto ducale a Mantova dal 1675. La sua figura non è legata soltanto alle vicende della corte nel panorama delle affermazioni che i gruppi principeschi affidavano in quei tempi all’immagine provvisoria delle rappresentazioni, fuoco delle rivalità. Uomo di cultura, è autore di due testi molto importanti relativi all’architettura per il teatro e alla scenotecnica, articolati in un’ampia proposta di soluzioni e redatti alla fine di viaggi di aggiornamento e grazie a un vasto patrimonio bibliotecario e di incisioni. Si conservano anche due manoscritti sull’architettura, meno conosciuti e studiati, compilati sulla base di riflessioni non scontate sulla proporzionalità e rispondenti alla tendenza più generale europea a inserire gli ordini nel flusso della storia. Tutte le sue opere denotano di fianco a una profonda preoccupazione di etica professionale, una cultura non soltanto visiva e una grande aderenza alla realtà economica e alle esperienze di cantiere maturate. Architetto vitruviano in un periodo di critica al vitruvianesimo, ma aperto alla contemporaneità come Guarini e come Claude Perrault, Carini si caratterizza per vaste conoscenze nelle scienze applicate al progetto e al cantiere.

Fabrizio Carini Motta allievo di Gaspare Vigarani?

RICCI, GIULIANA
2009-01-01

Abstract

Il saggio indaga la vicenda intellettuale e progettuale di Fabrizio Carini Motta, caratterizzata da diversi incarichi relativi alla scenografia e alla progettazione di teatri, e che approda, infine, alla carica di architetto ducale a Mantova dal 1675. La sua figura non è legata soltanto alle vicende della corte nel panorama delle affermazioni che i gruppi principeschi affidavano in quei tempi all’immagine provvisoria delle rappresentazioni, fuoco delle rivalità. Uomo di cultura, è autore di due testi molto importanti relativi all’architettura per il teatro e alla scenotecnica, articolati in un’ampia proposta di soluzioni e redatti alla fine di viaggi di aggiornamento e grazie a un vasto patrimonio bibliotecario e di incisioni. Si conservano anche due manoscritti sull’architettura, meno conosciuti e studiati, compilati sulla base di riflessioni non scontate sulla proporzionalità e rispondenti alla tendenza più generale europea a inserire gli ordini nel flusso della storia. Tutte le sue opere denotano di fianco a una profonda preoccupazione di etica professionale, una cultura non soltanto visiva e una grande aderenza alla realtà economica e alle esperienze di cantiere maturate. Architetto vitruviano in un periodo di critica al vitruvianesimo, ma aperto alla contemporaneità come Guarini e come Claude Perrault, Carini si caratterizza per vaste conoscenze nelle scienze applicate al progetto e al cantiere.
2009
Gaspare & Carlo Vigarani : dalla corte degli Este a quella di Luigi XIV
9788836612789
Gaspare e Carlo Vigarani; Fabrizio Carini Motta
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
VIGARANI 284-291_Layout 1.pdf

Accesso riservato

: Post-Print (DRAFT o Author’s Accepted Manuscript-AAM)
Dimensione 129.17 kB
Formato Adobe PDF
129.17 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri
VIGARANI 001-013_Layout 1.pdf

Accesso riservato

: Post-Print (DRAFT o Author’s Accepted Manuscript-AAM)
Dimensione 125.4 kB
Formato Adobe PDF
125.4 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/568527
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact