Il modello di casa a basso consumo energetico che oggi risulta nei fatti dominante in Italia è quello, importato, della Passivhaus. Le caratteristiche distintive di una Passivhaus sono il superisolamento termico e il forte contenimento delle infiltrazioni d’aria. E da queste caratteristiche ne originano altre teoricamente non distintive, ma nei fatti vicine ad esserlo: la ventilazione forzata con recupero di calore, la debole inerzia termica della costruzione (in genere derivante dalla scelta di tecnologie “leggere” e stratifi cate), l’integrazione del solare termico per la produzione dell’acqua sanitaria e per il riscaldamento dei vani attraverso l’aria, l’impiego di scambiatori di calore terra-aria, la produzione di energia fotovoltaica e l’utilizzo di tale energia negli impianti attivi di climatizzazione. Alcune delle suddette caratteristiche non sono indispensabili nei climi italiani e altre non sono neanche appropriate. Questo modello oggi spesso in Italia viene adottato in modo poco discriminato. Il contributo fa il punto della situazione attuale nel campo del risparmio energetico per la climatizzazione degli edifici e delle possibili tendenze future, alla luce degli indirizzi riscontrabili nelle esperienze internazionali più avanzate.
COSTRUIRE PER RISPARMIARE ENERGIA. Scelte tecnologiche e soluzioni progettuali in alcuni esempi europei
BRUNETTI, GIAN LUCA
2009-01-01
Abstract
Il modello di casa a basso consumo energetico che oggi risulta nei fatti dominante in Italia è quello, importato, della Passivhaus. Le caratteristiche distintive di una Passivhaus sono il superisolamento termico e il forte contenimento delle infiltrazioni d’aria. E da queste caratteristiche ne originano altre teoricamente non distintive, ma nei fatti vicine ad esserlo: la ventilazione forzata con recupero di calore, la debole inerzia termica della costruzione (in genere derivante dalla scelta di tecnologie “leggere” e stratifi cate), l’integrazione del solare termico per la produzione dell’acqua sanitaria e per il riscaldamento dei vani attraverso l’aria, l’impiego di scambiatori di calore terra-aria, la produzione di energia fotovoltaica e l’utilizzo di tale energia negli impianti attivi di climatizzazione. Alcune delle suddette caratteristiche non sono indispensabili nei climi italiani e altre non sono neanche appropriate. Questo modello oggi spesso in Italia viene adottato in modo poco discriminato. Il contributo fa il punto della situazione attuale nel campo del risparmio energetico per la climatizzazione degli edifici e delle possibili tendenze future, alla luce degli indirizzi riscontrabili nelle esperienze internazionali più avanzate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.