L'articolo esamina le tecnologie dell'involucro, rispetto allo scenario sperimentale ed evoluto contemporaneo, delineate secondo le potenzialità manifestate dall'innovazione produttiva, compositiva, funzionale e comunicativa delle superfici dell'architettura, con l'obiettivo di rilevarne i caratteri di sviluppo e le principali articolazioni tipologiche. Lo studio in esame, teorizzato e condotto all'interno dell'Unità di Ricerca "Progettazione e gestione dei sistemi edilizi e ambientali" presso il Dipartimento Best del Politecnico di Milano, assume l'indagine analitica dell'involucro nel ruolo di strumento di "transizione" verso la spazialità esterna, di "integrazione" e di calibrazione funzionale dell'organismo edilizio: questo, in accordo alla combinazione tra i contenuti prestazionali (come "useful skin") e gli aspetti esteriori (come "ornamental packaging skin"), fino ai processi di "specializzazione" che intervengono sulla qualità complessiva, a diversi livelli, delle superfici esterne. L'involucro è esaminato nei confronti della varia ed eterogenea produzione di semilavorati e di componenti, dell'accresciuta complessità tecnica e funzionale, della ricerca di un linguaggio che, necessariamente, diventa differenziato nelle parti, formato da idiomi composti e governato da una sintassi in continua mutazione: l'elaborazione dell'involucro è considerata all'interno di una architettura "indeterminata" (opposta alla concezione come "finite object") contenente, in modo simultaneo, permanenza e trasformazione, trasparenza e "dematerializzazione", approfondimento puntuale degli elementi costruttivi e criteri di "improvvisazione".
Innovazione e sistemi di facciata
NASTRI, MASSIMILIANO
2007-01-01
Abstract
L'articolo esamina le tecnologie dell'involucro, rispetto allo scenario sperimentale ed evoluto contemporaneo, delineate secondo le potenzialità manifestate dall'innovazione produttiva, compositiva, funzionale e comunicativa delle superfici dell'architettura, con l'obiettivo di rilevarne i caratteri di sviluppo e le principali articolazioni tipologiche. Lo studio in esame, teorizzato e condotto all'interno dell'Unità di Ricerca "Progettazione e gestione dei sistemi edilizi e ambientali" presso il Dipartimento Best del Politecnico di Milano, assume l'indagine analitica dell'involucro nel ruolo di strumento di "transizione" verso la spazialità esterna, di "integrazione" e di calibrazione funzionale dell'organismo edilizio: questo, in accordo alla combinazione tra i contenuti prestazionali (come "useful skin") e gli aspetti esteriori (come "ornamental packaging skin"), fino ai processi di "specializzazione" che intervengono sulla qualità complessiva, a diversi livelli, delle superfici esterne. L'involucro è esaminato nei confronti della varia ed eterogenea produzione di semilavorati e di componenti, dell'accresciuta complessità tecnica e funzionale, della ricerca di un linguaggio che, necessariamente, diventa differenziato nelle parti, formato da idiomi composti e governato da una sintassi in continua mutazione: l'elaborazione dell'involucro è considerata all'interno di una architettura "indeterminata" (opposta alla concezione come "finite object") contenente, in modo simultaneo, permanenza e trasformazione, trasparenza e "dematerializzazione", approfondimento puntuale degli elementi costruttivi e criteri di "improvvisazione".File | Dimensione | Formato | |
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