L’articolo descrive il progetto di restauro della celebre opera brutalista di Vittoriano Viganò che, cessata la sua funzione di luogo di rieducazione, verrà recuperata come residenza studentesca del Politecnico di Milano; un’opera famosa sul piano internazionale potrà così essere salvata dal degrado e dall’abbandono ridestinandola a una funzione coerente con quella originaria. Il “Marchiondi” fu realizzato nel 1957 nella periferia milanese di Baggio, per accogliere circa 300 ragazzi con problemi di tipo cognitivo e comportamentale. La concezione del progetto era completamente diversa da quanto si era visto fino ad allora per strutture rieducative perché Viganò interpretò il programma educativo attraverso il linguaggio dell’architettura; la forza figurativa, cromatica e materica delle scelte progettuali, aveva il compito di sostenere la tesi della responsabilizzazione dei giovani come strumento educativo. L’interruzione dell’attività dell’Istituto alla fine degli anni ’70, a seguito della legge “Basaglia” e dell’avvento di nuovi principi pedagogici e assistenziali, ha comportato la precoce dismissione funzionale del complesso e il suo sempre più accelerato degrado fisico, sino alle ultime devastazioni determinate da insediamenti abusivi. Contemporaneamente però, le sollecitazioni che provenivano da più parti rivendicando la tutela dell’opera in quanto rilevante per l’architettura del XX secolo, portavano all’apposizione del vincolo monumentale da parte dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici della Lombardia. Il complesso del “Marchiondi” è sottoposto a vincolo monumentale ai sensi del titolo I del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. Per l’importanza storica dell’opera, l’intervento contempla un accurato restauro dei materiali degradati e delle finiture originali. In particolare verranno adottati procedimenti avanzati per il pieno recupero funzionale del dispositivo strutturale esterno e delle superfici in c.a. a vista che presentano vistosi fenomeni di degrado dovuti alla scarsa conoscenza del materiale, tipica delle costruzioni degli anni ’50. Saranno inoltre mantenuti il disegno e l’ordito originario delle ampie superfici finestrate, ma si dovrà provvedere a migliorie dell’involucro per incrementare le prestazioni energetiche dell’edificio. L’intervento eseguito come restauro scientifico conservativo per la valorizzazione architettonica – storica – ambientale di edificio sottoposto a vincolo monumentale, ai sensi della Legge 42/ 2004, rispetta anche quanto previsto dalla normativa per: - l’eliminazione delle barriere architettoniche; - l’adeguamento tecnologico al fine di garantire la sostenibilità ambientale ai sensi del D.Lgs. 192 del 19/8/2005 e del regolamento regionale n. 5 del 20/7/ 2007 con l’introduzione di nuove tecnologie in grado di aumentare il risparmio energetico e l’applicazione di misure di contenimento del consumo idrico, ecc.; - l’adeguamento alla regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture alberghiere di cui al D.M. 9 /4/1994 e successiva modificazione e integrazione D.M. 6/10/2003. l progetto è stato redatto da un gruppo di progettazione integrato, capeggiato dal Dipartimento di Progettazione dell’Architettura (progetto architettonico e di restauro) con l’apporto dei Dipartimenti di Ingegneria Strutturale, di Chimica dei Materiali e di Energetica, sotto la responsabilità dell’Area Tecnica Edilizia del Politecnico di Milano.

Milano: una residenza universitaria per l'istituto Marchiondi di Viganò

BAGLIONI, ADRIANA
2009-01-01

Abstract

L’articolo descrive il progetto di restauro della celebre opera brutalista di Vittoriano Viganò che, cessata la sua funzione di luogo di rieducazione, verrà recuperata come residenza studentesca del Politecnico di Milano; un’opera famosa sul piano internazionale potrà così essere salvata dal degrado e dall’abbandono ridestinandola a una funzione coerente con quella originaria. Il “Marchiondi” fu realizzato nel 1957 nella periferia milanese di Baggio, per accogliere circa 300 ragazzi con problemi di tipo cognitivo e comportamentale. La concezione del progetto era completamente diversa da quanto si era visto fino ad allora per strutture rieducative perché Viganò interpretò il programma educativo attraverso il linguaggio dell’architettura; la forza figurativa, cromatica e materica delle scelte progettuali, aveva il compito di sostenere la tesi della responsabilizzazione dei giovani come strumento educativo. L’interruzione dell’attività dell’Istituto alla fine degli anni ’70, a seguito della legge “Basaglia” e dell’avvento di nuovi principi pedagogici e assistenziali, ha comportato la precoce dismissione funzionale del complesso e il suo sempre più accelerato degrado fisico, sino alle ultime devastazioni determinate da insediamenti abusivi. Contemporaneamente però, le sollecitazioni che provenivano da più parti rivendicando la tutela dell’opera in quanto rilevante per l’architettura del XX secolo, portavano all’apposizione del vincolo monumentale da parte dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici della Lombardia. Il complesso del “Marchiondi” è sottoposto a vincolo monumentale ai sensi del titolo I del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. Per l’importanza storica dell’opera, l’intervento contempla un accurato restauro dei materiali degradati e delle finiture originali. In particolare verranno adottati procedimenti avanzati per il pieno recupero funzionale del dispositivo strutturale esterno e delle superfici in c.a. a vista che presentano vistosi fenomeni di degrado dovuti alla scarsa conoscenza del materiale, tipica delle costruzioni degli anni ’50. Saranno inoltre mantenuti il disegno e l’ordito originario delle ampie superfici finestrate, ma si dovrà provvedere a migliorie dell’involucro per incrementare le prestazioni energetiche dell’edificio. L’intervento eseguito come restauro scientifico conservativo per la valorizzazione architettonica – storica – ambientale di edificio sottoposto a vincolo monumentale, ai sensi della Legge 42/ 2004, rispetta anche quanto previsto dalla normativa per: - l’eliminazione delle barriere architettoniche; - l’adeguamento tecnologico al fine di garantire la sostenibilità ambientale ai sensi del D.Lgs. 192 del 19/8/2005 e del regolamento regionale n. 5 del 20/7/ 2007 con l’introduzione di nuove tecnologie in grado di aumentare il risparmio energetico e l’applicazione di misure di contenimento del consumo idrico, ecc.; - l’adeguamento alla regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture alberghiere di cui al D.M. 9 /4/1994 e successiva modificazione e integrazione D.M. 6/10/2003. l progetto è stato redatto da un gruppo di progettazione integrato, capeggiato dal Dipartimento di Progettazione dell’Architettura (progetto architettonico e di restauro) con l’apporto dei Dipartimenti di Ingegneria Strutturale, di Chimica dei Materiali e di Energetica, sotto la responsabilità dell’Area Tecnica Edilizia del Politecnico di Milano.
2009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/567909
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