L'articolo esamina i paradigmi della "transarchitettura" e della percezione interattiva nel progetto del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso a Stezzano (Bergamo), dell'Atelier Jean Nouvel + Studio Blast. L'espressione poetica concepita dall'Atelier Jean Nouvel è eseguita principalmente mediante la pianificazione globale dell'intervento e si concentra sulla manifestazione di una architettura "seduttiva" e "comunicativa", fluida e metaforica: questa, oscillante, tra l'astrazione e il concreto, tra la traccia segnata dalla "cortina murale" rossa (nella forma di un "macro-oggetto irradiante", strumento coreografico alla scala "infrastrutturale" e interattivo) e la combinazione dinamica e naturale del Parco, dove i corpi edilizi sono previsti con aspetti morfo-tipologici autonomi. La "cortina murale" distingue e separa l'esperienza sensoriale e funzionale, calibra la percezione dinamica e incoerente dello spazio (visivo) della velocità e la proposta estetica del Parco, evocativo della modernità, della scienza e della comunicazione: essa sublima e coinvolge i paradigmi della "transarchitettura" (rivolti alle condizioni di cambiamento tra gli apparati del progetto), intreccia il virtuale e l'attualità materiale, esplora l'evoluzione della forma (come processo di "morphing") nel ruolo di strumento privilegiato di conoscenza e di ordinamento. In questa situazione, Nouvel protende verso una architettura fondata sulla leggerezza, sulla trasparenza, su un rapporto coinvolgente tra le masse fluide e le densità costruite degli organismi edilizi e lo spazio esterno, instaurando un rapporto "diaframmatico" e di "connessione-transizione" con l'ambiente: i volumi si librano come "cristalli" che condensano, rifrangono e specchiano attraverso giochi di dissimulazione finalizzati a occultare, o a visualizzare, le funzioni interne.
Metamorfosi dinamiche
NASTRI, MASSIMILIANO
2006-01-01
Abstract
L'articolo esamina i paradigmi della "transarchitettura" e della percezione interattiva nel progetto del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso a Stezzano (Bergamo), dell'Atelier Jean Nouvel + Studio Blast. L'espressione poetica concepita dall'Atelier Jean Nouvel è eseguita principalmente mediante la pianificazione globale dell'intervento e si concentra sulla manifestazione di una architettura "seduttiva" e "comunicativa", fluida e metaforica: questa, oscillante, tra l'astrazione e il concreto, tra la traccia segnata dalla "cortina murale" rossa (nella forma di un "macro-oggetto irradiante", strumento coreografico alla scala "infrastrutturale" e interattivo) e la combinazione dinamica e naturale del Parco, dove i corpi edilizi sono previsti con aspetti morfo-tipologici autonomi. La "cortina murale" distingue e separa l'esperienza sensoriale e funzionale, calibra la percezione dinamica e incoerente dello spazio (visivo) della velocità e la proposta estetica del Parco, evocativo della modernità, della scienza e della comunicazione: essa sublima e coinvolge i paradigmi della "transarchitettura" (rivolti alle condizioni di cambiamento tra gli apparati del progetto), intreccia il virtuale e l'attualità materiale, esplora l'evoluzione della forma (come processo di "morphing") nel ruolo di strumento privilegiato di conoscenza e di ordinamento. In questa situazione, Nouvel protende verso una architettura fondata sulla leggerezza, sulla trasparenza, su un rapporto coinvolgente tra le masse fluide e le densità costruite degli organismi edilizi e lo spazio esterno, instaurando un rapporto "diaframmatico" e di "connessione-transizione" con l'ambiente: i volumi si librano come "cristalli" che condensano, rifrangono e specchiano attraverso giochi di dissimulazione finalizzati a occultare, o a visualizzare, le funzioni interne.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
