Il progetto tenta di superare alcune posizioni convenzionali del planning, spesso polarizzato tra forti imposizioni sulle specificità locali e un’idea di urban design inteso come questione formale. L’idea di paesaggio sembra un campo operativo più adeguato per lo sviluppo urbano contemporaneo, al fine di definire mutue relazioni tra l’organizzazione delle attività umane e le condizioni naturali. Il sito di Les Plantaz offre delle condizioni eccezionali per sperimentare una nuova forma d’interazione tra natura e città. I tre ecosistemi di vegetazione spontanea esistenti offrono l'opportunità di rafforzare l’ambiente naturale e promuovere uno sviluppo urbano sostenibile, ferma restando la necessità di rafforzare la presenza di abitazioni, di aumentare la densità dell’area, e accrescere la socialità. Il progetto si concentra su un’idea di co-evoluzione, non soltanto coesistenza, tra i sistemi naturali e il tessuto urbano. Le dinamiche ecologiche innescate dai tre ecosistemi esistenti definiscono la base per l’urbanizzazione: la propagazione spontanea delle piante pioniere è assunta come uno strumento iniziale di “urbanizzazione” dell’intero sito. Il sistema naturale minuto che si espande al suolo è considerato struttura generale che produce vivibilità per l’intera area. Il progetto definisce un articolato pattern al suolo come uno spazio di elevata permeabilità per i flussi di persone. Su questo ampio suolo pubblico, dove gli elementi naturali crescono insieme al consolidarsi dei sistemi costruiti, alcune “isole” per attività collettive intersecano altre “isole” per la residenza e alcune piccole strutture per la cultura e il tempo libero. Un nuovo approccio è sperimentato: si usano le condizioni specifiche del sito quali elementi chiave per immaginare paesaggi futuri –evitando figure di trasformazione consolidate, ma non radicali trasformazioni fisiche dei luoghi. Non sono studiate rivoluzioni, ma salti in avanti impostati sui piccoli semi che già stanno crescendo a Les Plantaz.

The 4th Ecosystem

DE MATTEIS, ANDREA;ZANFI, FEDERICO
2009-01-01

Abstract

Il progetto tenta di superare alcune posizioni convenzionali del planning, spesso polarizzato tra forti imposizioni sulle specificità locali e un’idea di urban design inteso come questione formale. L’idea di paesaggio sembra un campo operativo più adeguato per lo sviluppo urbano contemporaneo, al fine di definire mutue relazioni tra l’organizzazione delle attività umane e le condizioni naturali. Il sito di Les Plantaz offre delle condizioni eccezionali per sperimentare una nuova forma d’interazione tra natura e città. I tre ecosistemi di vegetazione spontanea esistenti offrono l'opportunità di rafforzare l’ambiente naturale e promuovere uno sviluppo urbano sostenibile, ferma restando la necessità di rafforzare la presenza di abitazioni, di aumentare la densità dell’area, e accrescere la socialità. Il progetto si concentra su un’idea di co-evoluzione, non soltanto coesistenza, tra i sistemi naturali e il tessuto urbano. Le dinamiche ecologiche innescate dai tre ecosistemi esistenti definiscono la base per l’urbanizzazione: la propagazione spontanea delle piante pioniere è assunta come uno strumento iniziale di “urbanizzazione” dell’intero sito. Il sistema naturale minuto che si espande al suolo è considerato struttura generale che produce vivibilità per l’intera area. Il progetto definisce un articolato pattern al suolo come uno spazio di elevata permeabilità per i flussi di persone. Su questo ampio suolo pubblico, dove gli elementi naturali crescono insieme al consolidarsi dei sistemi costruiti, alcune “isole” per attività collettive intersecano altre “isole” per la residenza e alcune piccole strutture per la cultura e il tempo libero. Un nuovo approccio è sperimentato: si usano le condizioni specifiche del sito quali elementi chiave per immaginare paesaggi futuri –evitando figure di trasformazione consolidate, ma non radicali trasformazioni fisiche dei luoghi. Non sono studiate rivoluzioni, ma salti in avanti impostati sui piccoli semi che già stanno crescendo a Les Plantaz.
2009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/567785
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