L'articolo esamina i principi della "social office culture" e del "low-energy design" applicati alla torre Arag a Düsseldorf, progettata da Norman Foster and Partners con RKW (Rhode, Kellermann, Wawrowsky). La cultura progettuale e tecnologica assume la ricerca intorno all'office building quale ambito di analisi privilegiato nella formulazione, nella verifica e nell'impiego di nuovi assetti tipologici, soluzioni funzionali e assunti del "low-energy office design". Il tipo edilizio per il terziario è inteso, allora, come prioritario campo di sperimentazione dell'architettura, che vede i protagonisti della contemporaneità impegnati nello studio, evolutivo e "scientifico", degli stimoli sostenuti dal settore produttivo, dalle necessità ergonomiche riferite ai luoghi di lavoro e dai paradigmi della sostenibilità ambientale. All'interno di tale contesto, qui si esprime il contributo condotto, già nel tempo, da Norman Foster and Partners ed eseguito rispetto a una "ecological office tower". L'apparecchiatura che racchiude i prospetti della torre si comporta nella forma di un "environmentally responsive wall", capace di rispondere attivamente e in modo organico agli stimoli climatici: esso opera diversamente durante il periodo invernale, distribuendo il calore accumulato dalla massa d'aria nell'intercapedine, e durante il periodo estivo, con l'obiettivo di evitare il surriscaldamento negli ambienti asportandone il calore e trasferendolo all'esterno. Il sistema di chiusura a doppio involucro, su entrambi i prospetti, è definito dalla successione (contigua) di tre sezioni continue, sul piano di facciata, innestate al di sopra della parte basamentale (su quattro piani) e separate da paratie in vetro temprato in senso verticale (per ogni interpiano): la ventilazione passiva è di tipo verticale-diagonale, al fine di condurre l'aria verso l'alto e di impedire che il flusso interno sia reintrodotto nell'intercapedine. Il meccanismo a doppio involucro è eseguito, nella parte di tamponamento interno, da strutture in alluminio su cui si applicano le sagome dei profili orizzontali (a sostegno delle chiusure interne); lo stesso tipo di intelaiatura sostiene la schermatura esterna in vetro e il frangisole interposto nell'intercapedine.

Meccanismi di integrazione ambientale

NASTRI, MASSIMILIANO
2006-01-01

Abstract

L'articolo esamina i principi della "social office culture" e del "low-energy design" applicati alla torre Arag a Düsseldorf, progettata da Norman Foster and Partners con RKW (Rhode, Kellermann, Wawrowsky). La cultura progettuale e tecnologica assume la ricerca intorno all'office building quale ambito di analisi privilegiato nella formulazione, nella verifica e nell'impiego di nuovi assetti tipologici, soluzioni funzionali e assunti del "low-energy office design". Il tipo edilizio per il terziario è inteso, allora, come prioritario campo di sperimentazione dell'architettura, che vede i protagonisti della contemporaneità impegnati nello studio, evolutivo e "scientifico", degli stimoli sostenuti dal settore produttivo, dalle necessità ergonomiche riferite ai luoghi di lavoro e dai paradigmi della sostenibilità ambientale. All'interno di tale contesto, qui si esprime il contributo condotto, già nel tempo, da Norman Foster and Partners ed eseguito rispetto a una "ecological office tower". L'apparecchiatura che racchiude i prospetti della torre si comporta nella forma di un "environmentally responsive wall", capace di rispondere attivamente e in modo organico agli stimoli climatici: esso opera diversamente durante il periodo invernale, distribuendo il calore accumulato dalla massa d'aria nell'intercapedine, e durante il periodo estivo, con l'obiettivo di evitare il surriscaldamento negli ambienti asportandone il calore e trasferendolo all'esterno. Il sistema di chiusura a doppio involucro, su entrambi i prospetti, è definito dalla successione (contigua) di tre sezioni continue, sul piano di facciata, innestate al di sopra della parte basamentale (su quattro piani) e separate da paratie in vetro temprato in senso verticale (per ogni interpiano): la ventilazione passiva è di tipo verticale-diagonale, al fine di condurre l'aria verso l'alto e di impedire che il flusso interno sia reintrodotto nell'intercapedine. Il meccanismo a doppio involucro è eseguito, nella parte di tamponamento interno, da strutture in alluminio su cui si applicano le sagome dei profili orizzontali (a sostegno delle chiusure interne); lo stesso tipo di intelaiatura sostiene la schermatura esterna in vetro e il frangisole interposto nell'intercapedine.
2006
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