Il saggio, sulla scorta di materiali in larga parte inediti, restituisce il dibattito e una compiuta sequenza cronologica degli innumerevoli progetti elaborati, fra XVIII e XX secolo, al fine di costruire, nel cuore della Pianura Padana, un’efficiente rete di canali navigabili, industriali e di bonifica avente in Mantova il cuore baricentrico, grazie alla disposizione mediana fra Adriatico e laghi prealpini. I molti ingegneri che si cimentarono nella sfida, ebbero come obiettivo quello di fare dell’Italia postunitaria una nazione moderna e al passo di altri progrediti paesi dell’Europa centro-settentrionale. Le molte proposte, le incertezze, la concorrenza del trasporto ferroviario e gli interessi di parte, diluirono gli interventi su un ampio arco cronologico. Gli interventi attuati, non sempre con il necessario coordinamento, conobbero, dopo un febbrile slancio nel 1938, la drastica e pressochè definitiva battuta d’arresto con la Seconda Guerra Mondiale. Il resto lo fece la ricostruzione, tutta giocata non più sul trasporto fluviale, ma su quello su gomma e sul potenziamento dell’industria automobilistica.
Navigazione, bonifica e irrigazione: la sistemazione dei laghi e del porto di Mantova fra XVIII e XX secolo
TOGLIANI, CARLO
2009-01-01
Abstract
Il saggio, sulla scorta di materiali in larga parte inediti, restituisce il dibattito e una compiuta sequenza cronologica degli innumerevoli progetti elaborati, fra XVIII e XX secolo, al fine di costruire, nel cuore della Pianura Padana, un’efficiente rete di canali navigabili, industriali e di bonifica avente in Mantova il cuore baricentrico, grazie alla disposizione mediana fra Adriatico e laghi prealpini. I molti ingegneri che si cimentarono nella sfida, ebbero come obiettivo quello di fare dell’Italia postunitaria una nazione moderna e al passo di altri progrediti paesi dell’Europa centro-settentrionale. Le molte proposte, le incertezze, la concorrenza del trasporto ferroviario e gli interessi di parte, diluirono gli interventi su un ampio arco cronologico. Gli interventi attuati, non sempre con il necessario coordinamento, conobbero, dopo un febbrile slancio nel 1938, la drastica e pressochè definitiva battuta d’arresto con la Seconda Guerra Mondiale. Il resto lo fece la ricostruzione, tutta giocata non più sul trasporto fluviale, ma su quello su gomma e sul potenziamento dell’industria automobilistica.File | Dimensione | Formato | |
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