L'articolo esamina le variabili compositive e funzionali delle superfici applicate alla Prestige Tower e al Prestige Pier a Budapest, progettati da Gergely Paulinyi e András Reith (Mérték Építészeti Stúdió). L'elaborazione morfologica dell'involucro edilizio assume, nella sperimentazione progettuale ed esecutiva contemporanea, i paradigmi della variazione e della combinazione stilistica, osservando l'impiego di tipologie di facciata e di rivestimento consolidate nella prassi. Tali tipologie, proprie dei caratteri produttivi e costruttivi stabiliti nei sistemi e nei componenti diffusi, si dispongono all'interno di articolazioni volumetriche e semantiche disgiunte e correlate diversamente anche rispetto allo stesso intervento edilizio. A questo proposito, il progetto di Gergely Paulinyi e András Reith (Mérték Építészeti Stúdió) si configura in una serie di stilemi compositivi intorno all'involucro di ordine asimmetrico come anche regolare: la diversa accezione nel trattare le facciate si rileva in entrambi i settori del complesso edilizio in esame, composto dai tre edifici a torre del Prestige Tower e dalla sagoma lineare e fluida del Prestige Pier a Budapest. Il sistema di chiusura nella tipologia di facciata a cortina si basa sulla connessione dell'intelaiatura portante in alluminio alle strutture delle pareti in c. a. All'interfaccia perimetrale esterna, un profilo verticale in alluminio è sostenuto dalla coppia di staffe (collegate mediante tassellatura, dotate di asole per la calibrazione in opera dei montanti) che risultano schermate dalla cortina in vetro: la sezione di collegamento comporta l'assemblaggio, nelle parti inferiore e superiore, dei traversi in alluminio che, insieme ai montanti, eseguono la giunzione a pressore delle lastre in vetrocamera.
Dissociazioni semantiche del Prestige
NASTRI, MASSIMILIANO
2007-01-01
Abstract
L'articolo esamina le variabili compositive e funzionali delle superfici applicate alla Prestige Tower e al Prestige Pier a Budapest, progettati da Gergely Paulinyi e András Reith (Mérték Építészeti Stúdió). L'elaborazione morfologica dell'involucro edilizio assume, nella sperimentazione progettuale ed esecutiva contemporanea, i paradigmi della variazione e della combinazione stilistica, osservando l'impiego di tipologie di facciata e di rivestimento consolidate nella prassi. Tali tipologie, proprie dei caratteri produttivi e costruttivi stabiliti nei sistemi e nei componenti diffusi, si dispongono all'interno di articolazioni volumetriche e semantiche disgiunte e correlate diversamente anche rispetto allo stesso intervento edilizio. A questo proposito, il progetto di Gergely Paulinyi e András Reith (Mérték Építészeti Stúdió) si configura in una serie di stilemi compositivi intorno all'involucro di ordine asimmetrico come anche regolare: la diversa accezione nel trattare le facciate si rileva in entrambi i settori del complesso edilizio in esame, composto dai tre edifici a torre del Prestige Tower e dalla sagoma lineare e fluida del Prestige Pier a Budapest. Il sistema di chiusura nella tipologia di facciata a cortina si basa sulla connessione dell'intelaiatura portante in alluminio alle strutture delle pareti in c. a. All'interfaccia perimetrale esterna, un profilo verticale in alluminio è sostenuto dalla coppia di staffe (collegate mediante tassellatura, dotate di asole per la calibrazione in opera dei montanti) che risultano schermate dalla cortina in vetro: la sezione di collegamento comporta l'assemblaggio, nelle parti inferiore e superiore, dei traversi in alluminio che, insieme ai montanti, eseguono la giunzione a pressore delle lastre in vetrocamera.File | Dimensione | Formato | |
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