L'articolo esamina l'orditura compositiva e l'elaborazione ambientale, funzionale e costruttiva e dei sistemi di facciata applicati al Gibbs Building a Londra, di Hopkins Architects. Il Gibbs Building esprime, in una sintesi compiuta, la combinazione tra i caratteri morfologici dell'architettura, l'intelaiatura strutturale e la definizione, prestazionale e costruttiva, dei sistemi di facciata: questo, nei confronti della costituzione di un organismo per il lavoro rivolto alla fruizione flessibile degli spazi, alla relazione con la preesistenza storica e con il contesto, alla progettazione ambientale diretta unitamente al comfort e al risparmio energetico. L'edificio assume così i criteri compositivi sulla base della orditura esterna, attraverso il coordinamento tra le trame degli elementi portanti e le tessiture modulari, trasparenti e osmotiche stabilite dalle sezioni di chiusura. La concezione poetica e operativa messa a punto da Hopkins Architects si rivolge alla configurazione distinta e autorevole dell'intervento edilizio, in cui i sistemi di facciata concretano in modo equilibrato, non appariscente, la presenza urbana e relazionale dell'edificio per il terziario (escludendone la tipologia e la funzionalità proprie delle soluzioni tradizionali). La facciata esterna, nella forma di una membrana, di un "filtro" visivo continuo, applicata alla trama delle intelaiature strutturali, conduce a diversi livelli di profondità e di percezione prospettica, fino alla esperienza verso la spazialità interna. Il sistema che realizza la facciata, ordito da moduli regolari, si precisa nella costituzione e nell'assemblaggio di componenti funzionali, nella tipologia a doppio involucro, secondo l'obiettivo di ricevere, di guidare e di selezionare le sollecitazioni ambientali esterne: questo, al fine di determinare delle condizioni ergonomiche "calibrate" (di tipo termoigrometrico, illuminotecnico e acustico) negli spazi costruiti.

Il doppio involucro della Gibbs Building

NASTRI, MASSIMILIANO
2006-01-01

Abstract

L'articolo esamina l'orditura compositiva e l'elaborazione ambientale, funzionale e costruttiva e dei sistemi di facciata applicati al Gibbs Building a Londra, di Hopkins Architects. Il Gibbs Building esprime, in una sintesi compiuta, la combinazione tra i caratteri morfologici dell'architettura, l'intelaiatura strutturale e la definizione, prestazionale e costruttiva, dei sistemi di facciata: questo, nei confronti della costituzione di un organismo per il lavoro rivolto alla fruizione flessibile degli spazi, alla relazione con la preesistenza storica e con il contesto, alla progettazione ambientale diretta unitamente al comfort e al risparmio energetico. L'edificio assume così i criteri compositivi sulla base della orditura esterna, attraverso il coordinamento tra le trame degli elementi portanti e le tessiture modulari, trasparenti e osmotiche stabilite dalle sezioni di chiusura. La concezione poetica e operativa messa a punto da Hopkins Architects si rivolge alla configurazione distinta e autorevole dell'intervento edilizio, in cui i sistemi di facciata concretano in modo equilibrato, non appariscente, la presenza urbana e relazionale dell'edificio per il terziario (escludendone la tipologia e la funzionalità proprie delle soluzioni tradizionali). La facciata esterna, nella forma di una membrana, di un "filtro" visivo continuo, applicata alla trama delle intelaiature strutturali, conduce a diversi livelli di profondità e di percezione prospettica, fino alla esperienza verso la spazialità interna. Il sistema che realizza la facciata, ordito da moduli regolari, si precisa nella costituzione e nell'assemblaggio di componenti funzionali, nella tipologia a doppio involucro, secondo l'obiettivo di ricevere, di guidare e di selezionare le sollecitazioni ambientali esterne: questo, al fine di determinare delle condizioni ergonomiche "calibrate" (di tipo termoigrometrico, illuminotecnico e acustico) negli spazi costruiti.
2006
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