L'articolo esamina i caratteri morfologici, costruttivi e materici dei sistemi di facciata applicati nel complesso Plantation Place a Londra, di Arup Associates. L'intervento è determinato dagli stilemi e dalle presenze materiche, archetipiche, proprie del consolidamento classico e "massivo" del contesto, ponendosi in relazione con i caratteri della permanenza locale e secondo gli accostamenti, percettivi e materici, con i tipi contigui. La definizione che ne deriva, di impossibile percezione globale al suolo urbano, si manifesta secondo una poetica "relazionale", all'interno del puzzle combinato tra la concentrazione degli elementi litici e l'innesto dei pezzi, delle trame e delle fasciature leggere, effimere, secondo diversi livelli di scala: da quella architettonica fino a quella delle orditure scandite dal coordinamento ritmico ripetuto, genetico e progressivo nelle sezioni costruttive. Il complesso architettonico visualizza così l'"intersezione" tra le proprietà contestuali e le "singolarità" sia dei rapporti volumetrici sia delle distinzioni accurate tra le partiture degli involucri. La stratificazione verticale impiega due variazioni tipologiche del sistema di facciata esterno, che provvedono sia alla visione obliqua, sia all'apertura e alla relazione osmotica con l'esterno, dove i pesanti frammenti materici sostengono la presenza urbana dei prospetti. I caratteri dell'involucro si espongono mediante la trama diagrammatica definita dai moduli ad altezza di vano: il telaio principale, in profili di acciaio, che divide i moduli in due porzioni verticali e sostiene le fasce trasparenti, apribili e fisse, è a sua volta combinato a un telaio secondario esterno, giustapposto al fine di irrigidire e di ordire in cornici le sezioni di facciata. Il sistema a doppio involucro è costituito dalla cortina principale interna, in profili montanti e traversi di alluminio che sostengono le sezioni in vetro, queste definite dai due settori estremi fissi, e da quello compreso apribile a vasistas, con lastre in vetrocamera. Il secondo edificio afferma una propria identità linguistica e costruttiva. Esso si svolge attorno a un nucleo centrale e si propone, marcando la relazione materica e fisica con il contesto, attraverso una composizione definita da tre ordini gerarchici.

Puzzle londinese e relazioni dell'involucro

NASTRI, MASSIMILIANO
2006-01-01

Abstract

L'articolo esamina i caratteri morfologici, costruttivi e materici dei sistemi di facciata applicati nel complesso Plantation Place a Londra, di Arup Associates. L'intervento è determinato dagli stilemi e dalle presenze materiche, archetipiche, proprie del consolidamento classico e "massivo" del contesto, ponendosi in relazione con i caratteri della permanenza locale e secondo gli accostamenti, percettivi e materici, con i tipi contigui. La definizione che ne deriva, di impossibile percezione globale al suolo urbano, si manifesta secondo una poetica "relazionale", all'interno del puzzle combinato tra la concentrazione degli elementi litici e l'innesto dei pezzi, delle trame e delle fasciature leggere, effimere, secondo diversi livelli di scala: da quella architettonica fino a quella delle orditure scandite dal coordinamento ritmico ripetuto, genetico e progressivo nelle sezioni costruttive. Il complesso architettonico visualizza così l'"intersezione" tra le proprietà contestuali e le "singolarità" sia dei rapporti volumetrici sia delle distinzioni accurate tra le partiture degli involucri. La stratificazione verticale impiega due variazioni tipologiche del sistema di facciata esterno, che provvedono sia alla visione obliqua, sia all'apertura e alla relazione osmotica con l'esterno, dove i pesanti frammenti materici sostengono la presenza urbana dei prospetti. I caratteri dell'involucro si espongono mediante la trama diagrammatica definita dai moduli ad altezza di vano: il telaio principale, in profili di acciaio, che divide i moduli in due porzioni verticali e sostiene le fasce trasparenti, apribili e fisse, è a sua volta combinato a un telaio secondario esterno, giustapposto al fine di irrigidire e di ordire in cornici le sezioni di facciata. Il sistema a doppio involucro è costituito dalla cortina principale interna, in profili montanti e traversi di alluminio che sostengono le sezioni in vetro, queste definite dai due settori estremi fissi, e da quello compreso apribile a vasistas, con lastre in vetrocamera. Il secondo edificio afferma una propria identità linguistica e costruttiva. Esso si svolge attorno a un nucleo centrale e si propone, marcando la relazione materica e fisica con il contesto, attraverso una composizione definita da tre ordini gerarchici.
2006
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