L'articolo esamina le trame strutturali e superficiali, le sovrapposizioni di chiusura e le morfologie "multilineari" applicate alla nuova sede dell'azienda Fater S.p.A. a Pescara, progettata da Massimiliano Fuksas. L'insediamento edilizio, unitamente alla propria espressione fisica e percettiva, si propone di integrare le esigenze direzionali e fruitive, di sollecitare il rinnovo dei riferimenti morfo-tipologici legittimati e sanciti nella tradizione costruttiva, e, allo stesso tempo, di interpretare i requisiti ergonomici e funzionali della contemporaneità in merito alle destinazioni per il lavoro. L'esecuzione si articola attraverso l'innesto di tre diverse sagome volumetriche: a partire dal primo corpo, in posizione interrata, con struttura di muri e pilastri in c. a., l'intelaiatura si sviluppa in altezza per proseguire in continuità nel secondo innesto sostenuto da colonne in c. a., rivestite di acciaio, e da colonne cruciformi in acciaio. Al di sopra di questi corpi squadrati, comunque di composizione leggera, regolare e planare sui prospetti, si erge, oltre l'ultimo impalcato, il "composto" architettonico a curvatura perimetrale concava: questo, di inattesa spettacolarità, incoerente rispetto all'orditura sottostante dalla quale si stacca mediante i tripodi in tubi di acciaio, è definito dalla struttura anulare in acciaio che lo contiene per quattro livelli sovrapposti. Il "composto" architettonico ideato da Fuksas è inteso quale artefatto "intermodale", di interazione e di "intreccio", orientato verso l'articolazione del movimento, dove le sovrapposizioni tra tessiture e telai determinano la geometria spaziale e volumetrica. Esso è plasmato come "massa" continua, con rientranze e sporgenze, intersezioni e transizioni tra elementi dell'involucro secondo morfologie "multi-lineari". Ancora, il "composto" che ospita la Fater S.p.A. è esposto tramite distorsioni prospettiche che orientano verso molteplici direzioni e punti focali, dove la trasparenza è il paradigma generativo per l'integrazione ambientale e urbana.

Tessitura e intersezioni perimetrali del "composto" architettonico

NASTRI, MASSIMILIANO
2009-01-01

Abstract

L'articolo esamina le trame strutturali e superficiali, le sovrapposizioni di chiusura e le morfologie "multilineari" applicate alla nuova sede dell'azienda Fater S.p.A. a Pescara, progettata da Massimiliano Fuksas. L'insediamento edilizio, unitamente alla propria espressione fisica e percettiva, si propone di integrare le esigenze direzionali e fruitive, di sollecitare il rinnovo dei riferimenti morfo-tipologici legittimati e sanciti nella tradizione costruttiva, e, allo stesso tempo, di interpretare i requisiti ergonomici e funzionali della contemporaneità in merito alle destinazioni per il lavoro. L'esecuzione si articola attraverso l'innesto di tre diverse sagome volumetriche: a partire dal primo corpo, in posizione interrata, con struttura di muri e pilastri in c. a., l'intelaiatura si sviluppa in altezza per proseguire in continuità nel secondo innesto sostenuto da colonne in c. a., rivestite di acciaio, e da colonne cruciformi in acciaio. Al di sopra di questi corpi squadrati, comunque di composizione leggera, regolare e planare sui prospetti, si erge, oltre l'ultimo impalcato, il "composto" architettonico a curvatura perimetrale concava: questo, di inattesa spettacolarità, incoerente rispetto all'orditura sottostante dalla quale si stacca mediante i tripodi in tubi di acciaio, è definito dalla struttura anulare in acciaio che lo contiene per quattro livelli sovrapposti. Il "composto" architettonico ideato da Fuksas è inteso quale artefatto "intermodale", di interazione e di "intreccio", orientato verso l'articolazione del movimento, dove le sovrapposizioni tra tessiture e telai determinano la geometria spaziale e volumetrica. Esso è plasmato come "massa" continua, con rientranze e sporgenze, intersezioni e transizioni tra elementi dell'involucro secondo morfologie "multi-lineari". Ancora, il "composto" che ospita la Fater S.p.A. è esposto tramite distorsioni prospettiche che orientano verso molteplici direzioni e punti focali, dove la trasparenza è il paradigma generativo per l'integrazione ambientale e urbana.
2009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/565784
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