L'articolo esamina le chiusure in alluminio, quale parte di un involucro di facciata o nella configurazione complessiva e avvolgente le pareti perimetrali, individuate come il sotto-sistema fisico a cui si affida il compito sia di delineare le relazioni con l'ambiente esterno, sia di materializzare le accezioni stilistiche e prestazionali. Questo, partecipando alle mutazioni dei codici estetici e funzionali, alle realizzazioni anche inconsuete rispetto a quelle tradizionali, alla definizione di morfologie che concepiscono l'involucro metallico come una "pelle" plasmabile e libera da vincoli. Le forme di questa sperimentazione si inseriscono all'interno della modificazione radicale delle modalità ideative ed esecutive dell'architettura, portando alla specializzazione prestazionale, alla "meccanizzazione" dell'opera architettonica in generale e dei sistemi di rivestimento in particolare: le funzioni e le qualità d'immagine delle superfici si articolano tra loro, dando luogo a soluzioni finali inclassificabili nelle tradizionali tipologie sistemiche e costruttive. E tale sperimentazione, anche per merito delle nuove geometrie, irregolari e complesse, per merito dell'integrazione di dispositivi che dotano l'organismo architettonico di prestazioni "organiche", volge alla proposta di elementi capaci di svolgere le molteplici espressioni dell'involucro metallico. Nello specifico, si esamina l'insieme dei requisiti, delle prestazioni, delle opportunità di combinazione di aspetti compositivi, costruttivi ed economici relativi al sistema di facciata in alluminio PREFA: la denominazione, conseguente alle parole tedesche PREss, "pressatura", e FAlz, "aggraffatura", assunte per l'invenzione della tegola in alluminio verniciata a fuoco, riferisce della produzione di profilati di varia e versatile configurazione geometrica e aggregazione esecutiva.

Configurazione sistemica dell'involucro metallico

NASTRI, MASSIMILIANO
2009-01-01

Abstract

L'articolo esamina le chiusure in alluminio, quale parte di un involucro di facciata o nella configurazione complessiva e avvolgente le pareti perimetrali, individuate come il sotto-sistema fisico a cui si affida il compito sia di delineare le relazioni con l'ambiente esterno, sia di materializzare le accezioni stilistiche e prestazionali. Questo, partecipando alle mutazioni dei codici estetici e funzionali, alle realizzazioni anche inconsuete rispetto a quelle tradizionali, alla definizione di morfologie che concepiscono l'involucro metallico come una "pelle" plasmabile e libera da vincoli. Le forme di questa sperimentazione si inseriscono all'interno della modificazione radicale delle modalità ideative ed esecutive dell'architettura, portando alla specializzazione prestazionale, alla "meccanizzazione" dell'opera architettonica in generale e dei sistemi di rivestimento in particolare: le funzioni e le qualità d'immagine delle superfici si articolano tra loro, dando luogo a soluzioni finali inclassificabili nelle tradizionali tipologie sistemiche e costruttive. E tale sperimentazione, anche per merito delle nuove geometrie, irregolari e complesse, per merito dell'integrazione di dispositivi che dotano l'organismo architettonico di prestazioni "organiche", volge alla proposta di elementi capaci di svolgere le molteplici espressioni dell'involucro metallico. Nello specifico, si esamina l'insieme dei requisiti, delle prestazioni, delle opportunità di combinazione di aspetti compositivi, costruttivi ed economici relativi al sistema di facciata in alluminio PREFA: la denominazione, conseguente alle parole tedesche PREss, "pressatura", e FAlz, "aggraffatura", assunte per l'invenzione della tegola in alluminio verniciata a fuoco, riferisce della produzione di profilati di varia e versatile configurazione geometrica e aggregazione esecutiva.
2009
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