L'articolo analizza i sistemi di facciata elaborati per la nuova sede del gruppo Intesa San Paolo a Torino, progettata dal Renzo Piano Building Workshop, concepiti con l'obiettivo di coinvolgere la costruzione a torre nello scenario locale e climatico, in equilibrio e sinergia con gli specifici caratteri fruitivi ed ergonomici. La costituzione morfo-tipologica, strutturale e funzionale si delinea secondo l'obiettivo di generare uno sviluppo continuo e omogeneo della torre, disposta tra due sezioni collocate alle estremità inferiore e superiore. L'architettura della sede del gruppo Intesa San Paolo è modellata, tramite le sezioni avvolgenti, con il massimo utilizzo unificato e ripetitivo dei componenti e delle sezioni di chiusura: queste sono rivolte alla "eco-efficienza" complessiva dell'edificio, comportandosi quali membrane adattabili, in grado di reagire in modo variabile e di adeguarsi alle necessità metaboliche dell'organismo costruito e delle attività insediate. L'involucro è proposto attraverso alcune accezioni modulari, trasferite in forma coordinata nei confronti delle geometrie compositive e costruttive, come filtri o interfacce intermedie (o "mesoambienti").
L'"interscambio ambientale" dell'involucro
NASTRI, MASSIMILIANO
2009-01-01
Abstract
L'articolo analizza i sistemi di facciata elaborati per la nuova sede del gruppo Intesa San Paolo a Torino, progettata dal Renzo Piano Building Workshop, concepiti con l'obiettivo di coinvolgere la costruzione a torre nello scenario locale e climatico, in equilibrio e sinergia con gli specifici caratteri fruitivi ed ergonomici. La costituzione morfo-tipologica, strutturale e funzionale si delinea secondo l'obiettivo di generare uno sviluppo continuo e omogeneo della torre, disposta tra due sezioni collocate alle estremità inferiore e superiore. L'architettura della sede del gruppo Intesa San Paolo è modellata, tramite le sezioni avvolgenti, con il massimo utilizzo unificato e ripetitivo dei componenti e delle sezioni di chiusura: queste sono rivolte alla "eco-efficienza" complessiva dell'edificio, comportandosi quali membrane adattabili, in grado di reagire in modo variabile e di adeguarsi alle necessità metaboliche dell'organismo costruito e delle attività insediate. L'involucro è proposto attraverso alcune accezioni modulari, trasferite in forma coordinata nei confronti delle geometrie compositive e costruttive, come filtri o interfacce intermedie (o "mesoambienti").I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.