L'articolo esamina i sistemi costruttivi di involucro applicati all'UCL Cancer Institute a Londra, progettato da Nicholas Grimshaw and Partners. Si considera la metodologia di concezione e di elaborazione dell'apparato diaframmatico esterno, ispirato al "pattern" delle "waveforms", nella forma di una cortina, o "louvre-bank", sospesa lungo la facciata principale. Si esplicita il tema afferente alle "trame scientifiche" e "naturali" riflesso nel trattamento della "wave-like façade", comprensiva di lame verticali poste a varie angolazioni, oltre la parete vetrata perimetrale: essa è costituita dalla serie di moduli ad altezza di vano, sostenuti all'estradosso e all'intradosso dal telaio orizzontale in alluminio con fissaggio meccanico e irrigiditi dal supporto verticale in setti di vetro (proiettati e applicati dall'alto tramite supporti in acciaio). La composizione perimetrale dei sistemi di chiusura produce l'effetto prospettico (dalla visione obliqua) capace di assimilare i "teli" esterni nei modi di una cortina muraria, qui attraverso l'impiego ibrido dei congegni costruttivi in cotto oltre le superfici trasparenti, precisando la relazione con l'ineludibile tema del rapporto tra continuità e mutamento all'interno della sperimentazione tecnica e architettonica contemporanea. L'innesto architettonico punta all'inserimento equilibrato con l'intuizione e l'analisi dei richiami, delle metafore, delle trasposizioni allusive acquisite dal tema biomedico; e, nei confronti del settore edilizio riqualificato, considera i paradigmi dell'integrazione e della conciliazione: l'applicazione di Grimshaw volge quindi a risanare una porzione costruita, a "cucire" con nuovi organi la continuità semantica del contesto. Nel caso in esame, i componenti ripetitivi primari, i "pezzi" che afferiscono alla modulazione del prospetto, risultano unici relativamente all'identità del progetto e al luogo.

Osmosi tra ricerca e condivisione del sapere

NASTRI, MASSIMILIANO
2009-01-01

Abstract

L'articolo esamina i sistemi costruttivi di involucro applicati all'UCL Cancer Institute a Londra, progettato da Nicholas Grimshaw and Partners. Si considera la metodologia di concezione e di elaborazione dell'apparato diaframmatico esterno, ispirato al "pattern" delle "waveforms", nella forma di una cortina, o "louvre-bank", sospesa lungo la facciata principale. Si esplicita il tema afferente alle "trame scientifiche" e "naturali" riflesso nel trattamento della "wave-like façade", comprensiva di lame verticali poste a varie angolazioni, oltre la parete vetrata perimetrale: essa è costituita dalla serie di moduli ad altezza di vano, sostenuti all'estradosso e all'intradosso dal telaio orizzontale in alluminio con fissaggio meccanico e irrigiditi dal supporto verticale in setti di vetro (proiettati e applicati dall'alto tramite supporti in acciaio). La composizione perimetrale dei sistemi di chiusura produce l'effetto prospettico (dalla visione obliqua) capace di assimilare i "teli" esterni nei modi di una cortina muraria, qui attraverso l'impiego ibrido dei congegni costruttivi in cotto oltre le superfici trasparenti, precisando la relazione con l'ineludibile tema del rapporto tra continuità e mutamento all'interno della sperimentazione tecnica e architettonica contemporanea. L'innesto architettonico punta all'inserimento equilibrato con l'intuizione e l'analisi dei richiami, delle metafore, delle trasposizioni allusive acquisite dal tema biomedico; e, nei confronti del settore edilizio riqualificato, considera i paradigmi dell'integrazione e della conciliazione: l'applicazione di Grimshaw volge quindi a risanare una porzione costruita, a "cucire" con nuovi organi la continuità semantica del contesto. Nel caso in esame, i componenti ripetitivi primari, i "pezzi" che afferiscono alla modulazione del prospetto, risultano unici relativamente all'identità del progetto e al luogo.
2009
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/565769
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