Nel campo delle PnD, le relazioni quantitative tra la risposta del metodo adottato e la dimensione del difetto sono tipicamente fornite o ricavate in funzione di una opportuna dimensione lineare (profondità, diametro,…) del difetto stesso. Esempi di tali relazioni sono le curve “Probability of Detection”, le curve ADA per il metodo UT o i limiti di accettabilità del metodo PT applicato alle saldature. La presente memoria analizza le risposte UT ottenute sperimentalmente da cricche di fatica generate su assili ferroviari e le confronta con quelle ricavate da difetti artificiali di forme significativamente differenti ottenuti mediante lavorazioni tradizionali (fori e fresate) o innovative (difetti concavi o convessi per elettro-erosione). Le misure sono state eseguite sia mediante sonde tradizionali monocristallo, sia mediante un sistema phased array. L’elaborazione dei risultati sperimentali ha permesso di osservare che le curve ottenute dai difetti artificiali, significativamente differenziate se diagrammate in funzione della profondità del difetto, collassano su una singola curva, corrispondente a quella delle cricche di fatica, se diagrammate in termini di area riflettente. Tale risultato permette di ripensare in un’ottica completamente nuova la forma dei difetti artificiali adottabili, ad esempio, in blocchi campione per la taratura dei sistemi UT per l’ispezione di assili ferroviari sia in fase di produzione, sia di manutenzione durante il normale esercizio.
Un’analisi critica delle risposte ultrasonore ottenute da difetti artificiali e cricche di fatica
CARBONI, MICHELE;
2009-01-01
Abstract
Nel campo delle PnD, le relazioni quantitative tra la risposta del metodo adottato e la dimensione del difetto sono tipicamente fornite o ricavate in funzione di una opportuna dimensione lineare (profondità, diametro,…) del difetto stesso. Esempi di tali relazioni sono le curve “Probability of Detection”, le curve ADA per il metodo UT o i limiti di accettabilità del metodo PT applicato alle saldature. La presente memoria analizza le risposte UT ottenute sperimentalmente da cricche di fatica generate su assili ferroviari e le confronta con quelle ricavate da difetti artificiali di forme significativamente differenti ottenuti mediante lavorazioni tradizionali (fori e fresate) o innovative (difetti concavi o convessi per elettro-erosione). Le misure sono state eseguite sia mediante sonde tradizionali monocristallo, sia mediante un sistema phased array. L’elaborazione dei risultati sperimentali ha permesso di osservare che le curve ottenute dai difetti artificiali, significativamente differenziate se diagrammate in funzione della profondità del difetto, collassano su una singola curva, corrispondente a quella delle cricche di fatica, se diagrammate in termini di area riflettente. Tale risultato permette di ripensare in un’ottica completamente nuova la forma dei difetti artificiali adottabili, ad esempio, in blocchi campione per la taratura dei sistemi UT per l’ispezione di assili ferroviari sia in fase di produzione, sia di manutenzione durante il normale esercizio.File | Dimensione | Formato | |
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