Le carte d’archivio restituiscono la storia di un monumento fortemente voluto da Napoleone Bonaparte nel 1797 e commissionato all’architetto veronese Paolo Pozzo: un grande obelisco in pietra dedicato a Publio Virgilio Marone, eretto alle porte della città di Mantova nei pressi di Pietole Vecchia, località tradizionalmente identificata con il vico di Andes in cui ebbe i natali il poeta latino. L’originaria intenzione fu stravolta dal progettista, che, d’accordo con l’autorità municipale, concepì attorno ad esso l’ambizioso progetto di un colossale giardino geometrico con gruppi scultorei e architetture evocanti passi della poesia virgiliana. Un grande parco intitolato ai Campi Elisi, popolato di statue raffiguranti gli intellettuali più illustri dell’antichità e della modernità. Il saggio ripercorre le tappe del concepimento e della parziale realizzazione dell’opera, focalizzando la propria attenzione su altri monumenti (virgiliani e non) rimasti sulla carta o anche solo parzialmente compiuti (come il perduto obelisco dedicato ai caduti della Campagna d’Italia, eretto nel Borgo di San Giorgio con largo anticipo su quello di Arcole), sulle celebrazioni e i festeggiamenti che salutarono il giorno natale di Virgilio nel 1797, sugli artefici coinvolti nell’esecuzione delle opere, sulla migrazione di pezzi scultorei a tal proposito prelevati (o di cui fu prospettato il prelievo) dalle soppresse chiese della città e del contado, sul cosiddetto busto virgiliano “Carli”, condotto da Bonaparte a Parigi.
Il giardino virgiliano di Pietole (1797-99). Breve storia di un parco illuminista
TOGLIANI, CARLO
2007-01-01
Abstract
Le carte d’archivio restituiscono la storia di un monumento fortemente voluto da Napoleone Bonaparte nel 1797 e commissionato all’architetto veronese Paolo Pozzo: un grande obelisco in pietra dedicato a Publio Virgilio Marone, eretto alle porte della città di Mantova nei pressi di Pietole Vecchia, località tradizionalmente identificata con il vico di Andes in cui ebbe i natali il poeta latino. L’originaria intenzione fu stravolta dal progettista, che, d’accordo con l’autorità municipale, concepì attorno ad esso l’ambizioso progetto di un colossale giardino geometrico con gruppi scultorei e architetture evocanti passi della poesia virgiliana. Un grande parco intitolato ai Campi Elisi, popolato di statue raffiguranti gli intellettuali più illustri dell’antichità e della modernità. Il saggio ripercorre le tappe del concepimento e della parziale realizzazione dell’opera, focalizzando la propria attenzione su altri monumenti (virgiliani e non) rimasti sulla carta o anche solo parzialmente compiuti (come il perduto obelisco dedicato ai caduti della Campagna d’Italia, eretto nel Borgo di San Giorgio con largo anticipo su quello di Arcole), sulle celebrazioni e i festeggiamenti che salutarono il giorno natale di Virgilio nel 1797, sugli artefici coinvolti nell’esecuzione delle opere, sulla migrazione di pezzi scultorei a tal proposito prelevati (o di cui fu prospettato il prelievo) dalle soppresse chiese della città e del contado, sul cosiddetto busto virgiliano “Carli”, condotto da Bonaparte a Parigi.File | Dimensione | Formato | |
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