Atti in formato elettronico Download da ICCD. Il Primo Seminario Nazionale sulla Catalogazione è stato ideato e realizzato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, con il prezioso contributo di carattere organizzativo delle Soprintendenze statali e delle Regioni, nel momento in cui il progetto di costituzione del Sistema Informativo del Catalogo Generale ha consentito la organica analisi e la messa a punto di tutti i processi necessari alla realizzazione delle finalità di conoscenza del patrimonio artistico nazionale. Con l’intento di evidenziare le linee di indirizzo più rispondenti agli attuali requisiti di una efficace catalogazione sul territorio, l’attenzione è stata rivolta in primo luogo alla organizzazione sistematica delle conoscenze realizzata attraverso la catalogazione e alla cooperazione delle risorse, come fondamenti per condurre l’opera di identificazione, conoscenza, tutela e conservazione dei beni sul territorio e per programmare interventi di valorizzazione del patrimonio in ordine anche a problematiche di sviluppo economico e occupazionale. La predisposizione di piani di intesa e di convenzioni con organismi regionali, Enti Locali e Diocesi, nell’ottica del nuovo quadro legislativo di assetto del settore dei beni culturali, è stato un altro dei temi cardine del dibattito. Tali processi di concertazione investono ormai anche le singole realtà territoriali che, in riferimento a piani di intesa più vasti, elaborano e definiscono contenuti per la realizzazione di progetti che, oltre a favorire l’attivazione di iniziative a livello regionale, possono fornire spunti da svolgere in ambiti più vasti attraverso programmi europei orientati, ormai da anni, a favorire modalità di collaborazione interistituzionali utili a realizzare obiettivi di sviluppo compatibili rispetto alle problematiche connesse alla valorizzazione del patrimonio artistico e di quello ambientale. L’inserimento in un contesto sovranazionale sempre più si rivela passaggio d’obbligo, in particolare per la nostra Amministrazione, al fine di soddisfare le crescenti richieste di informazione sul patrimonio e per affrontare con maggiori risorse di tipo economico, ma anche di carattere scientifico e tecnologico, le sfide che la nuova economia affida a chi opera nel nostro settore. Anche per rispondere a questa esigenza l’Istituto ha posto l’accento sull’importanza di una costante collaborazione con gli Organismi di Ricerca, in primo luogo con le Università, soprattutto in ordine alla formazione e all’aggiornamento degli operatori, ritenendo queste attività indispensabili per garantire catalogatori culturalmente e professionalmente preparati a operare secondo standard specifici di catalogazione in ambito nazionale e capaci di un proficuo confronto con le richieste di cooperazione internazionale. Fornire una informazione chiara e dettagliata su quanto la catalogazione ha già realizzato è stato un altro degli obiettivi in relazione al quale l’Istituto ha presentato gli esiti di un censimento delle schede realizzate dalle Soprintendenze sino al dicembre 1998. L’Istituto riconosce l’importanza, ai fini della pianificazione dei progetti di catalogazione, di fornire un quadro sistematico rispetto a quanto già realizzato ed è consapevole che l’ingente lavoro catalografico svolto sul territorio dalle Soprintendenze debba essere adeguatamente valorizzato e reso visibile rispetto alle altre importantissime funzioni che questi organismi svolgono nell’esercizio di una efficace tutela. Il Seminario ha voluto rappresentare un contributo in questa direzione e uno spazio di dibattito operativo sulle tematiche specifiche per favorire l’informazione e l’interscambio tra gli enti che agiscono nella catalogazione del patrimonio. Il dibattito, se pure ampio e articolato, non può certo dirsi oncluso con questi tre giorni, le tematiche da affrontare sono molteplici, l’evoluzione costante degli strumenti tecnologici e delle metodologie scientifiche, l’emergere di esigenze sempre più stringenti di connessioni e di interazioni tra i diversi settori che operano sul patrimonio, a livello nazionale e internazionale, aprono nuovi fronti su cui è necessario riflettere. L’Istituto, tra l’altro, conserva un patrimonio ingente di documentazione attuale e storica, in particolare fotografica, che rappresenta l’altra faccia della conoscenza del patrimonio e tale impegno intende svolgerlo oggi con particolare attenzione in ragione anche dell’urgenza con cui i temi alla documentazione cartografica, iconografica e multimediale sono richiamati dallo sviluppo delle tecnologie e dalla stessa società civile. Sarà probabilmente la documentazione, nelle sue forme ormai consolidate e in quelle più innovative e tecnologicamente evolute, il prossimo appuntamento per una riflessione comune. Maria Luisa Polichetti (Direttore Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione)

La valenza strategica della schedatura dei beni urbanistico territoriali

MARESCOTTI, LUCA PIERO;MASCIONE, MARIA
1999-01-01

Abstract

Atti in formato elettronico Download da ICCD. Il Primo Seminario Nazionale sulla Catalogazione è stato ideato e realizzato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, con il prezioso contributo di carattere organizzativo delle Soprintendenze statali e delle Regioni, nel momento in cui il progetto di costituzione del Sistema Informativo del Catalogo Generale ha consentito la organica analisi e la messa a punto di tutti i processi necessari alla realizzazione delle finalità di conoscenza del patrimonio artistico nazionale. Con l’intento di evidenziare le linee di indirizzo più rispondenti agli attuali requisiti di una efficace catalogazione sul territorio, l’attenzione è stata rivolta in primo luogo alla organizzazione sistematica delle conoscenze realizzata attraverso la catalogazione e alla cooperazione delle risorse, come fondamenti per condurre l’opera di identificazione, conoscenza, tutela e conservazione dei beni sul territorio e per programmare interventi di valorizzazione del patrimonio in ordine anche a problematiche di sviluppo economico e occupazionale. La predisposizione di piani di intesa e di convenzioni con organismi regionali, Enti Locali e Diocesi, nell’ottica del nuovo quadro legislativo di assetto del settore dei beni culturali, è stato un altro dei temi cardine del dibattito. Tali processi di concertazione investono ormai anche le singole realtà territoriali che, in riferimento a piani di intesa più vasti, elaborano e definiscono contenuti per la realizzazione di progetti che, oltre a favorire l’attivazione di iniziative a livello regionale, possono fornire spunti da svolgere in ambiti più vasti attraverso programmi europei orientati, ormai da anni, a favorire modalità di collaborazione interistituzionali utili a realizzare obiettivi di sviluppo compatibili rispetto alle problematiche connesse alla valorizzazione del patrimonio artistico e di quello ambientale. L’inserimento in un contesto sovranazionale sempre più si rivela passaggio d’obbligo, in particolare per la nostra Amministrazione, al fine di soddisfare le crescenti richieste di informazione sul patrimonio e per affrontare con maggiori risorse di tipo economico, ma anche di carattere scientifico e tecnologico, le sfide che la nuova economia affida a chi opera nel nostro settore. Anche per rispondere a questa esigenza l’Istituto ha posto l’accento sull’importanza di una costante collaborazione con gli Organismi di Ricerca, in primo luogo con le Università, soprattutto in ordine alla formazione e all’aggiornamento degli operatori, ritenendo queste attività indispensabili per garantire catalogatori culturalmente e professionalmente preparati a operare secondo standard specifici di catalogazione in ambito nazionale e capaci di un proficuo confronto con le richieste di cooperazione internazionale. Fornire una informazione chiara e dettagliata su quanto la catalogazione ha già realizzato è stato un altro degli obiettivi in relazione al quale l’Istituto ha presentato gli esiti di un censimento delle schede realizzate dalle Soprintendenze sino al dicembre 1998. L’Istituto riconosce l’importanza, ai fini della pianificazione dei progetti di catalogazione, di fornire un quadro sistematico rispetto a quanto già realizzato ed è consapevole che l’ingente lavoro catalografico svolto sul territorio dalle Soprintendenze debba essere adeguatamente valorizzato e reso visibile rispetto alle altre importantissime funzioni che questi organismi svolgono nell’esercizio di una efficace tutela. Il Seminario ha voluto rappresentare un contributo in questa direzione e uno spazio di dibattito operativo sulle tematiche specifiche per favorire l’informazione e l’interscambio tra gli enti che agiscono nella catalogazione del patrimonio. Il dibattito, se pure ampio e articolato, non può certo dirsi oncluso con questi tre giorni, le tematiche da affrontare sono molteplici, l’evoluzione costante degli strumenti tecnologici e delle metodologie scientifiche, l’emergere di esigenze sempre più stringenti di connessioni e di interazioni tra i diversi settori che operano sul patrimonio, a livello nazionale e internazionale, aprono nuovi fronti su cui è necessario riflettere. L’Istituto, tra l’altro, conserva un patrimonio ingente di documentazione attuale e storica, in particolare fotografica, che rappresenta l’altra faccia della conoscenza del patrimonio e tale impegno intende svolgerlo oggi con particolare attenzione in ragione anche dell’urgenza con cui i temi alla documentazione cartografica, iconografica e multimediale sono richiamati dallo sviluppo delle tecnologie e dalla stessa società civile. Sarà probabilmente la documentazione, nelle sue forme ormai consolidate e in quelle più innovative e tecnologicamente evolute, il prossimo appuntamento per una riflessione comune. Maria Luisa Polichetti (Direttore Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione)
1999
Primo Seminario sulla Catalogazione
Inventario e catalogo; Beni culturali; GIS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/559035
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