La dichiarazione del Rapporto Bruntland (1987), secondo cui lo sviluppo sostenibile richiede di soddisfare le necessità attuali senza pregiudicare il futuro di chi verrà dopo di noi, riecheggia il monito di Ruskin secondo cui “la terra ci è data in usufrutto perché la traspettiamo ai nostri figli”. Alla radice del desiderio di tutelare l’ambiente costruito sta la convinzione che l’uso consapevole e accorto delle risorse , la cura e la riparazione del patrimonio costruito e la continua attenzione alle conseguenze delle nostre azioni sia il modo migliore per perseguire il benesserer degli insediamenti umani. L’articolo ripercorre l’intreccio tra la cultura del recupero edilizio e quella dell’architettura sostenibile, riconoscendone i caratteri specifici nei pronunciamenti e nelle indicazioni operative internazionali, dall’Agenda 21 per le Costruzioni sostenibili in avanti.
Recupero e sostenibilità
FONTANA, CARLOTTA
2004-01-01
Abstract
La dichiarazione del Rapporto Bruntland (1987), secondo cui lo sviluppo sostenibile richiede di soddisfare le necessità attuali senza pregiudicare il futuro di chi verrà dopo di noi, riecheggia il monito di Ruskin secondo cui “la terra ci è data in usufrutto perché la traspettiamo ai nostri figli”. Alla radice del desiderio di tutelare l’ambiente costruito sta la convinzione che l’uso consapevole e accorto delle risorse , la cura e la riparazione del patrimonio costruito e la continua attenzione alle conseguenze delle nostre azioni sia il modo migliore per perseguire il benesserer degli insediamenti umani. L’articolo ripercorre l’intreccio tra la cultura del recupero edilizio e quella dell’architettura sostenibile, riconoscendone i caratteri specifici nei pronunciamenti e nelle indicazioni operative internazionali, dall’Agenda 21 per le Costruzioni sostenibili in avanti.File | Dimensione | Formato | |
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