L’applicabilità dell’acido peracetico (PAA) come possibile alternativa all’ipoclorito di sodio nella disinfezione di effluenti secondari, sia per lo scarico in acque superficiali sia per riuso agricolo diretto, è stata valutata nel corso di una sperimentazione a scala laboratorio. Sono state condotte prove variando sia la dose di PAA (1÷15 mgPAA l-1 come principio attivo) sia il tempo di contatto (6÷54 min) per valutare il decadimento del principio attivo e l’efficienza di disinfezione, utilizzando come indicatori di processo coliformi fecali ed Escherichia coli. Il decadimento del PAA, valutato sia in acqua di rete sia in acqua di scarico, segue una cinetica del primo ordine. Il legame tra efficienza di disinfezione e para- metri operativi del processo (concentrazione di principio attivo e tempo di contatto) è stato studiato mediante l’applicazione di differenti modelli cinetici. Si sono evidenziati due distinti andamenti in funzione della dose applicata di PAA: 1÷2 mgPAA l-1 e 5÷15 mgPAA l-1. Per entrambi i gruppi, la curva di inattivazione ha mostrato un andamento a smorzamento (tailing off), con tassi di inattivazione più elevati per le dosi superiori a 5 mgPAA l-1. Inoltre, l’effetto del tempo di contatto è risultato più marcato per le dosi basse. Il modello di Hom, purché applicato separatamente ai due gruppi di dati, ha mostrato il migliore adattamento ai dati sperimentali. Infine, il modello a S, applicato ai dati derivanti dai dosaggi inferio- ri, consente di spiegare la resistenza iniziale di E. coli all’azio- ne del PAA per tempi di contatto inferiori a 12 min, che si concretizza in un andamento a spalla (shoulder) della curva di inattivazione.

Disinfezione di effluenti secondari con acido peracetico

ANTONELLI, MANUELA;ROSSI, SABRINA;NURIZZO, COSTANTINO
2007-01-01

Abstract

L’applicabilità dell’acido peracetico (PAA) come possibile alternativa all’ipoclorito di sodio nella disinfezione di effluenti secondari, sia per lo scarico in acque superficiali sia per riuso agricolo diretto, è stata valutata nel corso di una sperimentazione a scala laboratorio. Sono state condotte prove variando sia la dose di PAA (1÷15 mgPAA l-1 come principio attivo) sia il tempo di contatto (6÷54 min) per valutare il decadimento del principio attivo e l’efficienza di disinfezione, utilizzando come indicatori di processo coliformi fecali ed Escherichia coli. Il decadimento del PAA, valutato sia in acqua di rete sia in acqua di scarico, segue una cinetica del primo ordine. Il legame tra efficienza di disinfezione e para- metri operativi del processo (concentrazione di principio attivo e tempo di contatto) è stato studiato mediante l’applicazione di differenti modelli cinetici. Si sono evidenziati due distinti andamenti in funzione della dose applicata di PAA: 1÷2 mgPAA l-1 e 5÷15 mgPAA l-1. Per entrambi i gruppi, la curva di inattivazione ha mostrato un andamento a smorzamento (tailing off), con tassi di inattivazione più elevati per le dosi superiori a 5 mgPAA l-1. Inoltre, l’effetto del tempo di contatto è risultato più marcato per le dosi basse. Il modello di Hom, purché applicato separatamente ai due gruppi di dati, ha mostrato il migliore adattamento ai dati sperimentali. Infine, il modello a S, applicato ai dati derivanti dai dosaggi inferio- ri, consente di spiegare la resistenza iniziale di E. coli all’azio- ne del PAA per tempi di contatto inferiori a 12 min, che si concretizza in un andamento a spalla (shoulder) della curva di inattivazione.
2007
disinfection; Peracetic acid; kinetic models; Wastewater
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