Il contributo affronta, attraverso un case study, il tema della progettazione e gestione di edifici pubblici e di infrastrutture urbane, nel periodo compreso tra Restaurazione e costituzione del regno d’Italia. L’architetto e ingegnere genovese Ignazio Gardella (1803-1867), laureatosi presso la Regia Università di Genova nel 1824, operò nel Corpo del Genio Civile, fu architetto demaniale e prestò a lungo servizio presso l’Ufficio dei Fabbricati Governativi di Genova; architetto della Camera di Commercio per il servizio del Porto Franco e ingegnere dell’Ufficio Provveditori fu il primo presidente della Società Architetti e Ingegneri Civili di Genova. Dal 1835 al 1844 diresse la costruzione della piazza di Caricamento e del tratto urbano della via carrettiera Carlo Alberto, delimitata verso il porto dalle cosiddette “terrazze di marmo”, un lungo porticato coronato da una passeggiata panoramica. Oltre che per il valore civile dell’architettura, che assolveva la duplice funzione di infrastruttura a destinazione mercantile e di nuovo fronte a mare della città, l’opera valse a Gardella notorietà per la perizia costruttiva e per l’arditezza delle fondazioni subacquee.

Ignazio Gardella sr. e le “terrazze di marmo” a Genova

POLI, STEFANO
2008-01-01

Abstract

Il contributo affronta, attraverso un case study, il tema della progettazione e gestione di edifici pubblici e di infrastrutture urbane, nel periodo compreso tra Restaurazione e costituzione del regno d’Italia. L’architetto e ingegnere genovese Ignazio Gardella (1803-1867), laureatosi presso la Regia Università di Genova nel 1824, operò nel Corpo del Genio Civile, fu architetto demaniale e prestò a lungo servizio presso l’Ufficio dei Fabbricati Governativi di Genova; architetto della Camera di Commercio per il servizio del Porto Franco e ingegnere dell’Ufficio Provveditori fu il primo presidente della Società Architetti e Ingegneri Civili di Genova. Dal 1835 al 1844 diresse la costruzione della piazza di Caricamento e del tratto urbano della via carrettiera Carlo Alberto, delimitata verso il porto dalle cosiddette “terrazze di marmo”, un lungo porticato coronato da una passeggiata panoramica. Oltre che per il valore civile dell’architettura, che assolveva la duplice funzione di infrastruttura a destinazione mercantile e di nuovo fronte a mare della città, l’opera valse a Gardella notorietà per la perizia costruttiva e per l’arditezza delle fondazioni subacquee.
2008
Storia dell’Ingegneria
9788887998863
Ingegneria; fondazioni subacquee; infrastrutture urbane; porto; Genova
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