Il 28 aprile 2008 il presidente francese N. Sarkozy ha incontrato i rappresentanti di 10 équipes internazionali dirette da architetti ed urbanisti (fra i quali Roland Castro, Jean Nouvel, Richard Rogers) in un'inedita consultazione riguardante la progettazione della Parigi del futuro, al fine di farne una regione metropolitana maggiormente integrata capace di raccogliere le sfide ambientali e sociali del XXI secolo. A un anno di distanza, a partire dal 29 aprile 2008 i risultati di queste riflessioni sono esposti alla Cité de l'Architecture et du Patrimoine. Gli interventi reali sulla città che ne seguiranno sono stati definiti dal presidente francese “la più grande sfida della politica del ventunesimo secolo” in Francia. Tra le tematiche di indagine, riguardanti le aree verdi e le vie d'acqua, le abitazioni, l'ambiente e le periferie, quella dei trasporti è sicuramente una delle più rilevanti. In particolare, uno dei 10 team scelti, lo Studio08 degli architetti Bernardo Secchi e Paola Vigano, si è avvalso della consulenza del laboratorio MOX del Politecnico di Milano per sviluppare nuove strategie matematiche di analisi del traffico. Obiettivo della ricerca è stata la caratterizzazione della metropoli attraverso parametri dal significato fisico, quali il coefficiente di porosità e la matrice di permeabilità legati agli spostamenti all'interno del tessuto urbano, visto come un “mezzo poroso”. Questo approccio ha consentito di analizzare l'influenza della geometria urbana sulla mobilità. La novità intrinseca di questo approccio è che l’area di indagine (circa 50x50 Km) è talmente grande da non poter essere analizzata con i tradizionali modelli matematici di traffico: né quelli macroscopici, basati su leggi di conservazione che governano e descrivono il flusso veicolare su singola strada o in corrispondenza di incroci urbani ad elevata frequentazione, né quelli microscopici, basati su automi cellulari. Questi ultimi, sebbene più accurati dei precedenti, sono di fatto inapplicabili in quanto il numero delle variabili in gioco, proporzionale al numero di veicoli, si rivela inaccessibile in un teatro operativo tanto vasto. L'idea alla base del progetto sviluppato presso il MOX è stata quella di rappresentare la fittissima rete veicolare (autostrade, superstrade, viali, vie e vicoli urbani) come un modello bidimensionale continuo distribuito, entro il quale generiche particelle (veicoli, individui, ecc...) fluiscono seguendo leggi simili a quelle che governano il flusso in mezzi porosi. Partendo da immagini satellitari ed usando algoritmi matematici si estrae la rete stradale capillare, indi su ogni cella elementare (un triangolo di poche centinaia di metri di lato descrivente uno spicchio di città), si calcolano i parametri del modello bidimensionale con opportune tecniche di upscaling. Una volta ottenute queste grandezze, la permeabilità del tessuto urbano, esprimente la “facilità” con la quale è possibile muoversi all'interno della rete di strade, o la porosità, ossia la frazione di spazio disponibile al movimento, usate dagli architetti fino ad adesso a livello puramente qualitativo per l'analisi della morfologia urbana, è stato possibile effettuare una simulazione di flussi di traffico su regioni particolarmente estese grazie ai modelli distribuiti.
Consultation Internationale de Recherche et Développement sur le Grand Pari de l'Agglomération Parisienne
D'ANGELO, CARLO;DELLA ROSSA, FABIO;SECCHI, PIERCESARE;NOBILE, FABIO;QUARTERONI, ALFIO MARIA
2008-01-01
Abstract
Il 28 aprile 2008 il presidente francese N. Sarkozy ha incontrato i rappresentanti di 10 équipes internazionali dirette da architetti ed urbanisti (fra i quali Roland Castro, Jean Nouvel, Richard Rogers) in un'inedita consultazione riguardante la progettazione della Parigi del futuro, al fine di farne una regione metropolitana maggiormente integrata capace di raccogliere le sfide ambientali e sociali del XXI secolo. A un anno di distanza, a partire dal 29 aprile 2008 i risultati di queste riflessioni sono esposti alla Cité de l'Architecture et du Patrimoine. Gli interventi reali sulla città che ne seguiranno sono stati definiti dal presidente francese “la più grande sfida della politica del ventunesimo secolo” in Francia. Tra le tematiche di indagine, riguardanti le aree verdi e le vie d'acqua, le abitazioni, l'ambiente e le periferie, quella dei trasporti è sicuramente una delle più rilevanti. In particolare, uno dei 10 team scelti, lo Studio08 degli architetti Bernardo Secchi e Paola Vigano, si è avvalso della consulenza del laboratorio MOX del Politecnico di Milano per sviluppare nuove strategie matematiche di analisi del traffico. Obiettivo della ricerca è stata la caratterizzazione della metropoli attraverso parametri dal significato fisico, quali il coefficiente di porosità e la matrice di permeabilità legati agli spostamenti all'interno del tessuto urbano, visto come un “mezzo poroso”. Questo approccio ha consentito di analizzare l'influenza della geometria urbana sulla mobilità. La novità intrinseca di questo approccio è che l’area di indagine (circa 50x50 Km) è talmente grande da non poter essere analizzata con i tradizionali modelli matematici di traffico: né quelli macroscopici, basati su leggi di conservazione che governano e descrivono il flusso veicolare su singola strada o in corrispondenza di incroci urbani ad elevata frequentazione, né quelli microscopici, basati su automi cellulari. Questi ultimi, sebbene più accurati dei precedenti, sono di fatto inapplicabili in quanto il numero delle variabili in gioco, proporzionale al numero di veicoli, si rivela inaccessibile in un teatro operativo tanto vasto. L'idea alla base del progetto sviluppato presso il MOX è stata quella di rappresentare la fittissima rete veicolare (autostrade, superstrade, viali, vie e vicoli urbani) come un modello bidimensionale continuo distribuito, entro il quale generiche particelle (veicoli, individui, ecc...) fluiscono seguendo leggi simili a quelle che governano il flusso in mezzi porosi. Partendo da immagini satellitari ed usando algoritmi matematici si estrae la rete stradale capillare, indi su ogni cella elementare (un triangolo di poche centinaia di metri di lato descrivente uno spicchio di città), si calcolano i parametri del modello bidimensionale con opportune tecniche di upscaling. Una volta ottenute queste grandezze, la permeabilità del tessuto urbano, esprimente la “facilità” con la quale è possibile muoversi all'interno della rete di strade, o la porosità, ossia la frazione di spazio disponibile al movimento, usate dagli architetti fino ad adesso a livello puramente qualitativo per l'analisi della morfologia urbana, è stato possibile effettuare una simulazione di flussi di traffico su regioni particolarmente estese grazie ai modelli distribuiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.