***Abstract *** In design, materials are the raw material used to create form and function, but they are also the medium through which to express one’s idea, message or vision of the world. In choosing the material, the designer selects an emotional, sensory and expressive context for his design. Through materials, we transmit emotions and meaning which transfer to the user the designer’s sensitivities with respect to the materiality of the world. On the current landscape, some designers are more attentive than others to the enormous communicative potential that materials and technologies offer, designers who play with the intangible aspects of the material that are so indispensible in the final definition of the design’s very quality. ***Riassunto *** I materiali sono per il progetto la materia prima con cui dare forma e funzione, ma sono anche il medium attraverso il quale esprimere l’idea, il messaggio, la propria visione del mondo. Scegliendo il materiale infatti il designer seleziona un contesto emotivo, sensoriale ed espressivo per il proprio progetto. Con i materiali si trasmettono emozioni e significati che trasferiscono all’utente la sensibilità del progettista nei riguardi della materialità del mondo. Nel panorama attuale ci sono designer più attenti di altri a questa enorme potenzialità comunicativa offerta dai materiali e dalle tecnologie, designer che giocano con questi aspetti intangibili della materia che sono così indispensabili nella definizione finale della qualità stessa del progetto. Il giapponese Tukujin Yoshioka sembra voler declinare con i suoi progetti tutti i principali aspetti espressivi e sensoriali della materia. Dopo aver lavorato parecchi anni con Shiro Kuramata e Issey Miyake, nel 2000 fonda il suo attuale studio, Tokujin Yoshioka Design (www.tokujin.com). Ha lavorato tra gli altri con Apple, Bang & Olufsen, Bmw, Audi, Hermès, Swarovski, Peugeot, Toyota, Shiseido, Driade, Moroso, Kartell, Lexus. Nel 2007 è stato nominato Designer dell’Anno al Design Miami per la sua immaginazione e la sua tecnica innovativa, e i suoi progetti realizzati durante questa ultima decade di attività fanno parte delle collezioni dei più importanti musei internazionali: il MoMA a New York, il Centre Pompidou a Parigi, il Vitra Design Museum di Weil am Rhein e il Victoria and Albert Museum a Londra. Generalmente, il lavoro di ricerca di Y. si basa sull’uso e la sperimentazione dei nuovi materiali, oppure progetta considerando materiali tradizionali impiegati in modo inusuale, trasformandoli con tecnologie inedite. Una qualità molto ricercata e indagata nel mondo del design è la leggerezza e quest’aspetto trova in due progetti di Y. un ulteriore terreno di prova.
Materiali, sensorialità, natura
ROGNOLI, VALENTINA
2009-01-01
Abstract
***Abstract *** In design, materials are the raw material used to create form and function, but they are also the medium through which to express one’s idea, message or vision of the world. In choosing the material, the designer selects an emotional, sensory and expressive context for his design. Through materials, we transmit emotions and meaning which transfer to the user the designer’s sensitivities with respect to the materiality of the world. On the current landscape, some designers are more attentive than others to the enormous communicative potential that materials and technologies offer, designers who play with the intangible aspects of the material that are so indispensible in the final definition of the design’s very quality. ***Riassunto *** I materiali sono per il progetto la materia prima con cui dare forma e funzione, ma sono anche il medium attraverso il quale esprimere l’idea, il messaggio, la propria visione del mondo. Scegliendo il materiale infatti il designer seleziona un contesto emotivo, sensoriale ed espressivo per il proprio progetto. Con i materiali si trasmettono emozioni e significati che trasferiscono all’utente la sensibilità del progettista nei riguardi della materialità del mondo. Nel panorama attuale ci sono designer più attenti di altri a questa enorme potenzialità comunicativa offerta dai materiali e dalle tecnologie, designer che giocano con questi aspetti intangibili della materia che sono così indispensabili nella definizione finale della qualità stessa del progetto. Il giapponese Tukujin Yoshioka sembra voler declinare con i suoi progetti tutti i principali aspetti espressivi e sensoriali della materia. Dopo aver lavorato parecchi anni con Shiro Kuramata e Issey Miyake, nel 2000 fonda il suo attuale studio, Tokujin Yoshioka Design (www.tokujin.com). Ha lavorato tra gli altri con Apple, Bang & Olufsen, Bmw, Audi, Hermès, Swarovski, Peugeot, Toyota, Shiseido, Driade, Moroso, Kartell, Lexus. Nel 2007 è stato nominato Designer dell’Anno al Design Miami per la sua immaginazione e la sua tecnica innovativa, e i suoi progetti realizzati durante questa ultima decade di attività fanno parte delle collezioni dei più importanti musei internazionali: il MoMA a New York, il Centre Pompidou a Parigi, il Vitra Design Museum di Weil am Rhein e il Victoria and Albert Museum a Londra. Generalmente, il lavoro di ricerca di Y. si basa sull’uso e la sperimentazione dei nuovi materiali, oppure progetta considerando materiali tradizionali impiegati in modo inusuale, trasformandoli con tecnologie inedite. Una qualità molto ricercata e indagata nel mondo del design è la leggerezza e quest’aspetto trova in due progetti di Y. un ulteriore terreno di prova.File | Dimensione | Formato | |
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