La Fabbrica delle periferie. Produzione collettiva della scarsità, disagio e conflitti latenti a Milano

L’articolo discute delle forme plurali con cui oggi si può parlare di periferia con particolare riguardo al contesto milanese. Un primo percorso di lettura investe la città pubblica, la complessa macchina della casa pubblica, l’emergere di un conflitto a bassa densità. Un secondo percorso riguarda le popolazioni immigrate nel tessuto urbano e in particolare quello delle seconde generazioni. Il terzo le dinamiche di indebolimento del ceto medio e le sue implicazioni sulla condizione abitativa e urbana. Vengono quindi proposte tre immagini di periferia: come arcipelago nascosto e indecifrabile facilmente rimuovibile dal discorso pubblico sulla città; come storico luogo di innovazione, tuttavia sempre più compresso dal mercato e dalle politiche, come spazio residuale tra un interno e l’altro sempre più compresso da un abitare ridotto al solo alloggiamento.