L’esperienza del Free Software ha esplicitato nuovi modelli organizzativi basati sull’idea di comunità e sulle pratiche della condivisione e del fare comune. La diffusione di strumenti informatici e di forme organizzative comunitarie ha contribuito al crescere della sensibilità che la società e gli individui oggi hanno verso l’idea di rete, come infrastruttura e tecnologia, e di connettività, come attributo di sempre maggiore rilevanza nel proprio agire quotidiano. L’opportunità di traslare l’esperienza organizzativa del Free Software e interpretarla in altri ambiti sociali e disciplinari è una delle eredità culturali del mondo digitale. Le comunità del Free Software sono cresciute grazie alla loro capacità di sviluppare autonomamente strumenti di auto-organizzazione della comunità stessa. Questa competenza ha attirato l'interesse di ricerca da parte di altre discipline, che ne hanno individuato e apprezzato i principi organizzativi fino a considerarli non solo replicabili ma anche in parte pre-esistenti all'esperienza del Free Software stesso. Ci sono già molti esempi di comunità che sfruttano a proprio vantaggio la distribuzione delle risorse (partecipanti, informazioni, beni materiali) attraverso la costruzione di reti collaborative aperte e paritarie per svolgere una attività specifica. La comunità è un caso interessante di come sia possibile affrontare la complessità senza ridurla, facendo leva sulla propria complessità organizzativa. Rappresenta quindi un modello di rottura con la modernità che basa il suo essere nella riduzione della complessità e della diversità e nello sfruttamento del già noto. Questa capacità di generare strumenti e forme auto-organizzative in grado di risolvere problemi complessi ha incontrato gli interessi di ricerca del mondo del design. Disciplina tradizionalmente orientata al problem solving, il design si trova ad affrontare la complessità interrogandosi su quali siano gli strumenti concettuali e operativi ad essa adeguati. Per affrontare le emergenze della sostenibilità (ambientale, sociale, economica) caratterizzate da un alto grado di complessità,

Le comunità del Free Software come organizzazioni complesse. Il ruolo del design verso una cultura Open Knowledge

VALSECCHI, FRANCESCA;MENICHINELLI, MASSIMO
2007-01-01

Abstract

L’esperienza del Free Software ha esplicitato nuovi modelli organizzativi basati sull’idea di comunità e sulle pratiche della condivisione e del fare comune. La diffusione di strumenti informatici e di forme organizzative comunitarie ha contribuito al crescere della sensibilità che la società e gli individui oggi hanno verso l’idea di rete, come infrastruttura e tecnologia, e di connettività, come attributo di sempre maggiore rilevanza nel proprio agire quotidiano. L’opportunità di traslare l’esperienza organizzativa del Free Software e interpretarla in altri ambiti sociali e disciplinari è una delle eredità culturali del mondo digitale. Le comunità del Free Software sono cresciute grazie alla loro capacità di sviluppare autonomamente strumenti di auto-organizzazione della comunità stessa. Questa competenza ha attirato l'interesse di ricerca da parte di altre discipline, che ne hanno individuato e apprezzato i principi organizzativi fino a considerarli non solo replicabili ma anche in parte pre-esistenti all'esperienza del Free Software stesso. Ci sono già molti esempi di comunità che sfruttano a proprio vantaggio la distribuzione delle risorse (partecipanti, informazioni, beni materiali) attraverso la costruzione di reti collaborative aperte e paritarie per svolgere una attività specifica. La comunità è un caso interessante di come sia possibile affrontare la complessità senza ridurla, facendo leva sulla propria complessità organizzativa. Rappresenta quindi un modello di rottura con la modernità che basa il suo essere nella riduzione della complessità e della diversità e nello sfruttamento del già noto. Questa capacità di generare strumenti e forme auto-organizzative in grado di risolvere problemi complessi ha incontrato gli interessi di ricerca del mondo del design. Disciplina tradizionalmente orientata al problem solving, il design si trova ad affrontare la complessità interrogandosi su quali siano gli strumenti concettuali e operativi ad essa adeguati. Per affrontare le emergenze della sostenibilità (ambientale, sociale, economica) caratterizzate da un alto grado di complessità,
2007
organizzazione; comunità; design; open culture; conoscenza; metodologia; complessità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/547056
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