I modelli di studio e i prototipi rappresentano da sempre il mezzo più diretto ed efficace per sperimentare nuove idee progettuali valutandone, di volta in volta, le potenzialità espressive attraverso i valori formali e prestazionali dei prodotti di design. Se per i designer professionisti avere un laboratorio di modellazione è un requisito indispensabile per rispondere in maniere coerente ed efficace alla esigenze delle aziende - in termini di ricerca sui materiali e di innovazione di prodotto - per gli studenti di architettura e di disegno industriale, fino a non molto tempo fa, era uso comune rivolgersi ad artigiani specializzati nelle lavorazioni del legno, del metallo, del vetro, cercando di scomporre l’oggetto di progetto, in modo che ciascuno potesse fare la propria parte, per poi ricomporlo successivamente. In questo modo però si perdeva parte della spontaneità e di quella sperimentazione in tre dimensioni, che consente invece al designer di seguire tutte le fasi del processo di modellazione, e che molto spesso porta a risultati fortuiti, insperati, magari attraverso errori nella messa in opera. Ascoltare un designer raccontare la genesi dei propri progetti, soprattutto se contengono innovazioni importanti che collocano il prodotto a un livello qualitativo molto diverso rispetto ai concorrenti, appare evidente come in tanti casi il risultato di quelle innovazioni sia “il caso”, dovuto non a scelte specifiche ma ad errori di percorso. E questo caso - che interrompe l’evoluzione lineare grazie a scoperte che non sono l’avanzamento di un processo logico – insieme a pratiche di osservazione della realtà, di spin-off e di deduzione, fa parte del processo creativo che ritroviamo anche nella scienza. Design e scienza sono legate da molte simbiosi concettuali che derivano dall’analogo approccio metodologico ad esplorare vecchie e nuove tecnologie per creare modelli di studio. Entrambe giocano un ruolo importante nella definizione del nostro mondo materiale e delle strutture relazionali che formano la società in cui viviamo. Entrambe sono alla ricerca di nuovi significati ed innovazioni in grado di arricchire la cultura del progetto e fare evolvere la tecnologia, con l’obiettivo di incrementare la qualità della vita.

Lo sviluppo del progetto nel design attraverso i processi di modellazione della materia

DOMINONI, ANNALISA
2008-01-01

Abstract

I modelli di studio e i prototipi rappresentano da sempre il mezzo più diretto ed efficace per sperimentare nuove idee progettuali valutandone, di volta in volta, le potenzialità espressive attraverso i valori formali e prestazionali dei prodotti di design. Se per i designer professionisti avere un laboratorio di modellazione è un requisito indispensabile per rispondere in maniere coerente ed efficace alla esigenze delle aziende - in termini di ricerca sui materiali e di innovazione di prodotto - per gli studenti di architettura e di disegno industriale, fino a non molto tempo fa, era uso comune rivolgersi ad artigiani specializzati nelle lavorazioni del legno, del metallo, del vetro, cercando di scomporre l’oggetto di progetto, in modo che ciascuno potesse fare la propria parte, per poi ricomporlo successivamente. In questo modo però si perdeva parte della spontaneità e di quella sperimentazione in tre dimensioni, che consente invece al designer di seguire tutte le fasi del processo di modellazione, e che molto spesso porta a risultati fortuiti, insperati, magari attraverso errori nella messa in opera. Ascoltare un designer raccontare la genesi dei propri progetti, soprattutto se contengono innovazioni importanti che collocano il prodotto a un livello qualitativo molto diverso rispetto ai concorrenti, appare evidente come in tanti casi il risultato di quelle innovazioni sia “il caso”, dovuto non a scelte specifiche ma ad errori di percorso. E questo caso - che interrompe l’evoluzione lineare grazie a scoperte che non sono l’avanzamento di un processo logico – insieme a pratiche di osservazione della realtà, di spin-off e di deduzione, fa parte del processo creativo che ritroviamo anche nella scienza. Design e scienza sono legate da molte simbiosi concettuali che derivano dall’analogo approccio metodologico ad esplorare vecchie e nuove tecnologie per creare modelli di studio. Entrambe giocano un ruolo importante nella definizione del nostro mondo materiale e delle strutture relazionali che formano la società in cui viviamo. Entrambe sono alla ricerca di nuovi significati ed innovazioni in grado di arricchire la cultura del progetto e fare evolvere la tecnologia, con l’obiettivo di incrementare la qualità della vita.
2008
allestimento; design; prototyping
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/546200
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