I bisogni di cura, quando gravi e di lunga durata, minacciano le chances di vita degli individui e alterano il loro modo di «funzionare», richiedendo una revisione spesso radicale della vita quotidiana e degli assetti materiali e simbolici che vi stanno alla base. Tali bisogni possono, proprio perché ineludibili, finire per rendere molto problematico il rapporto tra opportunità e vincoli di coloro che vi sono implicati: in primis, di chi si ammala, ma anche di chi se ne fa carico continuativamente. Quella del caregiver di lunga durata è dunque una condizione potenzialmente vulnerante. Lungi dal costituire una mera attività strumentale, il fatto di accudire, curare e badare a qualcuno ha implicazioni non solo materiali, ma anche simboliche, in grado di incidere sul funzionamento sociale di chi ne è coinvolto. Mentre le dimensioni materiali sono, in qualche maniera, oggetto di trattamento da parte dell’azione pubblica con politiche socio-sanitarie, socio-educative e di altro tipo, quelle simboliche sono spesso misconosciute e relegate ad uno status di «fatto privato». Sono invece proprio queste a mettere in discussione buona parte degli interventi esistenti a sostegno dell’attività di cura e a richiedere un ampliamento del concetto di benessere sia in termini teorici sia nella definizione di obiettivi di politica sociale che siano auspicabili e perseguibili.
Mantenere dritto il timone del quotidiano:"caregiving" e riorientamenti di senso
COSTA, GIULIANA
2008-01-01
Abstract
I bisogni di cura, quando gravi e di lunga durata, minacciano le chances di vita degli individui e alterano il loro modo di «funzionare», richiedendo una revisione spesso radicale della vita quotidiana e degli assetti materiali e simbolici che vi stanno alla base. Tali bisogni possono, proprio perché ineludibili, finire per rendere molto problematico il rapporto tra opportunità e vincoli di coloro che vi sono implicati: in primis, di chi si ammala, ma anche di chi se ne fa carico continuativamente. Quella del caregiver di lunga durata è dunque una condizione potenzialmente vulnerante. Lungi dal costituire una mera attività strumentale, il fatto di accudire, curare e badare a qualcuno ha implicazioni non solo materiali, ma anche simboliche, in grado di incidere sul funzionamento sociale di chi ne è coinvolto. Mentre le dimensioni materiali sono, in qualche maniera, oggetto di trattamento da parte dell’azione pubblica con politiche socio-sanitarie, socio-educative e di altro tipo, quelle simboliche sono spesso misconosciute e relegate ad uno status di «fatto privato». Sono invece proprio queste a mettere in discussione buona parte degli interventi esistenti a sostegno dell’attività di cura e a richiedere un ampliamento del concetto di benessere sia in termini teorici sia nella definizione di obiettivi di politica sociale che siano auspicabili e perseguibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.