Il volume indaga l'opera di Franco Albini (Robbiate, Como, 1905 - Milano 1977). Laureato nel 1929, al Politecnico di Milano, Albini inizia l’attività professionale, dimostrando fin dall'inizio una particolare sensibilità nell’affrontare il progetto dell’architettura degli interni. E’ il periodo in cui l’architettura moderna italiana, esclusa dai grandi incarichi pubblici, compie le sue sperimentazioni più avanzate nel campo dell’architettura temporanea. Albini interpreta con slancio gli inviti di Edoardo Persico e della rivista "Casabella" a cercare una “via italiana” nel “rinascimento europeo”, dando vita ad opere molto apprezzate dalla critica e dal pubblico, come i padiglioni INA alla Fiera (a partire dal 1933), gli allestimenti per la Mostra dell’Aeronautica (1934), per la VI (1936) e VII (1940) Triennale e per la mostra “Scipione e il bianco e nero” (1941) alla Pinacoteca di Brera. Negli stessi anni tra le due guerre Albini realizza, con Renato Camus e Giancarlo Palanti, alcuni quartieri di edilizia popolare a Milano: "Fabio Filzi" (1936-38), "Gabriele D'Annunzio" e "Ettore Ponti" (1939), in linea con le tematiche e le scelte tipologiche proprie dell’avanguardia razionalista. Nel campo del design progetta, tra l’altro, un radioricevitore in metallo e vetro Securit (1938) e la libreria “Veliero” con struttura tensile in legno e cavi d'acciaio (1940). Nel dopoguerra partecipa al rinnovamento della museografia italiana con i musei di palazzo Bianco (1949-51), palazzo Rosso (1952-62) e del Tesoro di San Lorenzo a Genova (1952-56). In questi stessi anni, Albini affronta il tema dell’inserimento in contesti naturali e urbani con l’Albergo-rifugio Pirovano a Cervinia (1948-52), l’edificio per uffici dell’INA a Parma (1952-54). Con Franca Helg che dal 1952 è associata al suo studio, realizza i Grandi Magazzini La Rinascente a Roma (1957-1961), le stazioni della Metropolitana milanese (1962-1969) e l’edificio per uffici della SNAM a San Donato milanese (1969-72), in cui i problemi della tecnologia costruttiva sono messi in relazione con i caratteri del contesto urbano. Dal 1949 Albini è impegnato anche nell'insegnamento universitario: fino al 1965 presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia e di seguito alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
FRANCO ALBINI
BUCCI, FEDERICO
2009-01-01
Abstract
Il volume indaga l'opera di Franco Albini (Robbiate, Como, 1905 - Milano 1977). Laureato nel 1929, al Politecnico di Milano, Albini inizia l’attività professionale, dimostrando fin dall'inizio una particolare sensibilità nell’affrontare il progetto dell’architettura degli interni. E’ il periodo in cui l’architettura moderna italiana, esclusa dai grandi incarichi pubblici, compie le sue sperimentazioni più avanzate nel campo dell’architettura temporanea. Albini interpreta con slancio gli inviti di Edoardo Persico e della rivista "Casabella" a cercare una “via italiana” nel “rinascimento europeo”, dando vita ad opere molto apprezzate dalla critica e dal pubblico, come i padiglioni INA alla Fiera (a partire dal 1933), gli allestimenti per la Mostra dell’Aeronautica (1934), per la VI (1936) e VII (1940) Triennale e per la mostra “Scipione e il bianco e nero” (1941) alla Pinacoteca di Brera. Negli stessi anni tra le due guerre Albini realizza, con Renato Camus e Giancarlo Palanti, alcuni quartieri di edilizia popolare a Milano: "Fabio Filzi" (1936-38), "Gabriele D'Annunzio" e "Ettore Ponti" (1939), in linea con le tematiche e le scelte tipologiche proprie dell’avanguardia razionalista. Nel campo del design progetta, tra l’altro, un radioricevitore in metallo e vetro Securit (1938) e la libreria “Veliero” con struttura tensile in legno e cavi d'acciaio (1940). Nel dopoguerra partecipa al rinnovamento della museografia italiana con i musei di palazzo Bianco (1949-51), palazzo Rosso (1952-62) e del Tesoro di San Lorenzo a Genova (1952-56). In questi stessi anni, Albini affronta il tema dell’inserimento in contesti naturali e urbani con l’Albergo-rifugio Pirovano a Cervinia (1948-52), l’edificio per uffici dell’INA a Parma (1952-54). Con Franca Helg che dal 1952 è associata al suo studio, realizza i Grandi Magazzini La Rinascente a Roma (1957-1961), le stazioni della Metropolitana milanese (1962-1969) e l’edificio per uffici della SNAM a San Donato milanese (1969-72), in cui i problemi della tecnologia costruttiva sono messi in relazione con i caratteri del contesto urbano. Dal 1949 Albini è impegnato anche nell'insegnamento universitario: fino al 1965 presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia e di seguito alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.File | Dimensione | Formato | |
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