È stata pubblicata recentemente la norma UNI 9916, "Criteri di misurazione e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici", che stabilisce in termini quantitativi la valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici. Fornisce anche una guida per la scelta delle metodologie appropriate per la misurazione ed il trattamento dei dati e identifica i fattori che influenzano la risposta strutturale dell'edificio alle vibrazioni. La necessità di analisi numeriche o sperimentali offre la opportunità di affinare strumenti già messi a punto per la progettazione in zona sismica e di rivisitare alcuni criteri di progettazione. La diversità principale tra la problematica sismica e quella inerente le vibrazioni prodotte dal transito di convogli metropolitani riguarda il livello delle vibrazioni. Danni strutturali agli edifici attribuibili alle vibrazioni originate dal traffico sono rari. Perché possano arrecare danni strutturali è necessario che le vibrazioni raggiungano livelli tali da aver già causato disturbo agli occupanti; sono peraltro frequenti forme di danno "di soglia", sotto forma di fessure nell'intonaco, accrescimenti di fessure già esistenti, danneggiamenti a elementi architettonici. Il problema è particolarmente sentito nei riguardi della conservazione degli edifici monumentali e, come vedremo, nelle ristrutturazioni dei centri storici. In qualche caso, per fondazioni su terreni sciolti o di riporto, possono verificarsi fenomeni di compattazione del terreno e assestamenti che possono essere causa di formazione di cricche nei muri. Nell’articolo si richiama un modello di calcolo noto nelle analisi di interazione suolo-struttura per la progettazione sismica, che fa capo al programma Flush, edito dalla University of California, Berkeley. Un’applicazione mostra alcuni insegnamenti che gli studi di ingegneria sismica possono offrire al problema del contenimento del livello di queste vibrazioni.

Terremoti originati dal transito di convogli metropolitani: strumenti di calcolo

VALENTE, MARCO VINCENZO
2004-01-01

Abstract

È stata pubblicata recentemente la norma UNI 9916, "Criteri di misurazione e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici", che stabilisce in termini quantitativi la valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici. Fornisce anche una guida per la scelta delle metodologie appropriate per la misurazione ed il trattamento dei dati e identifica i fattori che influenzano la risposta strutturale dell'edificio alle vibrazioni. La necessità di analisi numeriche o sperimentali offre la opportunità di affinare strumenti già messi a punto per la progettazione in zona sismica e di rivisitare alcuni criteri di progettazione. La diversità principale tra la problematica sismica e quella inerente le vibrazioni prodotte dal transito di convogli metropolitani riguarda il livello delle vibrazioni. Danni strutturali agli edifici attribuibili alle vibrazioni originate dal traffico sono rari. Perché possano arrecare danni strutturali è necessario che le vibrazioni raggiungano livelli tali da aver già causato disturbo agli occupanti; sono peraltro frequenti forme di danno "di soglia", sotto forma di fessure nell'intonaco, accrescimenti di fessure già esistenti, danneggiamenti a elementi architettonici. Il problema è particolarmente sentito nei riguardi della conservazione degli edifici monumentali e, come vedremo, nelle ristrutturazioni dei centri storici. In qualche caso, per fondazioni su terreni sciolti o di riporto, possono verificarsi fenomeni di compattazione del terreno e assestamenti che possono essere causa di formazione di cricche nei muri. Nell’articolo si richiama un modello di calcolo noto nelle analisi di interazione suolo-struttura per la progettazione sismica, che fa capo al programma Flush, edito dalla University of California, Berkeley. Un’applicazione mostra alcuni insegnamenti che gli studi di ingegneria sismica possono offrire al problema del contenimento del livello di queste vibrazioni.
2004
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