Nel quadro generale delle innovazioni e trasformazioni proposte dalla e.society, tema centrale di questa serie di contributi, consideriamo l'effetto provocato dall'introduzione delle reti telematiche nel mondo dei beni culturali; in particolare nei musei, mostre e mediateche. Al fine di poter inquadrare l’evoluzione delle applicazioni di Information Communication Technology dedicate ai Beni Culturali possiamo, ad esempio, far riferimento al progetto statunitense delle Super Information Highways ed al rapporto Bangemann che, in parziale contrapposizione, presenta il modello Europeo dell'Information Society . Nel febbraio del 1995 la Commissione Europea organizza il primo evento sulla Information Society in Brussels. Nel corso dell’incontro si approva una lista di undici progetti pilota destinati a tracciare le linee di sviluppo della I.S . Nel giugno del medesimo anno si svolge ad Halifax il Summit Mondiale (G7) che approva i temi proposti e li fa propri. Tutto ciò porta ad una prima serie di dimostrazioni pratiche realizzate nel corso della Conferenza ISAD (Information Society and Developing Countries - Midrand maggio 1996). Nel corso di questa conferenza si selezionano quattro progetti dimostrativi rappresentativi delle quattro principali sezioni identificate dal progetto Multimedia Access to World Cultural Heritage . Nel medesimo anno (1996) a complemento del quadro presentato nasce, su iniziativa congiunta dei Ministeri degli Affari Esteri e dei Beni Culturali ed Ambientali Italiani a cura della Direzione Generale XIII/B della Commissione Europea un’iniziativa nota con il nome di Multimedia Access to Europe's Cultural Heritage – Memorandum of Understanding. Il documento di riferimento e’ sostanzialmente una dichiarazione d'intenti siglata inizialmente da circa 240 musei ed istituzioni. Il Memorandum può essere, a ragione, considerato l'atto costitutivo della “società dell'informazione per il patrimonio culturale" Europeo. Quanto sino ad ora esposto costituisce il contesto nel quale si é sviluppata la consapevolezza di un possibile approccio organico all'uso del multimedia e più in generale della ICT in campo culturale.
Tecnologie e progetti per il patrimonio culturale
RONCHI, ALFREDO
1999-01-01
Abstract
Nel quadro generale delle innovazioni e trasformazioni proposte dalla e.society, tema centrale di questa serie di contributi, consideriamo l'effetto provocato dall'introduzione delle reti telematiche nel mondo dei beni culturali; in particolare nei musei, mostre e mediateche. Al fine di poter inquadrare l’evoluzione delle applicazioni di Information Communication Technology dedicate ai Beni Culturali possiamo, ad esempio, far riferimento al progetto statunitense delle Super Information Highways ed al rapporto Bangemann che, in parziale contrapposizione, presenta il modello Europeo dell'Information Society . Nel febbraio del 1995 la Commissione Europea organizza il primo evento sulla Information Society in Brussels. Nel corso dell’incontro si approva una lista di undici progetti pilota destinati a tracciare le linee di sviluppo della I.S . Nel giugno del medesimo anno si svolge ad Halifax il Summit Mondiale (G7) che approva i temi proposti e li fa propri. Tutto ciò porta ad una prima serie di dimostrazioni pratiche realizzate nel corso della Conferenza ISAD (Information Society and Developing Countries - Midrand maggio 1996). Nel corso di questa conferenza si selezionano quattro progetti dimostrativi rappresentativi delle quattro principali sezioni identificate dal progetto Multimedia Access to World Cultural Heritage . Nel medesimo anno (1996) a complemento del quadro presentato nasce, su iniziativa congiunta dei Ministeri degli Affari Esteri e dei Beni Culturali ed Ambientali Italiani a cura della Direzione Generale XIII/B della Commissione Europea un’iniziativa nota con il nome di Multimedia Access to Europe's Cultural Heritage – Memorandum of Understanding. Il documento di riferimento e’ sostanzialmente una dichiarazione d'intenti siglata inizialmente da circa 240 musei ed istituzioni. Il Memorandum può essere, a ragione, considerato l'atto costitutivo della “società dell'informazione per il patrimonio culturale" Europeo. Quanto sino ad ora esposto costituisce il contesto nel quale si é sviluppata la consapevolezza di un possibile approccio organico all'uso del multimedia e più in generale della ICT in campo culturale.File | Dimensione | Formato | |
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