La diffusione dell'uso di Internet, la pubblicazione del rapporto sulle Super information Highways ed il rapporto Bangermann sulla Information Society hanno svolto una azione catalizzante nei confronti di tutti i processi di digitalizzazione. Nel 1995 la Commissione Europea ha organizzato a Brusselles la prima manifestazione dedicata alla neonata Information Society. Nel corso di quella riunione furono presentati undici progetti pilota destinati a "traghettare" la popolazione verso l'era digitale. Con questi presupposti generali nel 1996 su iniziativa del Ministero degli Esteri e dei Beni Culturali ed Ambientali la Commissione Europea (DG XIII/B) ha attivato una iniziativa nota con il nome di Multimedia Access to Europe's Cultural Heritage - Memorandum of Understanding. Il protocollo inizialmente sottoscritto da circa 240 musei ed istituzioni ha prodotto una serie di benefici effetti primo tra tutti la consapevolezza di un possibile approccio organico all'uso del multimedia in campo culturale. Tutti questi processi unitamente alla diffusione della Realta Virtuale e della Computer Graphics hanno segnato uina profonda svolta nel processo di diffusione dell'IT (Information Technology). Il drastico abbassamento della soglia di accesso alle risorse informatiche e il sensibile aumento in prestazioni offerto recentemente dai sistemi1 ha liberato una creativita diffusa aprendo le porte ad uno scenario di nuove applicazioni completamente inedite. Concentrando il nostro interesse nel campo dei beni culturali possiamo affermare che se da un lato le tecnologie necesarie per trattare adeguatamente la materia sono oggi disponibili (anche la qualità offerta dalle applicazioni VR on line e oggi accettabile per i nostri fini) , dal punto di vista della maturità delle applicazioni molto deve ancora essere fatto o forse "scoperto". Similmente a quanto accaduto in altri settori spesso vi è una naturale tendenza da parte dei tecnologi a voler prevalentemente seguire un approccio guidato dalle tecnologie (technology trained), in estrema sintesi data una "tecnologia" si inventa un problema che possa essere da essa brillantemente risolto. Un siffatto modus operandi porta sovente, tra l'altro, alla invenzione di fabbisogni e necessità non attinenti alle reali problematiche connesse alla materia trattata. Occorre di conseguenza attenersi ad un approccio che si basi sulla osservazione dell'operatività reale e delle altrattanto reali istanze manifestate dagli addetti ai lavori del settore. Chiaramente, similmente a quanto è accaduto da tempo in altri ambiti, inizialmente la comunicazione tra "tecnologi" e "fruitori" non è ottimale ma perseverando nella volontà di cooperare si possono cogliere i frutti del lavoro interdisciplinare che "moltiplica" anziché sommare le competenze messe a fattor comune. In conclusione la scienza dell'informazione trova applicazione in vari campi del settore Beni Culturali, dai sistemi di rilievo, indagine e diagnosi, ai sistemi di gestione, comunicazione e fruizione. Scopo principale di questo contributo è concentrarsi sui sistemi di comunicazione presentando brevemente, in aggiunta, i possibili contributi nel campo della gestione e della fruizione.

Considerazioni riguardo il presente ed il futuro dei musei virtuali

RONCHI, ALFREDO
1998-01-01

Abstract

La diffusione dell'uso di Internet, la pubblicazione del rapporto sulle Super information Highways ed il rapporto Bangermann sulla Information Society hanno svolto una azione catalizzante nei confronti di tutti i processi di digitalizzazione. Nel 1995 la Commissione Europea ha organizzato a Brusselles la prima manifestazione dedicata alla neonata Information Society. Nel corso di quella riunione furono presentati undici progetti pilota destinati a "traghettare" la popolazione verso l'era digitale. Con questi presupposti generali nel 1996 su iniziativa del Ministero degli Esteri e dei Beni Culturali ed Ambientali la Commissione Europea (DG XIII/B) ha attivato una iniziativa nota con il nome di Multimedia Access to Europe's Cultural Heritage - Memorandum of Understanding. Il protocollo inizialmente sottoscritto da circa 240 musei ed istituzioni ha prodotto una serie di benefici effetti primo tra tutti la consapevolezza di un possibile approccio organico all'uso del multimedia in campo culturale. Tutti questi processi unitamente alla diffusione della Realta Virtuale e della Computer Graphics hanno segnato uina profonda svolta nel processo di diffusione dell'IT (Information Technology). Il drastico abbassamento della soglia di accesso alle risorse informatiche e il sensibile aumento in prestazioni offerto recentemente dai sistemi1 ha liberato una creativita diffusa aprendo le porte ad uno scenario di nuove applicazioni completamente inedite. Concentrando il nostro interesse nel campo dei beni culturali possiamo affermare che se da un lato le tecnologie necesarie per trattare adeguatamente la materia sono oggi disponibili (anche la qualità offerta dalle applicazioni VR on line e oggi accettabile per i nostri fini) , dal punto di vista della maturità delle applicazioni molto deve ancora essere fatto o forse "scoperto". Similmente a quanto accaduto in altri settori spesso vi è una naturale tendenza da parte dei tecnologi a voler prevalentemente seguire un approccio guidato dalle tecnologie (technology trained), in estrema sintesi data una "tecnologia" si inventa un problema che possa essere da essa brillantemente risolto. Un siffatto modus operandi porta sovente, tra l'altro, alla invenzione di fabbisogni e necessità non attinenti alle reali problematiche connesse alla materia trattata. Occorre di conseguenza attenersi ad un approccio che si basi sulla osservazione dell'operatività reale e delle altrattanto reali istanze manifestate dagli addetti ai lavori del settore. Chiaramente, similmente a quanto è accaduto da tempo in altri ambiti, inizialmente la comunicazione tra "tecnologi" e "fruitori" non è ottimale ma perseverando nella volontà di cooperare si possono cogliere i frutti del lavoro interdisciplinare che "moltiplica" anziché sommare le competenze messe a fattor comune. In conclusione la scienza dell'informazione trova applicazione in vari campi del settore Beni Culturali, dai sistemi di rilievo, indagine e diagnosi, ai sistemi di gestione, comunicazione e fruizione. Scopo principale di questo contributo è concentrarsi sui sistemi di comunicazione presentando brevemente, in aggiunta, i possibili contributi nel campo della gestione e della fruizione.
1998
eCulture; Virtual Museums; digital heritage
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Sistemi Intelligenti.pdf

Accesso riservato

: Pre-Print (o Pre-Refereeing)
Dimensione 1.65 MB
Formato Adobe PDF
1.65 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/522226
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact