Nell’ambito dei contributi critici al Convegno sul ruolo di Franca Helg nel dibattito architettonico degli anni del suo lavoro , che costituiscono il contributo del testo, il saggio intende evidenziare la specificità della questione della tecnica nel modo di operare. Metodo e modo di procedere che costituiva una perfetta sintesi tra due aspetti che spesso si vogliono vedere contrapposti, e cioè la componente tecnologica ed una presunta autonomia della composizione architettonica. Quindi la questione tecnica nella progettazione architettonica, che Franca Helg interpretava con piena aderenza ai contenuti della citazione di Theodor Wiesengrund Adorno al Congresso del Deutscher Werkbund di Berlino del 1965: “… ogni autentica attività artistica nel suo senso più ampio del termine esige una conoscenza dei materiali e delle tecniche disponibili estremamente esatta, e cioè una conoscenza adeguata al livello massimo di volta in volta raggiunto. Soltanto chi non si è mai assoggettato alla disciplina dell’opera e si immagina che essa nasca per intuizione, temerà che il contatto con i materiali e la conoscenza delle tecniche facciano perdere all’artista la sua qualità originaria. Chi non impara a conoscere ciò che è disponibile e non gli fa compiere un passo avanti, estrae dal proprio presunto abisso di profondità soltanto il residuo di formule ormai imparate”. Questa attitudine e specificità nel lavoro si rivela in modi diversi e complementari, che il saggio individua essenzialmente in : - l’estetica della tecnica; - la ricerca oggettiva delle caratteristiche d’impiego dei materiali, della loro coerente messa in opera ed assemblaggio come regola d’arte per giungere alla qualità del prodotto, intesa come compito dell’architettura; - la modalità con cui trasmettere agli allievi architetti questa sensibilità. Il saggio sviluppa questi aspetti con la citazione di alcuni episodi e progetti.
Franca Helg e la questione della tecnica
FAZZINI, CLAUDIO
2006-01-01
Abstract
Nell’ambito dei contributi critici al Convegno sul ruolo di Franca Helg nel dibattito architettonico degli anni del suo lavoro , che costituiscono il contributo del testo, il saggio intende evidenziare la specificità della questione della tecnica nel modo di operare. Metodo e modo di procedere che costituiva una perfetta sintesi tra due aspetti che spesso si vogliono vedere contrapposti, e cioè la componente tecnologica ed una presunta autonomia della composizione architettonica. Quindi la questione tecnica nella progettazione architettonica, che Franca Helg interpretava con piena aderenza ai contenuti della citazione di Theodor Wiesengrund Adorno al Congresso del Deutscher Werkbund di Berlino del 1965: “… ogni autentica attività artistica nel suo senso più ampio del termine esige una conoscenza dei materiali e delle tecniche disponibili estremamente esatta, e cioè una conoscenza adeguata al livello massimo di volta in volta raggiunto. Soltanto chi non si è mai assoggettato alla disciplina dell’opera e si immagina che essa nasca per intuizione, temerà che il contatto con i materiali e la conoscenza delle tecniche facciano perdere all’artista la sua qualità originaria. Chi non impara a conoscere ciò che è disponibile e non gli fa compiere un passo avanti, estrae dal proprio presunto abisso di profondità soltanto il residuo di formule ormai imparate”. Questa attitudine e specificità nel lavoro si rivela in modi diversi e complementari, che il saggio individua essenzialmente in : - l’estetica della tecnica; - la ricerca oggettiva delle caratteristiche d’impiego dei materiali, della loro coerente messa in opera ed assemblaggio come regola d’arte per giungere alla qualità del prodotto, intesa come compito dell’architettura; - la modalità con cui trasmettere agli allievi architetti questa sensibilità. Il saggio sviluppa questi aspetti con la citazione di alcuni episodi e progetti.File | Dimensione | Formato | |
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