La progettualità (nello specifico di ingegneri e architetti) non può prescindere da una riflessione sul fondamentale nodo concettuale della conoscenza del mondo; e degli strumenti, o dei metodi, utili alla comprensione della vasta realtà che sta intono a noi. L’epistemologia, secondo gli sviluppi assunti dalla filosofia del Novecento, è uno strumento a supporto dei processi conoscitivi e riflessivi e degli sviluppi della filosofia della scienza e dell’indagine critica sulla razionalità della scienza stessa; si incrocia pertanto con le tematiche del sapere e della ricerca. I percorsi della filosofia della conoscenza dell’ultimo secolo hanno contribuito a corrodere l’immagine di una scienza concepita quale sapere certa e definitivo, per sostituirvi una visione del sapere scientifico costruito quale doxa, cioè come elaborazione congetturale e fallibile. Un mutamento che ha avuto luogo a cavallo fra Ottocento e Novecento attraverso la messa in crisi della delle geometrie tradizionali a seguito delle scoperte delle geometrie non euclidee e alla parallela ricerca sui fondamenti della logica e della matematica. Si è così generata una svolta fisico-epistemologica che ha costretto “scienziati, filosofi, biologi, medici, tecnologi, sociologi e politologi a rivedere profondamente l’immagine tradizionale della scienza rimettendo in discussione alcune tra le più accreditate e venerabili categorie interpretative” Si rivaluta di quel “principio di realtà” che, oltre a essere cardine della teoria freudiana, è regola fondamentale della esperienza umana quale modalità di relazione del soggetto con il mondo.

Commento

FOLLI, MARIA GRAZIA
2007-01-01

Abstract

La progettualità (nello specifico di ingegneri e architetti) non può prescindere da una riflessione sul fondamentale nodo concettuale della conoscenza del mondo; e degli strumenti, o dei metodi, utili alla comprensione della vasta realtà che sta intono a noi. L’epistemologia, secondo gli sviluppi assunti dalla filosofia del Novecento, è uno strumento a supporto dei processi conoscitivi e riflessivi e degli sviluppi della filosofia della scienza e dell’indagine critica sulla razionalità della scienza stessa; si incrocia pertanto con le tematiche del sapere e della ricerca. I percorsi della filosofia della conoscenza dell’ultimo secolo hanno contribuito a corrodere l’immagine di una scienza concepita quale sapere certa e definitivo, per sostituirvi una visione del sapere scientifico costruito quale doxa, cioè come elaborazione congetturale e fallibile. Un mutamento che ha avuto luogo a cavallo fra Ottocento e Novecento attraverso la messa in crisi della delle geometrie tradizionali a seguito delle scoperte delle geometrie non euclidee e alla parallela ricerca sui fondamenti della logica e della matematica. Si è così generata una svolta fisico-epistemologica che ha costretto “scienziati, filosofi, biologi, medici, tecnologi, sociologi e politologi a rivedere profondamente l’immagine tradizionale della scienza rimettendo in discussione alcune tra le più accreditate e venerabili categorie interpretative” Si rivaluta di quel “principio di realtà” che, oltre a essere cardine della teoria freudiana, è regola fondamentale della esperienza umana quale modalità di relazione del soggetto con il mondo.
2007
La cultura Politecnica 2
9788842421085
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