Dobbiamo forse rieducare il nostro sguardo sulla città pubblica, liberandoci dalle convinzioni che sono maturate in un fine secolo in cui, lasciando sullo sfondo le numerose esperienze positive, sono state fatte emergere solo le discrasie e le criticità, inevitabilmente accomunando gli esiti di vicende fra loro distanti e, a volte, incommensurabili. Si tratta di una rieducazione che dovrà vedere all’opera, contemporaneamente, uno sguardo più distante e distaccato, con uno più ravvicinato e partecipe. Il primo dovrà essere tale da consentirci di riconoscere le affinità e le costanti, quelle regole che possano dare forza a criteri e strategie che abbiano lo scopo di agire con equità, oltre che con legittimità. Il secondo dovrà consentirci di distinguere le specificità e di liberare quelle risorse locali che, in passato la natura, settoriale e generalizzante, dell’intervento sulla casa, impediva di riconoscere.
Milano e i futuri della città pubblica
INFUSSI, FRANCESCO
2008-01-01
Abstract
Dobbiamo forse rieducare il nostro sguardo sulla città pubblica, liberandoci dalle convinzioni che sono maturate in un fine secolo in cui, lasciando sullo sfondo le numerose esperienze positive, sono state fatte emergere solo le discrasie e le criticità, inevitabilmente accomunando gli esiti di vicende fra loro distanti e, a volte, incommensurabili. Si tratta di una rieducazione che dovrà vedere all’opera, contemporaneamente, uno sguardo più distante e distaccato, con uno più ravvicinato e partecipe. Il primo dovrà essere tale da consentirci di riconoscere le affinità e le costanti, quelle regole che possano dare forza a criteri e strategie che abbiano lo scopo di agire con equità, oltre che con legittimità. Il secondo dovrà consentirci di distinguere le specificità e di liberare quelle risorse locali che, in passato la natura, settoriale e generalizzante, dell’intervento sulla casa, impediva di riconoscere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.