Il tentativo di controllare gli esiti fisici delle trasformazioni urbane, negli aspetti urbanistici, architettonici e ambientali, ha rappresentato a partire dalla metà degli anni ottanta, un tema centrale di sperimentazione all’interno dei piani regolatori comunali, affrontato per lo più attraverso la stesura di elaborati specifici riconducibili nel loro complesso alla accezione comune di “scheda norma”. Esperienze che hanno messo in luce difficoltà operative evidenti ma che al tempo stesso hanno contribuito ad aprire una nuova fase di ricerca intorno alla forma e ai contenuti del piano regolatore. Le innovazioni introdotte in materia urbanistica negli ultimi anni, nel corpo legislativo e disciplinare, hanno determinato una profonda ridefinizione del ruolo e dei contenuti degli strumenti di pianificazione alla scala urbana, modificandone di fatto le condizioni di operatività e con esse, inevitabilmente, i contenuti e la funzione degli strumenti di controllo della forma e dell’assetto urbano. L’istituzione di progetti complessi con differenti modalità di progettazione e programmazione (Pru, Pii, Prusst, etc) e le recenti correzioni dei quadri legislativi regionali hanno avviato una nuova stagione di strumentazione urbanistica caratterizzata da una progressiva riduzione dei vincoli della pianificazione generale e da una maggiore attenzione alla costruzione consensuale del piano. Il testo affronta il tema del rapporto tra piano ed esito fisico delle trasformazioni urbane, provando a verificare come sia possibile configurare modalità e procedure innovative ed efficaci di orientamento spaziale delle trasformazioni urbane in una fase come quella attuale di ridefinizione degli strumenti di pianificazione ed attuazione urbanistica.
Piano e forma urbana. Strumenti e procedure per orientare le trasformazioni urbane tra piano comunale e programmi complessi
ARCIDIACONO, ANDREA
2004-01-01
Abstract
Il tentativo di controllare gli esiti fisici delle trasformazioni urbane, negli aspetti urbanistici, architettonici e ambientali, ha rappresentato a partire dalla metà degli anni ottanta, un tema centrale di sperimentazione all’interno dei piani regolatori comunali, affrontato per lo più attraverso la stesura di elaborati specifici riconducibili nel loro complesso alla accezione comune di “scheda norma”. Esperienze che hanno messo in luce difficoltà operative evidenti ma che al tempo stesso hanno contribuito ad aprire una nuova fase di ricerca intorno alla forma e ai contenuti del piano regolatore. Le innovazioni introdotte in materia urbanistica negli ultimi anni, nel corpo legislativo e disciplinare, hanno determinato una profonda ridefinizione del ruolo e dei contenuti degli strumenti di pianificazione alla scala urbana, modificandone di fatto le condizioni di operatività e con esse, inevitabilmente, i contenuti e la funzione degli strumenti di controllo della forma e dell’assetto urbano. L’istituzione di progetti complessi con differenti modalità di progettazione e programmazione (Pru, Pii, Prusst, etc) e le recenti correzioni dei quadri legislativi regionali hanno avviato una nuova stagione di strumentazione urbanistica caratterizzata da una progressiva riduzione dei vincoli della pianificazione generale e da una maggiore attenzione alla costruzione consensuale del piano. Il testo affronta il tema del rapporto tra piano ed esito fisico delle trasformazioni urbane, provando a verificare come sia possibile configurare modalità e procedure innovative ed efficaci di orientamento spaziale delle trasformazioni urbane in una fase come quella attuale di ridefinizione degli strumenti di pianificazione ed attuazione urbanistica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Piano_e_forma urbana.pdf
Accesso riservato
:
Publisher’s version
Dimensione
20.82 MB
Formato
Adobe PDF
|
20.82 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.