La conoscenza puntuale e approfondita della consistenza e dello stato di conservazione del patrimonio storico-architettonico è un aspetto fondamentale delle politiche di tutela e di valorizzazione di tutto il patrimonio culturale e viene ottenuta utilizzando metodologie e standard tecnico-scientifici di catalogazione condivisi da Stato e Regioni. Sempre più urgente e sentita, tuttavia, è anche l’esigenza di disporre di strumenti «speditivi», comprensivi della collocazione geografica dei beni, per favorire la rapida acquisizione di una conoscenza estesa ma meno approfondita, utile a costruire in breve tempo il «motore» di un sistema di supporto a politiche di prevenzione dei rischi ambientali e antropici che possano risultare sempre più incisive e consapevoli. La necessità di una preliminare operazione di completa ricognizione del patrimonio culturale nel suo complesso e in particolare degli edifici di interesse storico e artistico, lanciata da Giulio Carlo Argan nel 1966 al primo Congresso Nazionale di Italia Nostra e oggi ampiamente condivisa dai principali attori che hanno responsabilità nel processo di tutela e di valorizzazione, rappresenta un concreto obiettivo di governo della Regione Lombardia in partenariato con le Province e in raccordo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici. La Carta del rischio del patrimonio culturale della Lombardia è l’ambito all’interno del quale sono state messe a punto linee guida per la georeferenziazione, definite in collaborazione con il Politecnico di Milano, per accompagnare gli operatori sia nelle operazioni di individuazione dell’esatta collocazione dei beni sul territorio e sulle carte, sia in quelle di inserimento delle relative coordinate geografiche nel sistema. Il fine di queste operazioni è duplice: evidenziare la distribuzione territoriale dei beni, molti dei quali già rilevati attraverso campagne di inventariazione e catalogazione del patrimonio culturale, e garantire la presenza e la qualità dei dati necessari per valutare il rischio che i fenomeni ambientali possono rappresentare per il patrimonio culturale in relazione alla sua collocazione sul territorio lombardo.

La carta del rischio del patrimonio culturale in Lombardia. Guida per la georeferenziazione dei beni storico-architettonici

BRUMANA, RAFFAELLA;MONTI, CARLO
2004-01-01

Abstract

La conoscenza puntuale e approfondita della consistenza e dello stato di conservazione del patrimonio storico-architettonico è un aspetto fondamentale delle politiche di tutela e di valorizzazione di tutto il patrimonio culturale e viene ottenuta utilizzando metodologie e standard tecnico-scientifici di catalogazione condivisi da Stato e Regioni. Sempre più urgente e sentita, tuttavia, è anche l’esigenza di disporre di strumenti «speditivi», comprensivi della collocazione geografica dei beni, per favorire la rapida acquisizione di una conoscenza estesa ma meno approfondita, utile a costruire in breve tempo il «motore» di un sistema di supporto a politiche di prevenzione dei rischi ambientali e antropici che possano risultare sempre più incisive e consapevoli. La necessità di una preliminare operazione di completa ricognizione del patrimonio culturale nel suo complesso e in particolare degli edifici di interesse storico e artistico, lanciata da Giulio Carlo Argan nel 1966 al primo Congresso Nazionale di Italia Nostra e oggi ampiamente condivisa dai principali attori che hanno responsabilità nel processo di tutela e di valorizzazione, rappresenta un concreto obiettivo di governo della Regione Lombardia in partenariato con le Province e in raccordo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici. La Carta del rischio del patrimonio culturale della Lombardia è l’ambito all’interno del quale sono state messe a punto linee guida per la georeferenziazione, definite in collaborazione con il Politecnico di Milano, per accompagnare gli operatori sia nelle operazioni di individuazione dell’esatta collocazione dei beni sul territorio e sulle carte, sia in quelle di inserimento delle relative coordinate geografiche nel sistema. Il fine di queste operazioni è duplice: evidenziare la distribuzione territoriale dei beni, molti dei quali già rilevati attraverso campagne di inventariazione e catalogazione del patrimonio culturale, e garantire la presenza e la qualità dei dati necessari per valutare il rischio che i fenomeni ambientali possono rappresentare per il patrimonio culturale in relazione alla sua collocazione sul territorio lombardo.
2004
Guerini e Associati
8883355067
carta di rischio; georeferenziazione; GRID model; patrimonio storico architettonico; insediamenti storici; GIS
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