Lo scritto sintesi di una ricerca PRIN, riflette sullo stato del paesaggio italiano. Si inscrive inscrive in una ricerca operativa da parte dell'autore, come architetto e pittore ed erede di una lunga tradizione di disegno del paesaggio quella della scuola romana, contaminata dalle conoscenze, dovute all'appartenenza come ricercatore, alla facoltà del design del politecnico di Milano, con la tradizione del design italiano. Lo scritto procede dapprima cercando di identificarne dei caratteri invarianti in relazione allo spazio architettonico e del design del paesaggio italiano, evidenziandone la sua matrice oggettuale e rintracciando nella storia della raffigurazione italiana moderna e più recente, delle linee di continuità nel rapporto tra oggetto architettonico e di design e paesaggio. In una seconda parte una volta restituita teoricamente alla rappresentazione il ruolo centrale di “costruzione” del paesaggio, l'autore propone dei polittici da tavolo “paesaggi Italiani”: oggetti tridimensionali in alluminio piegato, prodotti con una tecnica mista tra pittura tradizionale e pittura digitale, che in modo corrispondente a quanto esposto nello scritto sono interpretazioni dei nuovi paesaggi delle città di Roma e Milano. Punto di interesse della ricerca è questa dimensione operativa del fare paesaggio. Ossia il suo legame con la produzione. Non eseiste paesaggio senza raffigurazione è probabilmente la tesi principale dello scritto. In questo caso l'operatività dell'artista è ottenuta con la collaborazione diretta di Paolo Padova e Corrado Crisciani, responsabili dei laboratori Allestimento e Fotografia della Scuola del Design del Politecnico di Milano.

Paesaggi Italiani

PIERLUISI, GABRIELE
2006-01-01

Abstract

Lo scritto sintesi di una ricerca PRIN, riflette sullo stato del paesaggio italiano. Si inscrive inscrive in una ricerca operativa da parte dell'autore, come architetto e pittore ed erede di una lunga tradizione di disegno del paesaggio quella della scuola romana, contaminata dalle conoscenze, dovute all'appartenenza come ricercatore, alla facoltà del design del politecnico di Milano, con la tradizione del design italiano. Lo scritto procede dapprima cercando di identificarne dei caratteri invarianti in relazione allo spazio architettonico e del design del paesaggio italiano, evidenziandone la sua matrice oggettuale e rintracciando nella storia della raffigurazione italiana moderna e più recente, delle linee di continuità nel rapporto tra oggetto architettonico e di design e paesaggio. In una seconda parte una volta restituita teoricamente alla rappresentazione il ruolo centrale di “costruzione” del paesaggio, l'autore propone dei polittici da tavolo “paesaggi Italiani”: oggetti tridimensionali in alluminio piegato, prodotti con una tecnica mista tra pittura tradizionale e pittura digitale, che in modo corrispondente a quanto esposto nello scritto sono interpretazioni dei nuovi paesaggi delle città di Roma e Milano. Punto di interesse della ricerca è questa dimensione operativa del fare paesaggio. Ossia il suo legame con la produzione. Non eseiste paesaggio senza raffigurazione è probabilmente la tesi principale dello scritto. In questo caso l'operatività dell'artista è ottenuta con la collaborazione diretta di Paolo Padova e Corrado Crisciani, responsabili dei laboratori Allestimento e Fotografia della Scuola del Design del Politecnico di Milano.
2006
Spazi e culture del Mediterraneo
9788878907218
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