Il saggio sviluppa alcune riflessioni teoriche sui processi di edificazione e modificazione dello spazio abitativo nel tempo, e sulla ricaduta che la costruzione del paesaggio induce nelle modalità di rappresentazione e produzione di immagine nelle comunità che lo abitano. La nozione di forma viene assunta come concetto chiave in grado di interpretare le trasformazioni paesistiche ed al tempo stesso quelle architettoniche, scardinando così gli steccati delle discipline, e permettendo di ricercarne le utili connessioni capaci di far avanzare la riflessione intorno al tema paesaggio. Se il paesaggio può essere infatti considerato una forma dell’abitare umano, cioè una forma impressa a un determinato contesto geografico, l’insieme degli usi praticati da una comunità insediata contribuisce a configurare una dimensione specifica del paesaggio che esprime così la storia dei disegni territoriali degli uomini, ne descrive in altre parole le forme talvolta visibili, tal altra profonde. A sostegno della riflessione teorica, viene brevemente presentato il caso studio dell’altopiano ibleo, nella punta meridionale della Sicilia, scelto intenzionalmente a titolo esemplificativo, per l’omogeneità della sue trasformazioni, leggibili ancora oggi. In maniera più generale lo spazio paesaggistico viene inquadrato alla luce di un dibattito italiano ed europeo che considera sia la sua parte oggettiva storico-ambientale, sia la sua parte soggettiva, esito invece dell’interpretazione della società locale. La relazione tra i due poli riveste un carattere squisitamente culturale che si esprime attraverso rappresentazioni, immagini e progetti sociali.
De la construction du paysage à sa représentation
SALERNO, ROSSELLA
2006-01-01
Abstract
Il saggio sviluppa alcune riflessioni teoriche sui processi di edificazione e modificazione dello spazio abitativo nel tempo, e sulla ricaduta che la costruzione del paesaggio induce nelle modalità di rappresentazione e produzione di immagine nelle comunità che lo abitano. La nozione di forma viene assunta come concetto chiave in grado di interpretare le trasformazioni paesistiche ed al tempo stesso quelle architettoniche, scardinando così gli steccati delle discipline, e permettendo di ricercarne le utili connessioni capaci di far avanzare la riflessione intorno al tema paesaggio. Se il paesaggio può essere infatti considerato una forma dell’abitare umano, cioè una forma impressa a un determinato contesto geografico, l’insieme degli usi praticati da una comunità insediata contribuisce a configurare una dimensione specifica del paesaggio che esprime così la storia dei disegni territoriali degli uomini, ne descrive in altre parole le forme talvolta visibili, tal altra profonde. A sostegno della riflessione teorica, viene brevemente presentato il caso studio dell’altopiano ibleo, nella punta meridionale della Sicilia, scelto intenzionalmente a titolo esemplificativo, per l’omogeneità della sue trasformazioni, leggibili ancora oggi. In maniera più generale lo spazio paesaggistico viene inquadrato alla luce di un dibattito italiano ed europeo che considera sia la sua parte oggettiva storico-ambientale, sia la sua parte soggettiva, esito invece dell’interpretazione della società locale. La relazione tra i due poli riveste un carattere squisitamente culturale che si esprime attraverso rappresentazioni, immagini e progetti sociali.File | Dimensione | Formato | |
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