Il saggio fa parte del volume L’architettura della memoria in Italia 1750-1939. Cimiteri, monumenti e città, curato da O. Selvafolta con M. Giuffrè, F. Mangone, S. Pace. Partendo dalla riflessione illuministica, i temi della memoria e della celebrazione delle virtù si concretizzano in un filone architettonico particolarmente ricco e denso di significati. Sostanzialmente unitario nei presupposti, questo filone di ricerca, nel suo divenire tra secondo ‘700 e primo ‘900, si articola diversamente per motivazioni ideologiche, modelli iconologici, ricerche formali, tipologie architettoniche. Il volume ha approfondito il fenomeno, al di là della frammentarietà delle indagini e interpretazioni che emerge dagli studi finora disponibili, estendendo cronologicamente l’indagine e approfondendo gli ambiti principali in cui si esprime il “progetto della memoria”, tramite una selezione di temi e esempi emblematici nel territorio nazionale. Il saggio Oltre la superstizione di Ornella Selvafolta affronta il contesto del Lombardo Veneto, dove, dopo la caduta di Napoleone nel 1814, diverse città varano progetti di nuovi cimiteri civici come parti significativa dei programmi urbanistici, in base alle disposizioni legislative, ma anche alle caratterizzazioni stilistiche del neoclassicismo. Lo stile si rivela infatti particolarmente adatto a risolvere i problemi di tipo funzionale, organizzativo e simbolico di queste nuove architetture urbane. Il saggio individua ed esamina criticamente esempi significativi di cimiteri neoclassici (tra cui Brescia, Verona, Cremona, Como) che ambiscono a una nuova monumentalità della memoria. Delinea inoltre il declino del linguaggio neoclassico che si manifesta verso la metà del secolo, in non casuale coincidenza con i moti risorgimentali, quando questo stile non è più considerato rappresentativo dei valori artistici e culturali della nuova Italia. Tipiche di questo momento culturale saranno infatti la vicende del Cimitero Monumentale di Milano, affrontate da O. Selvafolta in un altro saggio del volume.................................................................. The essay is included in the book L’architettura della memoria in Italia 1750-1939. Cimiteri, monumenti e città, edited by Ornella Selvafolta with Maria Giuffre, Fabio Mangone, Sergio Pace. From the Enlightenment onwards, the themes of memory and celebration of virtues give birth to particularly rich and meaningful architectural expressions. Substantially uniform in its assumptions, this line of research developing in the period between the late eighteenth and the early twentieth century, becomes differently structured for ideological reasons, iconological models, aesthetic and architectural types. The book has deepened the phenomenon, beyond the fragmentary investigations and interpretations emerging from the studies available so far, extending the research chronologically and to the main areas interested by the "project of memory", through a selection of emblematic themes and examples in the national territory. The essay “Oltre la superstizione” addresses the Lombardo Veneto context, where, after the fall of Napoleon in 1814, several new projects for civic cemeteries are being launched as significant part of urban planning schemes according to the laws, but also responding to the aesthetic aims of neoclassical style. The style turns out to be particularly suitable to solve the problems of this new urban architecture in functional, organizational and symbolic terms. The paper identifies and critically examines examples of neoclassical cemeteries, like Brescia, Verona, Cremona, Como, that aspire to a new monumentality. It also outlines the beginning of the decline of neo-classical language in the middle of the XIXth century, not in casual coincidence with the Risorgimento, when this style is no longer considered representative of the artistic and cultural values of Italy. Typical of this cultural moment are the events of the Monumental Cemetery of Milan, addressed by O. Selvafolta in another essay in the same book.
Oltre la superstizione: i cimiteri della prima metà dell’Ottocento nel Lombardo-Veneto
SELVAFOLTA, ORNELLA
2007-01-01
Abstract
Il saggio fa parte del volume L’architettura della memoria in Italia 1750-1939. Cimiteri, monumenti e città, curato da O. Selvafolta con M. Giuffrè, F. Mangone, S. Pace. Partendo dalla riflessione illuministica, i temi della memoria e della celebrazione delle virtù si concretizzano in un filone architettonico particolarmente ricco e denso di significati. Sostanzialmente unitario nei presupposti, questo filone di ricerca, nel suo divenire tra secondo ‘700 e primo ‘900, si articola diversamente per motivazioni ideologiche, modelli iconologici, ricerche formali, tipologie architettoniche. Il volume ha approfondito il fenomeno, al di là della frammentarietà delle indagini e interpretazioni che emerge dagli studi finora disponibili, estendendo cronologicamente l’indagine e approfondendo gli ambiti principali in cui si esprime il “progetto della memoria”, tramite una selezione di temi e esempi emblematici nel territorio nazionale. Il saggio Oltre la superstizione di Ornella Selvafolta affronta il contesto del Lombardo Veneto, dove, dopo la caduta di Napoleone nel 1814, diverse città varano progetti di nuovi cimiteri civici come parti significativa dei programmi urbanistici, in base alle disposizioni legislative, ma anche alle caratterizzazioni stilistiche del neoclassicismo. Lo stile si rivela infatti particolarmente adatto a risolvere i problemi di tipo funzionale, organizzativo e simbolico di queste nuove architetture urbane. Il saggio individua ed esamina criticamente esempi significativi di cimiteri neoclassici (tra cui Brescia, Verona, Cremona, Como) che ambiscono a una nuova monumentalità della memoria. Delinea inoltre il declino del linguaggio neoclassico che si manifesta verso la metà del secolo, in non casuale coincidenza con i moti risorgimentali, quando questo stile non è più considerato rappresentativo dei valori artistici e culturali della nuova Italia. Tipiche di questo momento culturale saranno infatti la vicende del Cimitero Monumentale di Milano, affrontate da O. Selvafolta in un altro saggio del volume.................................................................. The essay is included in the book L’architettura della memoria in Italia 1750-1939. Cimiteri, monumenti e città, edited by Ornella Selvafolta with Maria Giuffre, Fabio Mangone, Sergio Pace. From the Enlightenment onwards, the themes of memory and celebration of virtues give birth to particularly rich and meaningful architectural expressions. Substantially uniform in its assumptions, this line of research developing in the period between the late eighteenth and the early twentieth century, becomes differently structured for ideological reasons, iconological models, aesthetic and architectural types. The book has deepened the phenomenon, beyond the fragmentary investigations and interpretations emerging from the studies available so far, extending the research chronologically and to the main areas interested by the "project of memory", through a selection of emblematic themes and examples in the national territory. The essay “Oltre la superstizione” addresses the Lombardo Veneto context, where, after the fall of Napoleon in 1814, several new projects for civic cemeteries are being launched as significant part of urban planning schemes according to the laws, but also responding to the aesthetic aims of neoclassical style. The style turns out to be particularly suitable to solve the problems of this new urban architecture in functional, organizational and symbolic terms. The paper identifies and critically examines examples of neoclassical cemeteries, like Brescia, Verona, Cremona, Como, that aspire to a new monumentality. It also outlines the beginning of the decline of neo-classical language in the middle of the XIXth century, not in casual coincidence with the Risorgimento, when this style is no longer considered representative of the artistic and cultural values of Italy. Typical of this cultural moment are the events of the Monumental Cemetery of Milan, addressed by O. Selvafolta in another essay in the same book.File | Dimensione | Formato | |
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