Chi si occupa da scienziato di città, società, spazio e territorio ha scavato e vagato negli entrepots linguistici, di storie e letterature, filosofie e religioni, estetiche e matematiche, fisica e chimica, estraendone e ricombinandone il thesaurus di immagini e parole chiave, fino a farne una vulgata scientifico-letteraria che ha garantito strategie articolate di comunicazione a quel complesso sistema di oggetti-prodotti che ne costituiscono le diverse forme di 'paesaggio’. Oggi quei repertori 'storici' faticano a coprire la nuova complessità di parole quali "metropoli e città". Le forme di organizzazione dello spazio-luogo e di governo-nomos di territori determinati, che nella storia del bacino euromediterraneo e più in generale dell’Occidente si erano inverate nelle diverse località e spazialità della polis greca, dell’urbs e della civitas romana, della città medievale fino alla città moderna ed alla metropoli contemporanea, oggi non sembrano essere significanti nello spazio-tempo di un abitare non più città, che la città sembrerebbe essere ovunque, bensì territori post-metropolitani, connotati da de-territorializzazione e a-spazialità. Lo stesso concetto di 'luogo' sta metamorfizzando (non solo nella vulgata scientifico- culturale) nella percezione e nella proiezione delle quotidianità ri/produttive individuali e familiari, sotto una spinta,una pulsione (quasi una strategia fecondativa) dell’economia informazionale e di quel sistema sempre più integrato di servizi avanzati (finanza, immobiliaristica, assicurazioni, consulenza legale, pubblicità, design, marketing, relazioni pubbliche, sicurezza, gestione dei sistemi informativi e della loro integrazione, R&D e innovazione scientifica, ecc.), che ne costituiscono il nucleo di processo economico e sociale.

Ospitalità immateriali

PIZZATI, ALBERTO
2005-01-01

Abstract

Chi si occupa da scienziato di città, società, spazio e territorio ha scavato e vagato negli entrepots linguistici, di storie e letterature, filosofie e religioni, estetiche e matematiche, fisica e chimica, estraendone e ricombinandone il thesaurus di immagini e parole chiave, fino a farne una vulgata scientifico-letteraria che ha garantito strategie articolate di comunicazione a quel complesso sistema di oggetti-prodotti che ne costituiscono le diverse forme di 'paesaggio’. Oggi quei repertori 'storici' faticano a coprire la nuova complessità di parole quali "metropoli e città". Le forme di organizzazione dello spazio-luogo e di governo-nomos di territori determinati, che nella storia del bacino euromediterraneo e più in generale dell’Occidente si erano inverate nelle diverse località e spazialità della polis greca, dell’urbs e della civitas romana, della città medievale fino alla città moderna ed alla metropoli contemporanea, oggi non sembrano essere significanti nello spazio-tempo di un abitare non più città, che la città sembrerebbe essere ovunque, bensì territori post-metropolitani, connotati da de-territorializzazione e a-spazialità. Lo stesso concetto di 'luogo' sta metamorfizzando (non solo nella vulgata scientifico- culturale) nella percezione e nella proiezione delle quotidianità ri/produttive individuali e familiari, sotto una spinta,una pulsione (quasi una strategia fecondativa) dell’economia informazionale e di quel sistema sempre più integrato di servizi avanzati (finanza, immobiliaristica, assicurazioni, consulenza legale, pubblicità, design, marketing, relazioni pubbliche, sicurezza, gestione dei sistemi informativi e della loro integrazione, R&D e innovazione scientifica, ecc.), che ne costituiscono il nucleo di processo economico e sociale.
2005
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