La chiusa di Governolo ha costituito, a partire dalla fine del XIV secolo, la chiave di volta del sistema idraulico del Mincio Inferiore e dei Laghi di Mantova, oltre che la porta di accesso sud-orientale al sistema fortificato integrato detto del ‘Serraglio’ e al porto lacuale cittadino. Su di essa si è concentrata l’attività di celebri ingegneri, primo fra tutti di Giovanni da Padova, allievo di Bertola da Novate, chiamato per provvedere all’efficienza del manufatto e ad agevolarne il superamento da parte delle imbarcazioni in occasione della dieta indetta in Mantova nel 1459 da papa Pio II Piccolomini. Fu proprio in quella storica occasione che il marchese Ludovico II Gonzaga ebbe a definire un maggiore livello all’acqua del Mincio Inferiore e dei laghi di Mantova, grazie al restauro di alcuni manufatti come il fortificato ‘Vaso’ di Cerese, parzialmente affidato alle cure dell’ingegnere Aristotele Fioravanti. Le ipotesi sui provvedimenti messi in campo da Giovanni da Padova nel 1459 e negli anni successivi lasciano spazio ai documentati lavori condotti dagli ingegneri Giovan Angelo, Giovan Battista e Gabriele jr. Bertazzolo all’esordio del XVII secolo, anche con la costruzione della moderna conca di navigazione a porte vinciane (1609-18). Le carte d’archivio restituiscono un interessante spaccato delle proposte, anche non realizzate, messe in campo dai tecnici per una migliore regolazione dei laghi di Mantova, del complesso cantiere nell’alveo del Mincio, delle difficoltà incontrate nell’esecuzione dei lavori e dei tentativi di allestire un’idrovia permanente fra Adige e Mantova.
La chiusa di Governolo da Giovanni da Padova a Gabriele Bertazzolo
TOGLIANI, CARLO
2003-01-01
Abstract
La chiusa di Governolo ha costituito, a partire dalla fine del XIV secolo, la chiave di volta del sistema idraulico del Mincio Inferiore e dei Laghi di Mantova, oltre che la porta di accesso sud-orientale al sistema fortificato integrato detto del ‘Serraglio’ e al porto lacuale cittadino. Su di essa si è concentrata l’attività di celebri ingegneri, primo fra tutti di Giovanni da Padova, allievo di Bertola da Novate, chiamato per provvedere all’efficienza del manufatto e ad agevolarne il superamento da parte delle imbarcazioni in occasione della dieta indetta in Mantova nel 1459 da papa Pio II Piccolomini. Fu proprio in quella storica occasione che il marchese Ludovico II Gonzaga ebbe a definire un maggiore livello all’acqua del Mincio Inferiore e dei laghi di Mantova, grazie al restauro di alcuni manufatti come il fortificato ‘Vaso’ di Cerese, parzialmente affidato alle cure dell’ingegnere Aristotele Fioravanti. Le ipotesi sui provvedimenti messi in campo da Giovanni da Padova nel 1459 e negli anni successivi lasciano spazio ai documentati lavori condotti dagli ingegneri Giovan Angelo, Giovan Battista e Gabriele jr. Bertazzolo all’esordio del XVII secolo, anche con la costruzione della moderna conca di navigazione a porte vinciane (1609-18). Le carte d’archivio restituiscono un interessante spaccato delle proposte, anche non realizzate, messe in campo dai tecnici per una migliore regolazione dei laghi di Mantova, del complesso cantiere nell’alveo del Mincio, delle difficoltà incontrate nell’esecuzione dei lavori e dei tentativi di allestire un’idrovia permanente fra Adige e Mantova.File | Dimensione | Formato | |
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